Worship Service 18.04.2021

IL PROFUMO DELL’AMORE

Pastore Heros Ingargiola

GIOVANNI 12:1,7 Gesù dunque, sei giorni prima della Pasqua, andò a Betania dov’era Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. 2 Qui gli offrirono una cena; Marta serviva e Lazzaro era uno di quelli che erano a tavola con lui. 3 Allora Maria, presa una libbra d’olio profumato, di nardo puro, di gran valore, unse i piedi di Gesù e glieli asciugò con i suoi capelli; e la casa fu piena del profumo dell’olio. 4 Ma Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: 5 «Perché non si è venduto quest’olio per trecento denari e non si sono dati ai poveri?» 6 Diceva così, non perché si curasse dei poveri, ma perché era ladro, e, tenendo la borsa, ne portava via quello che vi si metteva dentro. 7 Gesù dunque disse: «Lasciala stare; ella lo ha conservato per il giorno della mia sepoltura. 

Ecco che leggiamo che mentre Marta serviva, Maria prese un alabastro e lo ruppe ai piedi del Signore. Sappiamo che era tradizione ebraica che gli ultimi dei servi lavassero i piedi agli ospiti per onorarli, a inizio o al termine della cena. Maria rappresenta la Chiesa profetica perché fece qualcosa di inusuale: lavò i piedi di Gesù durante la cena, non con acqua, ma con olio di gran valore. Per una donna ebrea l’alabastro era la dote matrimoniale. Maria stava offrendo al Signore tutto quello che aveva. Ecco una grande azione d’amore: la donna si stava consacrando a Dio dandogli tutto ciò riguardava il suo presente e il suo futuro.

Il nardo puro valeva 12 mensilità di stipendio. Troviamo nella Bibbia che il numero 12 rappresenta il governo. Questa donna stava affidando a Gesù la propria vita affinché Egli governasse su di lei. Quando viviamo una vita di adorazione è più semplice dare a Dio tutto ciò che abbiamo. Se invece siamo distratti senza intimità con Dio allora resistiamo, siamo razionali e tradizionalisti. Maria ruppe profeticamente il sistema tradizionale degli ebrei compiendo un altro atto fuori dalla tradizione; si sciolse i capelli senza preoccuparsi delle persone che la circondavano. Infatti le donne ebree erano solite avere i capelli raccolti soprattutto in presenza di un rabbi!

Così la casa si riempì del profumo del nardo. Quando la Chiesa si consacra al Signore e dona la sua vita a Dio, c’è la vera adorazione. Ed ecco che con la vera adorazione la fragranza della presenza di Dio si espande nella casa sia spirituale che naturale. La parola adorazione significa dal greco “abbassarsi, piegarsi e baciare i piedi”. Maria versò quell’olio senza considerare il prezzo. Il profumo che si diffuse nella stanza ci parla della presenza di Dio. Ma questa fragranza riempì prima il corpo di Cristo. Oggi il Corpo di Cristo è la Chiesa. Quando noi adoriamo il Signore offrendo la nostra vita, emaniamo un profumo meraviglioso che prima sale davanti a Dio e poi si espande in tutta la Casa.

Gesù dichiara in difesa di quella donna che quello che lei stava facendo era profetico della Sua sepoltura. Gesù infatti arrivò a Betania sei giorni prima della Pasqua e questo olio poteva rimanere sul corpo per sette giorni. Che perfezione! Gesù il settimo giorno, il giorno della Pasqua fu preso dalla croce, fu messo nel sepolcro e il Suo corpo non emanava odore di morte! La Chiesa è chiamata a portare la fragranza della presenza di Dio e non la puzza della morte.

In modo profetico Gesù è anche quell’alabastro rotto che ha portato profumo nella nostra vita. Egli si è offerto come un dono di amore. È importante che anche nelle nostre case si senta il profumo di Cristo. Quando la nostra vita è sottomessa alla volontà di Dio, il nostro cuore si rompe ed esce la meravigliosa fragranza dell’amore; solo così potremo emanare il profumo di Dio a tal punto da influenzare gli altri.

CANTICO DEI CANTICI 1:12 Mentre il re è nel suo convito, il mio nardo esala il suo profumo.

Ecco che ancora una volta il nardo indica l’amore profondo che la Sposa, la Chiesa, deve avere per il suo Sposo, Gesù.

CANTICO DEI CANTICI 8:7a Le grandi acque non potrebbero spegnere l’amore

Nessuno può ostacolare l’amore. Il diavolo può tentare di imitare tante cose ma non l’amore di Dio!

LUCA 22:7,15 Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva sacrificare la Pasqua. 8 Gesù mandò Pietro e Giovanni, dicendo: «Andate a prepararci la cena pasquale, affinché la mangiamo». 9 Essi gli chiesero: «Dove vuoi che la prepariamo?» 10 Ed egli rispose loro: «Quando sarete entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d’acqua; seguitelo nella casa dove egli entrerà. 11 E dite al padrone di casa: “Il Maestro ti manda a dire: ‘Dov’è la stanza nella quale mangerò la Pasqua con i miei discepoli?'” 12 Ed egli vi mostrerà, al piano di sopra, una grande sala ammobiliata; qui apparecchiate». 13 Essi andarono e trovarono com’egli aveva detto loro e prepararono la Pasqua. 14 Quando giunse l’ora, egli si mise a tavola, e gli apostoli con lui. 15 Egli disse loro: «Ho vivamente desiderato di mangiare questa Pasqua con voi, prima di soffrire;

Alcuni giorni dopo Gesù si preparò per un’altra cena. I discepoli videro compiuta per la loro ubbidienza la parola profetica di Gesù. Quell’uomo è figura dello Spirito Santo, la nostra guida ripiena dell’acqua della Parola che ci porta nella nostra assegnazione. E così quella sera celebrarono l’ultima Pasqua del Signore.

LUCA 22:16,23 poiché io vi dico che non la mangerò più, finché sia compiuta nel regno di Dio». 17 E, preso un calice, rese grazie e disse: «Prendete questo e distribuitelo fra di voi; 18 perché io vi dico che ormai non berrò più del frutto della vigna, finché sia venuto il regno di Dio».19 Poi prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». 20 Allo stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi. 21 «Del resto, ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me sulla tavola. 22 Perché il Figlio dell’uomo, certo, se ne va, come è stabilito; ma guai a quell’uomo per mezzo del quale egli è tradito!» 23 Ed essi cominciarono a domandarsi gli uni gli altri chi mai, tra di loro, sarebbe stato a fare questo.

Ecco che in questi ultimi capitoli della vita di Gesù, Egli chiuse il ministerio pubblico e diede il testamento ai Suoi apostoli aprendo totalmente il Suo cuore e sapendo che da lì a poco sarebbe stato flagellato e ucciso. Gesù parlò in modo profetico del Suo corpo spezzato, il prezzo che avrebbe pagato, come un alabastro che si spezza per far si che l’amore arrivi a tutti. Egli iniziò a parlare dell’importanza della via per eccellenza: l’amore.

I discepoli stavano festeggiando una Pasqua diversa da tutte quelle a cui avevano partecipato: mancava l’agnello che era il piatto principale come Dio aveva comandato (Esodo 12:1,6). In quella Pasqua l’agnello era Gesù stesso! Non erano presenti nemmeno le erbe amare perché esse rappresentano tutti i nostri dolori e l’amarezza della schiavitù del peccato. Queste le avrebbe prese direttamente l’Agnello. Gesù stava dando una nuova rappresentazione della Pasqua, non più una tradizione ma un memoriale. 

Possiamo notare la perfezione del Signore vedendo che Gesù fu crocifisso il 14° giorno del mese di Nissan proprio come Dio aveva stabilito nella Legge. Il Suo corpo doveva spezzarsi affinchè il profumo dell’amore incondizionato di Dio arrivasse a tutte le generazioni future. L’agnello pasquale di Mosè era solo per il popolo ebraico, ma l’amore di Dio è per tutta l’umanità. Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo alabastro: il Suo Corpo e il Suo Sangue. 

Ora vediamo tre aspetti importanti della Santa Cena:

  • Guardare al sacrificio sulla croce. Il sacrificio su quella croce è il punto di partenza per un nuovo inizio ed è anche una porta di ingresso per entrare nella grazia. Il velo è stato squarciato affinché potessimo entrare nella presenza di Dio. Quella croce è anche l’inizio della Chiesa e l’inizio della redenzione totale, spirito, anima e corpo. Alla croce Gesù ha scelto noi, amandoci così come siamo per cambiare il nostro destino.
  • Guardare dentro di noi, esaminare noi stessi. Non siamo chiamati a giudicarci gli uni gli altri, ma ad amarci e perdonarci. Discerniamo quindi il Corpo di Cristo!
  • Guardare il futuro. Gesù sta per ritornare! Non lasciamoci distrarre dal peccato. Dedichiamo la nostra vita al Signore e al servizio per la Sua Sposa!