Worship Service 27.03.2022

L’ATTESA DI FEDE –parte 2

Pastore Heros Ingargiola
Domenica scorsa abbiamo visto che quando Dio parla, Egli porta a compimento ciò che dice ma noi,per vederne l’adempimento,dobbiamo passare per il “corridoio dell’attesa”. Abbiamo imparato che questo tempo di attesa va attraversato con la giusta attitudine, senza dubbi e lamentele con la stessa aspettativa della donna con il flusso di sangue.
GALATI 3:23-29Ma prima che venisse la fede eravamo tenuti rinchiusi sotto la custodia della legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. 24 Così la legge è stata come un precettore per condurci a Cristo, affinché noi fossimo giustificati per fede. 25 Ma ora che la fede è venuta, non siamo più sotto precettore; 26 perché siete tutti figli di Dio per la fede in Cristo Gesù. 27 Infatti voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. 28 Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù. 29 Se siete di Cristo, siete dunque discendenza di Abraamo, eredi secondo la promessa.
Tutto quello che Dio fa lo fa spinto da una motivazione: il Suo amore! Spesso abbiamo un’immagine distorta della Legge di Dio ma tutto ciò che Dio ci dà è buono ed è per amore. C’è stato un tempo in cui eravamo senza fede, chiusi in una prigionia, quella del peccato.
ROMANI 3:23tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio
Neppure uno nasce senza questa prigionia! Ma Dio nella Sua misericordia, tramite Mosè, ci ha donato la Legge: essa non è contro di noi ma per noi. Il Signore ci ha consegnato alla Legge con lo scopo di portarci a Cristo, essa è nostro precettore. I bambini delle famiglie facoltose del popolo d’Israele venivano affidati fin da piccoli a un precettore, un maestro che si prendeva cura di loro fino alla maggiore età, quando poi venivano riconsegnati ai genitori. Questo è il ruolo della Legge, essere una linea guida per farci evitare le conseguenze negative. Chi vive nella grazia oggi ha avuto la Legge prima. La grazia di oggi non annulla la Legge. La Legge ci mostra il modo migliore di vivere di Dio e che quindi c’è una soluzione migliore. Infatti essa mostra che nessuno può essere giustificato, la Legge non può giustificare nessuno, le opere della Legge che facciamo non ci possono giustificare perché non è questo il suo scopo. Oggi non viviamo più sotto il precettore della Legge perché siamo entrati in una Legge più alta quella della fede in Dio e dell’amore in Cristo.
La Legge ha quindi lo scopo di farci comprendere che avevamo bisogno di un Salvatore, il nostro Signore Gesù! Tutte le volte che abbiamo usato la Legge di Dio per accusare gli altri abbiamo fallito il proposito della Legge. Satana cerca di dimostrare che mediante la Legge possiamo essere santi. Questa si chiama auto-giustizia ma l’auto-giustizia non è la giustizia di Dio!Gesù ci ha dato la Legge per farci comprendere che non possiamo riuscire a metterla in pratica tutta. L’unico che ha adempiuto tutta la Legge è stato Gesù! La Legge di Dio non sono solo i dieci comandamenti ma oltre 640 ordinamenti e Cristo li ha adempiuti tutti!
MATTEO 5:20Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, non entrerete affatto nel regno dei cieli.
Gli scribi e i farisei erano una parte dei rappresentanti del clero di quel tempo quindi la guida spirituale del popolo. Gesù dichiara che c’è una giustizia maggiore di quella delle tradizioni. Gesù è la nostra giustizia! Essa non viene dalle opere di meritocrazia ma dalla fede nella giustizia che Dio ha provveduto a tutti gli uomini. Non possiamo meritare nulla! Noi non siamo più sotto la Legge ma sotto Gesù che è la Legge adempiuta! Poiché Lui l’ha adempiuta, noi siamo stati giustificati. Se viviamo sotto Gesù siamo discendenti di Abraamo che è esistito prima della Legge! La Legge è stato il corridoio che ci ha permesso di entrare nella dispensazione della grazia. Ancora una volta Gesù parlò ai farisei che si sentivano giusti per le loro tradizioni e che vivevano una vita di apparenze.
GIOVANNI 8:53-54 Sei tu forse maggiore del padre nostro Abraamo il quale è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?» 54 Gesù rispose: «Se io glorifico me stesso, la mia gloria è nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”
Gesù stava testimoniando di se stesso ma lo spirito religioso si irrigidì. Ogni volta che c’è un cambiamento lo spirito religioso si irrigidisce perché questo odia essere scomodato. Infatti Gesù voleva portarli nella dimensione superiore, quella della rivelazione della dimensione della fede.
GIOVANNI 8:56-59 Abraamo, vostro padre, ha gioito nell’attesa di vedere il mio giorno; e l’ha visto, e se n’è rallegrato». 57 I Giudei gli dissero: «Tu non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abraamo?» 58 Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico: prima che Abraamo fosse nato, io sono». 59 Allora essi presero delle pietre per tirargliele; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
La Chiesa spesso si accomoda ma è arrivato il tempo in cui il Signore ci scuote per farci entrare in una nuova dimensione! Gesù dà loro una rivelazione stupenda. Quando entriamo nel territorio della rivelazione entriamo nell’eternità, dove non c’è né passato né futuro. Gesù dichiarò loro che Ambraamo ebbe la rivelazione di chi Cristo fosse prima del tempo. Gesù poi dichiarò “Io sono” le stesse parole che Dio usò per rivelarsi a Mosè: Io Sono Colui che Sono. Cristo si stava rivelando a loro ma essi non lo capirono perché vivevano nelle loro tradizioni. Gesù, quindi, affermò che Egli era più grande di Abraamo e che Abraamo stesso vide Gesù.
GENESI 24:1Or Abraamo era diventato vecchio, d’età avanzata, e il SIGNORE lo aveva benedetto in ogni cosa.
Nel testo originale c’è scritto che Abraamo “andò nei suoi giorni” e questa affermazione ci mostra che egli nella sua maggiore età entrò nell’eternità e in essa vide il giorno di Cristo. Quando entriamo nell’eternità il limite del tempo e dello spazio non esiste più. Il Signore può darci rivelazioni del passato e del futuro!. In un certo senso Abraamo vide il futuro! Non ci deve sembrare strano perché questa è la stessa cosa che accadde a Giovanni con la rivelazione dell’Apocalisse!
La mentalità religiosa annulla la rivelazione ma una mente rinnovata accoglie la rivelazione ed è pronta al cambiamento! Quando viviamo nella tradizione ci allontaniamo da Cristo, che è la rivelazione di Dio per eccellenza.
Anche l’apostolo Paolo non era presente durante l’Ultima Cena, eppure egli scrisse ai Corinzi descrivendo quell’evento nei minimi dettagli perché il Signore,nell’eternità,gli rivelò tutto quello che era avvenuto in quella sera.
Molti non sono a conoscenza che durante la Pasqua ebraica tante famiglie ebree compiono un rituale di grande significato. Una settimana prima della Pasqua, i genitori prendono tutto il pane con il lievito che hanno in casa, lo sbriciolano e chiedono ai bambini di nasconderlo. Dopo una settimana, il giorno prima della Pasqua, i bambini cercano il pane lievitato e lo portano a tavola e poi lo bruciano alla presenza di Dio. Il pane con il lievito rappresenta il peccato. Magari ci sono tante piccole briciole nella nostra vita che abbiamo ben nascosto. Ma il lievito gonfia e fa ammuffire la farina. Dio aveva dato un comando agli ebrei, che non ci fosse lievito nelle loro case durante la Pasqua. Il Signore ci chiede di andare a scovare tutto quel pane lievitato, tutte le cose nascoste, azioni di peccato, parole d’ira, di amarezza, senza perdono e amore e tutto ciò che ci fa apparire per come non siamo davvero. Dio ci chiede di ispezionare la nostra vita. Andiamo a prendere queste briciole e portiamole davanti al Signore per bruciarle. Magari sono briciole molto piccole ma Dio ci ha ordinato che non sia trovata traccia di lievito dentro la nostra casa!