Worship service 5 2 2017

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UNA TAPPA OBBLIGATA

Past. Luisa Belmonte

Nella predicazione di questa domenica viene analizzata la figura di Elia, uomo di Dio che svergognò i profeti di Baal. Il popolo d’Israele si era allontanato da Dio, adorando  questa divinità e Dio si usò proprio di Elia per fare comprendere a tutto il popolo che Lui era il vero Dio.

I RE 19.1 Achab riferì a Jezebel tutto ciò che Elia aveva fatto e come aveva ucciso con la spada tutti i profeti. 2 Allora Jezebel inviò un messaggero a Elia per dirgli: «Gli dèi mi facciano così e anche peggio, se domani a quest’ora non avrò fatto di te come uno di loro». 3 Quando sentì questo, Elia si levò e se ne andò per mettersi in salvo. Giunse a Beer-Sceba, che appartiene a Giuda, e vi lasciò il suo servo. 4 Egli invece si inoltrò nel deserto una giornata di cammino, andò a sedersi sotto una ginestra e chiese di poter morire, dicendo: «Ora basta, o Eterno! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri». 5 Poi si coricò e si addormentò sotto la ginestra; ma ecco un angelo lo toccò e gli disse: «Alzati e mangia». 6 Egli guardò e vide vicino al suo capo una focaccia cotta su delle pietre calde e una brocca d’acqua. Egli mangiò e bevve, poi tornò a coricarsi. 7 L’angelo dell’Eterno tornò una seconda volta, lo toccò e disse: «Alzati e mangia, poiché il cammino è troppo lungo per te». 8 Egli si alzò, mangiò e bevve; poi, nella forza datagli da quel cibo, camminò quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Horeb.

Ciò che accadde ad Elia è figura di ciò che viviamo, a volte, nelle nostre vite: sperimentiamo successi o vittorie ma poi ci ritroviamo di fronte a Jezebel, che rappresenta l’intimidazione, lo scoraggiamento il cui unico scopo è quello di uccidere la nostra vita spirituale. Come reagire di fronte a Jezebel? O fuggi nel deserto, come fece Elia, o lo affronti. Il deserto è una tappa della vita dove sperimenti la solitudine, l’aridità… ma è una tappa obbligata perchè Dio desidera manifestarsi e farsi conoscere nella nostra vita per farci comprendere che Lui è tutto ciò di cui abbiamo bisogno.

Il deserto non è sicuramente un momento piacevole perchè non scorgi via d’uscita, ma è proprio lì che puoi sperimentare la grandezza del tuo Dio.

Elia camminò 40 giorni per arrivare ad Horeb (monte di Dio). Possiamo attraverso questo evento analizzare un parallelismo tra la debolezza spirituale d’Israele che li fece peregrinare nel deserto per 40 anni e lo scoraggiamento di Elia che gli fece trascorrere 40 giorni nel deserto. In entrambi i casi il viaggio durò più del necessario. Quando la nostra vita diventa preda dello scoraggiamento, non si riesce più a vedere una soluzione, la percezione della realtà cambia e le nostre forze vengono meno. In questa fase è necessario prendere una decisione. Vuoi crogiolarti nel deserto o vuoi uscirne?

Anche Mosè attraversò la fase del deserto nella sua vita.

ESODO 33.12 Poi Mosè disse all’Eterno: «Vedi, tu mi dici: “Fa’ salire questo popolo”. Ma tu non mi hai fatto sapere chi manderai con me. Eppure hai detto: “Io ti conosco personalmente e hai pure trovato grazia ai miei occhi”.

I Re 19.9-10 Là entrò in una caverna e vi passò la notte. Ed ecco, la parola dell’Eterno gli fu rivolta e gli disse: «Che fai qui, Elia?». 10 Egli rispose: «Sono stato mosso da una grande gelosia per l’Eterno, il DIO degli eserciti, perché i figli d’Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti. Sono rimasto io solo ed essi cercano di togliermi la vita».

Elia si autocommiserò perchè si sentiva solo, questo è ciò che si pensa quando si attraversa il deserto, ma dobbiamo comprendere che Dio si prende cura di noi anche nel deserto. La prima reazione che solitamente si ha quando ci si ritrova nel deserto è quella di non cibarsi più spiritualmente, di non pregare, di non recarsi in chiesa. Questo è un atteggiamento sbagliato, perchè è proprio quando affronti il deserto che hai bisogno del pane fresco che discende dal cielo, affinchè tu possa riprendere le forze per continuare il cammino.

In cosa ti stai rifugiando durante il deserto? Elia per esempio si addormentò, questo può essere per noi figura di una despressione spirituale che si manifesta chiudendosi in se stessi e non vegliando più nella propria vita.

Lo scopo del nemico è quello di scoraggiare. Nella vita ti ritroverai spesso a fronteggiare con Jezebel, che vorrà tenerti ancorato allo sconforto, al dolore, alla solitudine, ma ci sarà sempre lo Spirito Santo che sarà al tuo fianco per incoraggiarti e per sostenerti. Lo spirito di fede, infatti, non nega la realtà, ma crede che la verità della Parola di Dio ha l’autorità per cambiare la realtà.

SALMO 84.6 Quando attraversano la valle di Baka, la trasformano in luogo di sorgenti, e la prima pioggia la ricopre di benedizioni.

Attraverso lo spirito di fede puoi trasformare la valle dell’ombra della morte, in un luogo di sorgenti e pieno di vita.

I RE 19.11 DIO gli disse: «Esci e fermati sul monte davanti all’Eterno». Ed ecco, passava l’Eterno. Un vento forte e impetuoso squarciava i monti e spezzava le rocce davanti all’Eterno, ma l’Eterno non era nel vento. Dopo il vento un terremoto, ma l’Eterno non era nel terremoto. 12 Dopo il terremoto un fuoco, ma l’Eterno non era nel fuoco. Dopo il fuoco una voce, come un dolce sussurro. 13 Come udì questo, Elia si coperse la faccia col mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna; ed ecco una voce che gli diceva: «Che fai qui, Elia?». 14 Egli rispose: «Sono stato mosso da una grande gelosia per l’Eterno, per il DIO degli eserciti, perché i figli d’Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti. Sono rimasto io solo ed essi cercano di togliermi la vita» 15 L’Eterno gli disse: «Va’, rifa’ la strada del ritorno fino al deserto di Damasco; giunto là, ungerai Hazael come re di Siria. 16 Ungerai pure Jehu, figlio di Nimsci, come re d’Israele; ungerai quindi Eliseo, figlio di Shafat di Abel-Meholah, come profeta al tuo posto. 17 Così chiunque scamperà dalla spada di Hazael, sarà ucciso da Jehu; e chiunque scamperà dalla spada di Jehu, sarà ucciso da Eliseo. 18 Ma ho lasciato in Israele un residuo di settemila uomini, tutti che non hanno piegato le loro ginocchia davanti a Baal e che non l’hanno baciato con la loro bocca».

Elia vide la manifestazione della potenza di Dio con il terremoto, il fuoco, il vento, ma poi con un suono dolce e sommesso. È come se Dio gli stesse dimostrando che si stava prendendo cura d’Israele, a volte in modo impercettibile. Nel verso 13 leggiamo che Dio gli disse nuovamente: “che fai qui, Elia?”, Dio voleva dargli un’altra possibilità per cambiare la percezione degli eventi attorno a lui.

Non puoi affrontare le battaglie con le tue forze! Elia non riuscì più a vedere i piani ed i progetti di Dio, ormai era cieco spiritualmente e serviva qualcuno che avesse gli occhi aperti nello spirito, questo fu Eliseo.

II RE 6.16 Egli rispose: «Non temere, perché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro». 17 Poi Eliseo pregò e disse: «O Eterno, ti prego, apri i suoi occhi, perché possa vedere». L’Eterno allora aperse gli occhi del giovane e questi vide; ed ecco il monte era pieno di cavalli e di carri di fuoco, tutt’intorno ad Eliseo.

Per potere vedere le situazioni avverse con gli occhi di Dio è necessario che gli occhi spirituali si aprano e che non si affrontino gli eventi negativi con autocommiserazione. Questo ti farà realizzare che coloro che sono a favore dei figli di Dio sono più numerosi di quelli che sono contro.

Anche Gesù, come uomo, dovette affrontare il deserto per 40 giorni. Questo è per noi un esempio da seguire.

LUCA 4. 1 Or Gesù, ripieno di Spirito Santo, ritornò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto, 2 e per quaranta giorni fu tentato dal diavolo; durante quei giorni non mangiò nulla; ma quando furono trascorsi, egli ebbe fame. 3 E il diavolo gli disse: «Se tu sei il Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». 4 Ma Gesù gli rispose, dicendo: «Sta scritto: “L’uomo non vivrà soltanto di pane, ma di ogni parola di Dio”». 5 Poi il diavolo lo condusse su di un alto monte e gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo. 6 E il diavolo gli disse: «Io ti darò tutto il potere di questi regni e la loro gloria, perché essa mi è stata data nelle mani e io la do a chi voglio. 7 Se dunque tu prostrandoti mi adori, sarà tutta tua». 8 Ma Gesù, rispondendo, gli disse: «Vattene via da me, Satana. Sta scritto: “Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo”». 9 Poi lo condusse a Gerusalemme, lo pose sull’orlo del tempio e gli disse: «Se tu sei il Figlio di Dio, gettati giù di qui; 10 perché sta scritto: “Egli comanderà ai suoi angeli attorno a te di custodirti. 11 Ed essi ti sosterranno con le loro mani, affinché il tuo piede non urti contro alcuna pietra”». 12 E Gesù, rispondendo, gli disse: «È stato detto: “Non tentare il Signore Dio tuo”». 13 E, quando il diavolo ebbe finito ogni tentazione, si allontanò da lui, fino ad un certo tempo. 14 E Gesù, nella potenza dello Spirito, se ne ritornò in Galilea e la sua fama si sparse per tutta la regione all’intorno. 15 Ed egli insegnava nelle loro sinagoghe, essendo onorato da tutti.

Gesù combattè e vinse attraverso la Parola di Dio! Noi abbiamo autorità attraverso la parola di Dio e quando il nemico verrà contro di noi, potremo rispondere come fece Gesù: “ sta scritto!”. La Parola di Dio ha la potenza di trasformare la nostra vita.

Anche se le circostanze che stai affrontando non sono piacevoli ed hai subìto qualche sconfitta, non avere paura di confessare quello Dio farà nella tua vita, aspetta con fiducia perchè Dio ha cura di te e quello che dice lo realizzerà. Insieme a Dio la tua vittoria sarà grande!.

La nostra vita è fatta di tappe che dobbiamo superare, il deserto è una di quelle, ma il modo in cui decidi di affrontarlo determinerà il tuo futuro e la tua crescita spirituale. Il cammino è lungo, non importa quanto sarà grande la battaglia che dovrai affrontare, tieni gli occhi su Gesù, Lui aprirà una strada nel deserto e ti condurrà alla vittoria.