L’UNZIONE TI TRASFORMA, MA LA GLORIA RISPLENDE IN TE parte 5
Pastore Heros Ingargiola
Questa domenica vogliamo ricordare la parola rehma che il Signore ci ha dato per quest’anno: following, continuare e perseverare. Il Signore non ci dà parole per solleticare le nostre emozioni ma perché ci serviranno.
Abbiamo studiato in queste domeniche il processo di Davide dal momento in cui fu unto e abbiamo visto una delle prove che dovette affrontare, Golia. Nel processo dovremo affrontare svariate prove ma esse non durano tutta la vita, hanno una fine. Non possiamo fuggire dalle prove perché altrimenti queste si ripresenteranno. Esse ci servono per crescere!
1 SAMUELE 17:57, 58 Quando Davide tornò, dopo aver ucciso il Filisteo, Abner lo prese e lo condusse da Saul; egli aveva ancora in mano la testa del Filisteo. 58 Saul gli chiese: «Ragazzo, di chi sei figlio?» Davide rispose: «Sono figlio del tuo servo Isai di Betlemme».
Quando affrontiamo e superiamo le prove, non soltanto entriamo in una nuova dimensione ma Dio ci presenta anche uomini strategici di destino. Per superare le prove abbiamo bisogno di Dio. Così mentre Davide e il re Saul parlavano, il figlio del re ascoltava.
1 SAMUELE 18:1,4 Appena Davide ebbe finito di parlare con Saul, Gionatan si sentì nell’animo legato a Davide, e Gionatan l’amò come l’anima sua. 2 Da quel giorno Saul lo tenne presso di sé e non permise più che egli ritornasse a casa di suo padre. 3 Gionatan fece alleanza con Davide, perché lo amava come l’anima propria. 4 Perciò Gionatan si tolse di dosso il mantello e lo diede a Davide; e così fece delle sue vesti, fino alla sua spada, al suo arco e alla sua cintura.
L’anima di Gionatan si legò a Davide perché aveva visto un ragazzo che amava Dio. Molti oggi vogliono essere dei “Davide” che si siedono sul trono, ma quanti vogliono essere come Gionatan? Questo giovane fece per amore di Dio qualcosa che nessun altro fece. Una vera amicizia di patto nacque tra i due. Ci sono diversi tipi di amicizie: naturali, carnali, spirituali, di destino, d’infanzia, di convenienza, di proposito, di patto, vere e fasulle o solo conoscenze…Ci sono amici secondo il cuore di Dio, amici che nascono da Dio e ci sono uomini che vengono chiamati amici da Dio.
ISAIA 41:8 «Ma tu, Israele, mio servo, Giacobbe che io ho scelto, discendenza di Abraamo, l’amico mio
L’amicizia è sinonimo di relazione. Una vera amicizia è basata sulla stima reciproca e porta spesso a un confronto. Ci deve essere un dare e un avere reciproco. Un vero amico onora ciò che Dio ha scelto per l’altro.
PROVERBI 18:24 L’uomo che ha molti amici deve pure mostrarsi amico, ma c’è un amico che sta più attaccato di un fratello.
L’amicizia e l’amore spirituale sono diversi da quelli naturali. Gionatan si legò spiritualmente a Davide e fece qualcosa di profetico: diede a Davide i suoi oggetti. Gionatan era il figlio primogenito del re Saul e pertanto era l’erede al trono. Quel gesto fu profetico per Davide ma anche per la Chiesa. Infatti allo stesso modo Gesù si è svestito della Sua gloria per darci il Suo manto di gloria, ci ha dato la spada dello Spirito e ci ha dato l’arco e le frecce che rappresentano le preghiere specifiche. Con quel gesto Gionatan si stava spogliando del suo posto per onorare il proposito di Dio. Egli riconobbe che Davide, il figlio di un contadino, era la scelta di Dio. Questo parla di Cristo, il quale ha rivestito gli umili di cuore con le vesti di gloria. Una vera amicizia ha bisogno di una relazione sincera. La Bibbia dice che Gionatan fece un patto con Davide, non fu Davide a manipolare il figlio del re per ottenere la primogenitura. Fu Gionatan a scegliere di lasciare il trono per il compimento del proposito di Dio.
Ecco alcuni pericoli di un’amicizia non sana: il dominio da parte di uno dei due, la manipolazione, l’effetto “sanguisuga” cioè quando uno toglie tutte le energie dell’altro, la buffoneria soprattutto delle cose di Dio e lo sparlare dei segreti che sono stati detti intimamente.
Dopo la morte di Gionatan il re Davide fece chiamare il figlio del suo amico, il quale veniva discriminato per essere storpio, e lo fece sedere alla tavola del re. Così Davide portò onore al suo amico mostrando grazia a suo figlio proprio come fece Gesù con noi.
1 SAMUELE 18:5a Davide andava ovunque Saul lo mandava e riusciva bene.
Era iniziato un nuovo step per Davide, ora abitava nel palazzo del re Saul ed era a capo di una parte dell’esercito. Apparentemente sembra un onore che il re gli dà ma la vera motivazione era mandarlo in guerra in prima linea affinchè morisse prima. Saul era invidioso di Davide perché riusciva in ogni cosa.
1 SAMUELE 18:8,9 La cosa irritò grandemente Saul e quelle parole gli dispiacquero, e disse: «A Davide ne hanno attribuito diecimila e a me ne hanno attribuito solo mille. Ora non gli manca altro che il regno!». 9 Così Saul da quel giorno in poi guardò Davide con gelosia.
Saul iniziò a guardare Davide con gelosia perché l’uomo carnale, vivendo nella competizione, non gioisce del successo altrui. La porta della gelosia lo fece entrare nell’odio verso Davide.
1 SAMUELE 18:12, 14 Saul aveva paura di Davide perché l’Eterno era con lui, mentre si era ritirato da Saul. 13 Perciò Saul lo allontanò da sé e lo fece capitano di mille uomini, ed egli andava e veniva alla testa del popolo. 14 Or Davide riusciva bene in tutte le sue imprese, e l’Eterno era con lui.
Non importano le motivazioni degli uomini, non importa quanti desiderino il nostro fallimento, se Dio è con noi riusciremo in tutte le nostre imprese! Lo scopo di Saul era farlo uccidere. L’uomo carnale non riconosce più le cose dello spirito. Davide non era sciocco, aveva compreso le motivazioni di Saul, ma ubbidiva perché sapeva che Dio era con lui!
1 SAMUELE 18:25 Allora Saul disse: «Direte così a Davide: “Il re non desidera alcuna dote ma cento prepuzi dei Filistei, per fare vendetta sui nemici del re”». Or Saul complottava di far morire Davide per mezzo dei Filistei.
L’orgoglio di Saul lo aveva portato a perseverare nelle opere della carne. L’uomo carnale non sopporta le cose dello spirito e si vede minacciato dall’uomo spirituale. Davide non morì perché l’uomo spirituale non cade per la mano dell’uomo carnale.
1 SAMUELE 18:27 Davide si alzò, partì con la sua gente, uccise duecento uomini dei Filistei, portò i loro prepuzi e ne consegnò il numero preciso al re, per diventare suo genero.
Davide non solo vinse ma entrò nella primogenitura! Nonostante l’odio di Saul, Davide era fedele e non aperse mai la bocca contro il suo re.
1 SAMUELE 18:29,30 Saul continuò più che mai a temere Davide, e gli fu sempre nemico. 30 Or i prìncipi dei Filistei uscivano a combattere; e ogni volta che uscivano, Davide riusciva meglio di tutti i servitori di Saul, così che il suo nome divenne molto famoso.
Dio usa i nostri nemici per portarci in una dimensione ancora più grande. Da un pastore Davide divenne un guerriero, da questo divenne genero del re e poi re di Giuda e di Israele.
1 SAMUELE 19:9,10 Allora uno spirito cattivo, permesso dal SIGNORE, s’impossessò di Saul. Egli sedeva in casa sua tenendo in mano una lancia, mentre Davide suonava l’arpa. 10 Allora Saul cercò di inchiodare Davide al muro con la lancia; ma Davide schivò il colpo e la lancia andò a conficcarsi nel muro. Davide fuggì e si mise in salvo in quella stessa notte.
Lo spirito cattivo inizialmente solamente influenzava Saul, ma poiché egli perseverò nel peccato senza ravvedersi quell’influenza divenne possessione. Il diavolo attraverso Saul cercò di impedire il successo di Davide perché il suo successo significava il successo di Dio. Ma in ogni prova Dio ci dà strategie diverse!
1 SAMUELE 22:1,2 Davide partì di là e si rifugiò nella spelonca di Adullam. Quando i suoi fratelli e tutta la famiglia di suo padre lo seppero, scesero là per unirsi a lui. 2 Tutti quelli che erano in difficoltà, che avevano debiti o che erano scontenti, si radunarono presso di lui ed egli divenne loro capo. Così ebbe con sé circa quattrocento uomini.
Dio non ci lascerà mai soli! Il Signore mise accanto a Davide uomini che avevano grandi e svariate difficoltà. Non importano le abilità o le imperfezioni che abbiamo, se Dio ci ha scelto lavoriamo insieme per il proponimento del Signore! Per vincere le nostre battaglie non abbiamo bisogno solo di Dio ma anche delle sorelle e dei fratelli che Egli ci ha messo accanto!
SALMO 34:1,2 Io benedirò l’Eterno in ogni tempo; la sua lode sarà sempre sulla mia bocca. 2 L’anima mia si glorierà nell’Eterno; gli umili l’udranno e si rallegreranno.
Dio prende degli uomini squalificati e li mette accanto al Suo futuro re!
1 SAMUELE 24:4,6 Gli uomini di Davide gli dissero: «Questo è il giorno in cui l’Eterno ti dice: “Ecco, io ti consegno nelle mani il tuo nemico; fa’ di lui quello che ti piace”». Allora Davide si alzò e, senza farsi notare, tagliò il lembo del mantello di Saul. 5 Ma dopo ciò a Davide battè il cuore, perché aveva tagliato il lembo del mantello di Saul. 6 Così disse ai suoi uomini: «Mi guardi l’Eterno dal fare questa cosa al mio signore, all’unto dell’Eterno, dallo stendere la mia mano contro di lui, perché è l’unto dell’Eterno».
Davide ebbe l’opportunità di uccidere Saul ma non aveva odio nel suo cuore, in lui c’era onore per Dio. Non combattiamo gli uomini carnali con le armi della carne ma con quelle dello spirito. Davide usò l’arma dell’integrità.
1 SAMUELE 24:12 Ora, padre mio, guarda qui nella mia mano il lembo del tuo mantello. Se ti ho tagliato il lembo del mantello e non ti ho ucciso, puoi da questo vedere chiaramente che non c’è nella mia condotta malvagità né ribellione e che io non ho peccato contro di te, mentre tu mi tendi insidie per togliermi la vita!
Nonostante tutto quello che Saul aveva fatto, Davide lo chiama “Padre mio”. Dopo questo Saul inizia a profetizzare su Davide.
1 SAMUELE 24:21,23 Ora, ecco, io so che tu diventerai re, e che il regno d’Israele rimarrà stabile nelle tue mani. 22 Giurami dunque nel nome del SIGNORE che non distruggerai la mia discendenza dopo di me e che non estirperai il mio nome dalla casa di mio padre». 23 Davide lo giurò a Saul. Poi Saul andò a casa sua e Davide e la sua gente risalirono al loro rifugio.
Davide ebbe la conferma dalla sua autorità per entrare nell’assegnazione. Il mantello e l’unzione hanno bisogno di progredire. Davide ricevette un’unzione da Samuele, conferme da Gionatan e da Saul e poi venne portato al trono dal popolo di Giuda.
2 SAMUELE 1:11,12 Allora Davide prese le sue vesti e le stracciò, lo stesso fecero tutti gli uomini che erano con lui. 12 Fecero cordoglio e piansero e digiunarono fino a sera, a motivo di Saul, di Gionatan, suo figlio, del popolo del SIGNORE e della casa d’Israele, perché erano caduti in battaglia.
Davide avrebbe potuto festeggiare per la morte di colui che aveva tentato di ucciderlo. Invece egli pianse, non aveva rancore, lo amò fino alla fine, non gioì del suo fallimento. Quando qualcuno fallisce non rallegriamoci perché questo non è il cuore di Dio. In noi deve scendere il pianto e il dolore. Se una parte del Corpo fallisce, tutto il Corpo fallisce. Quando un fratello fallisce, questa non è per noi un’opportunità per crescere, è un’opera di satana. Non siamo in competizione con gli altri. Le stesse cose che fece il re Davide le fecero anche i quattrocento uomini con lui perché avevano la stessa attitudine e visione del re.
2 SAMUELE 2:1, 4a Dopo questo, Davide consultò il SIGNORE, e disse: «Devo salire in qualcuna delle città di Giuda?» Il SIGNORE gli rispose: «Sali». Davide chiese: «Dove devo andare?» Il SIGNORE rispose: «A Ebron».2 Davide dunque salì con le sue mogli, Ainoam di Izreel e Abigail di Carmel, che era stata moglie di Nabal. 3 Davide vi condusse pure la gente che era con lui, ciascuno con la sua famiglia, e si stabilirono nelle città di Ebron. 4 Gli uomini di Giuda vennero e unsero là Davide come re della casa di Giuda.
Era finito il tempo del lutto. Ci sono degli step nel processo. Quando Saul diede la sua armatura, Davide non la accettò ma invece ricevette gli oggetti di Gionatan. Questo perché l’uomo carnale non ha nulla da dare all’uomo spirituale. Non accettiamo nessun compromesso! Davide non fece nulla per arrivare al trono perché il suo obiettivo era piacere al Signore. Non innamoriamoci dell’assegnazione, amiamo Colui che ci ha dato l’assegnazione! Davide era già stato unto dal profeta Samuele ma fu unto nuovamente come re di Giuda perchè l’unzione progredisce.
2 SAMUELE 5:1,3 Allora tutte le tribù d’Israele vennero a trovare Davide a Ebron e gli dissero: «Ecco, noi siamo tue ossa e tua carne. 2 Già in passato, quando Saul regnava su di noi, eri tu che facevi uscire e ritornare Israele; il SIGNORE ti ha detto: “Tu sarai pastore del mio popolo, Israele, tu sarai il principe d’Israele”». 3 Così tutti gli anziani d’Israele vennero dal re a Ebron e il re Davide fece alleanza con loro a Ebron in presenza del SIGNORE; ed essi unsero Davide come re d’Israele.
Davide andò di unzione in unzione: fu unto come re di tutta Israele.
GIOVANNI 13:1 Or prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta per lui l’ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. 2 Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, 3 Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio se ne tornava, 4 si alzò da tavola, depose le sue vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse. 5 Poi mise dell’acqua in una bacinella, e cominciò a lavare i piedi ai discepoli, e ad asciugarli con l’asciugatoio del quale era cinto.
Come Davide Gesù amò i Suoi discepoli fino alla fine. Gesù si spogliò delle Sue vesti come Gionatan. È necessario che noi ci lasciamo vestire con le vesti di Cristo. Chi non accetta il sacrificio di Cristo rimarrà fuori dalla vita eterna perché non sta rispondendo alla relazione che Dio ha creato verso l’umanità.
GIOVANNI 15:15 Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio.
L’amicizia ha a che fare con l’intimità perché non possiamo rivelare i nostri segreti a chiunque e questo era quello che Gesù stava dicendo. Il Signore desidera farci entrare in un livello di intimità maggiore.