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LA PREGHIERA D’ACCORDO 2 parte
Pastore Luisa Belmonte
La preghiera d’accordo è uno strumento molto efficace nella vita di tutti i credenti, pregare in accordo infatti produce diversi effetti tra i quali la moltiplicazione della potenza, la vittoria ed aiuto nelle decisioni da prendere. L’accordo è nel cuore di Dio.
Dio ha una chiamata ed un piano specifico per ogni singola persona ma ciò non deve spingerci a vivere il cristianesimo in modo individualistico perchè il piano del singolo deve sempre funzionare in accordo ed unità con Dio e con le autorità preposte da Dio per portare avanti lo scopo comune che è quello di fare avanzare il regno di Dio.
Genesi 1.26 Poi Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbiano dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
Come leggiamo da questo verso quando Dio Padre creò l’uomo non fece tutto da solo ma in piena armonia e collaborazione con lo Spirito Santo e con Gesù. La Trinità è l’esempio per eccellenza di come vivere in accordo.
Giovanni 17.11 Io non sono più nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dati, affinché siano uno, come noi.
Nel capitolo di Giovanni 17, dove troviamo la preghiera sacerdotale di Gesù, possiamo constatare che il capitolo è interamente dedicato all’argomento dell’unità e dell’accordo, questo ci fa comprendere l’importanza di questa tematica agli occhi di Dio. Vivere nell’unità non è facile ma è sicuramente possibile. L’obiettivo del nemico è quello di dividere tutti i credenti facendo leva sull’orgoglio ma se desideriamo rendere credibile il messaggio della croce dobbiamo studiarci ed impegnarci a vivere nell’unità. Avere ruoli o funzioni diverse nel corpo di Cristo non determina l’essere superiori o meno a coloro che ci circondano perchè davanti a Dio siamo tutti uguali e siamo tutti importanti.
Giovanni 17.23 io in loro e tu in me; affinché siano perfetti nell’unità, e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato, e che li ami come hai amato me.
Il termine perfetto deriva da teleio che significa rendere perfetto, completare, portare a termine, aggiungere ciò che manca. Essere in accordo con il corpo di Cristo, avere tutti un unico obiettivo, uno stesso sogno ed uno stesso progetto genera completezza.
Essere uniti non significa appiattirsi o essere tutti uguali perchè Dio ci ha creati singolarmente in modo unico e speciale, non ci ha fabriccati in serie. Dobbiamo comprendere quindi che ognuno di noi, come una parte di un puzzle è fondamentale perchè insieme a tutti gli altri pezzi formerà in modo completo un puzzle perfetto.
Abbiamo bisogno gli uni degli altri e dobbiamo imparare ad amarci ed a stimare gli altri più di noi stessi. La maturità nel credente non si vede da quanti segni, prodigi e miracoli compie ma da quanto il suo carattere è stato plasmato da Dio e da quanto ha deciso di arrendere la propria vita a Cristo. In cosa dobbiamo essere uniti? Nei pensieri, nel modo di parlare, negli intenti, nello spirito.
Efesini 4.3-4 sforzandovi di conservare l’unità dello Spirito con il vincolo della pace. Vi è un corpo solo e un solo Spirito, come pure siete stati chiamati a una sola speranza, quella della vostra vocazione. Unità dello spirito.
Efesini 4.13 fino a che tutti giungiamo all’unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo. Unità della fede.
I corinzi 6.17 Ma chi si unisce al Signore è uno spirito solo con lui. Dobbiamo imparare a mettere da parte il nostro “io” ed unirci a Dio per vedere cose meravigliose non solo nella nostra vita ma anche attorno a noi.
Romani 12.5 così noi, che siamo molti, siamo un medesimo corpo in Cristo, e ciascuno siamo membra l’uno dell’altro. Siamo stati chiamati a conformare i nostri pensieri con quelli di Cristo ed a vivere nell’unità con gli altri nonostante ognuno di noi sia diverso.
Analizziamo altri effetti che vengono prodotti attraverso l’essere in accordo:
• ricevere coraggio nel ministero.
Efesini 6.18-20 pregando in ogni tempo con ogni sorta di preghiera e di supplica nello Spirito, vegliando a questo scopo con ogni perseveranza e preghiera per tutti i santi, e anche per me affinché, quando apro la mia bocca, mi sia dato di esprimermi con franchezza per far conoscere il mistero dell’evangelo, per il quale sono ambasciatore in catene, affinché lo possa annunziare con franchezza, come è mio dovere fare.
Il ministero non si basa su una sola persona ma tutta la chiesa deve mostrare amore, supportare, sostenere, incoraggiare il ministero anche nelle piccole cose.
II Timoteo 4.13 Quando verrai porta il mantello che ho lasciato a Troade presso Carpo e i libri, soprattutto le pergamene. L’apostolo Paolo non parlava soltanto di cose spirituali ma chiedeva anche aiuto pratico.
• si aprono le porte per allargare i confini.
Colossesi 4.2-3 Perseverate nella preghiera, vegliando in essa con ringraziamento. Pregando nel medesimo tempo anche per noi, affinché Dio apra anche a noi la porta della parola, per annunziare il mistero di Cristo, a motivo del quale sono anche prigioniero. Quando la chiesa è unita le porte si aprono in diverse aree: familiari, lavorative, nella salute. Dobbiamo impegnarci a pregare gli uni per gli altri e non essere focalizzati soltanto sui nostri obiettivi o sui nostri problemi. Nell’unità vedremo il risveglio avanzare.
Genesi 11.1, 4-8 Or tutta la terra parlava la stessa lingua e usava le stesse parole. E dissero: «Orsù, costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al cielo, e facciamoci un nome, per non essere dispersi sulla faccia di tutta la terra». Ma l’Eterno discese per vedere la città e la torre che i figli degli uomini stavano costruendo. E l’Eterno disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti la medesima lingua; e questo è quanto essi hanno cominciato a fare; ora nulla impedirà loro di condurre a termine ciò che intendono fare. Orsù, scendiamo laggiù e confondiamo la loro lingua, affinché l’uno non comprenda più il parlare dell’altro». Così l’Eterno li disperse di là sulla faccia di tutta la terra, ed essi cessarono di costruire la città. Quando siamo determinati e concentrati a fare avanzare il progetto di Dio nessuno lo potrà fermare. Il nostro modo di parlare può influenzare le circostanze in modo positivo o negativo. Dobbiamo avere tutti uno spirito di fede e parlare in modo positivo per essere in accordo con Dio.
II Cronache 16.9 L’Eterno infatti con i suoi occhi scorre avanti e indietro per tutta la terra per mostrare la sua forza verso quelli che hanno il cuore integro verso di lui. In questo tu
hai agito da stolto; perciò d’ora in avanti avrai delle guerre».
Dio cerca sempre persone che hanno uno spirito di fede, che credono nell’impossibile e che credono che il deserto fiorirà.
• consente alla Parola di espandersi in nuovi territori e realizzare nuovi progetti. Quando la Parola di Dio inizia ad avanzare possiamo vedere il sogno di Dio per questa generazione realizzarsi.
Numeri 13.27,29 Così fecero davanti a lui il resoconto, dicendo: «Noi siamo arrivati nel paese dove ci hai mandato; vi scorre veramente latte e miele, e questi sono i suoi frutti. Ma il popolo che abita il paese è forte, le città sono fortificate e grandissime; e là abbiamo pure visto i discendenti di Anak. Gli Amalekiti abitano la regione del Neghev; gli Hittei, i Gebusei e gli Amorei abitano invece la regione montuosa, mentre i Cananei abitano vicino
al mare e lungo il Giordano».
Non tutti quelli che furono inviati a vedere la terra promessa fecero un resoconto negativo. Dieci delle dodici spie si lamentarono, videro i giganti, si concentrarono soltanto sugli aspetti negativi ma Giosuè e Caleb che erano in minoranza ebbero fede e fecero un resoconto positivo.
Numeri 14.23-24 certo non vedranno il paese che ho giurato di dare ai loro padri. Nessuno di quelli che mi hanno disprezzato lo vedrà; ma il mio servo Caleb, poiché è stato animato da un altro spirito e mi ha seguito pienamente, io lo introdurrò nel paese nel quale è andato; e la sua progenie lo possederà.
Dove è focalizzato il nostro sguardo: sulle difficoltà, sui problemi, sulle avversità? Spostiamo il nostro sguardo verso le promesse di Dio, animiamoci con uno spirito di fede e di coraggio se desideriamo vedere Dio all’opera ed entrare nella nostra terra promessa.
È tempo che tutta la chiesa cammini di pari sentimento, in pieno accordo ed unità per fare avanzare il regno di Dio in questa generazione.