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DISCEPOLATO E BATTESIMO
Past. Evangelista Heros Ingargiola
Il comando che Gesù ha dato alla chiesa è quello di fare discepoli e di insegnare loro la Parola di Dio affinchè essi possano essere formati e quindi essere anche trasformati.
Matteo 28.18-20 E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra.19Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo,20insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente».
L’insegnamento della Parola di Dio è fondamentale nella chiesa, infatti dovunque Gesù andava insegnava la Parola e ciò si evince da diversi versi nelle sacre scritture.
Matteo 9.35 Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.
La parola discepolo significa allievo, studente ed è colui che studia sotto la guida di un altro, segue e divulga gli insegnamenti di un maestro. In merito a questo argomento ci si può porre una domanda: chi fa discepoli? La chiesa, delegata da Gesù, forma i discepoli.
Nelle scritture di Matteo 28 leggiamo che a Gesù è stata data ogni autorità, infatti Egli ha recuperato l’autorità persa da Adamo a causa del peccato attraverso la sua morte. Gesù ha dato così alla chiesa l’autorità di regnare. Ogni figlio di Dio come re e sacerdote deve esercitare questa autorità e adempiere le opere che Lui ha preparato per ciascuno.
Efesini 2.10 infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.
Il mandato che Gesù ha dato alla chiesa è quello di riconciliare i peccatori e farli diventare discepoli. Una delle caratteristiche che contraddistinguono un discepolo è la fedeltà e cioè l’attitudine a sapere riprodurre fedelmente ciò che è stato insegnato. Nella società in cui viviamo tante persone fondano la propria vita sulle abilità, ma spesso chi è abile è lontano dall’essere fedele. Dio si compiace delle persone fedeli perchè esse possono diventare abili, anche se non lo sono. Gesù è sempre stato fedele al Padre e ha compiuto la sua volontà fino alla morte della croce.
Nella chiesa si possono incontrare alcune tipologie di persone:
-coloro che vogliono essere solo discepoli di Gesù e non si lasciano condurre e correggere dalle autorità.
Efesini 4.12 11È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori,12per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo.
Le autorità sono state istituite da Dio per istruire e guidare ogni figlio per fa sperimentare la benedizione.
-coloro che credono di essere maestri, pur non essendo discepoli. L’ordine istituito da Dio è che un membro diventa discepolo e dopo di ciò se vi è una specifica vocazione diventerà maestro.
-coloro che hanno deciso di camminare con Dio e di essere quindi fedeli ed ubbidienti seguendo le sue orme. Gesù ha sempre seguito le orme del Padre e ciò gli ha permesso di non fallire nessun obiettivo.
Gesù non richiede ai membri e ai discepoli le stesse cose. I membri vengono amati e guidati affinchè possano diventare discepoli, ma il discepolo deve prendere la decisione di pagare un prezzo nel seguire Gesù.
Luca 14.33 Così dunque ognuno di voi, che non rinuncia a tutto quello che ha, non può essere mio discepolo. 34Il sale, certo, è buono; ma se anche il sale diventa insipido, con che cosa gli si darà sapore? 35Non serve né per il terreno, né per il concime; lo si butta via. Chi ha orecchi per udire oda
Cosa siamo disposti a lasciare per seguire Gesù?
Luca 9.23-27 Diceva poi a tutti: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua.24Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la propria vita per amor mio, la salverà.25Infatti, che serve all’uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde o rovina se stesso?26Perché se uno ha vergogna di me e delle mie parole, il Figlio dell’uomo avrà vergogna di lui, quando verrà nella gloria sua e del Padre e dei santi angeli.27Ora io vi dico in verità che alcuni di quelli che sono qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbiano visto il regno di Dio».
Il discepolo deve essere disposto a rinunciare a se stesso e non solo a ciò che possiede.
Galati 2.20 Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me.
Se il discepolo è disposto a morire a se stesso e a lasciare la sua volontà per adempiere quella di Dio, allora Cristo vivrà in lui.
Un’altra caratteristica del discepolo è l’umiltà, essa è l’attitudine a lasciarsi insegnare. Quando un discepolo si lascia insegnare, Dio lo conduce ad un livello superiore. L’umiltà crea unione tra il cuore del discepolo e quello delle autorità. Le correzioni anche se spesso non sono comprese, sono motivo di crescita nella vita del discepolo (Proverbi 9.6-12).
I discepoli devono conformarsi alla verità della Parola di Dio e non al sistema del mondo, infatti essi devono essere luce e fare la differenza dovunque si trovano.
Romani 12.2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.
Conformandosi al sistema di vita di questo mondo, la verità della Parola di Dio non potrà portare trasformazione. Il cambiamento è un processo graduale. Diventare discepoli, attraverso il battesimo in acqua, è solo il primo step che attesta la decisione di volere seguire con fedeltà e umiltà le orme del maestro Gesù.
Ebrei 6.1-2 1Perciò, lasciando l’insegnamento elementare intorno a Cristo, tendiamo a quello superiore e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio,2della dottrina dei battesimi, dell’imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno.
Il battesimo in acqua è parte del fondamento della dottrina cristiana ed è la testimonianza pubblica di ciò che Cristo ha compiuto nella vita del credente. Il credente dopo essere stato salvato sceglie di battezzarsi per diventare discepolo. La parola battesimo dal greco baptizo significa immergere fino al punto di sommergere e rappresenta spiritualmente dei passaggi fondamentali che sono la morte, il seppellimento, la resurrezione in Cristo e il camminare in novità di vita.
Atti 8.29-40 Lo Spirito disse a Filippo: «Avvicìnati e raggiungi quel carro».30Filippo accorse, udì che quell’uomo leggeva il profeta Isaia, e gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?»31Quegli rispose: «E come potrei, se nessuno mi guida?» E invitò Filippo a salire e a sedersi accanto a lui. 32Or il passo della Scrittura che egli leggeva era questo: «Egli è stato condotto al macello come una pecora; e come un agnello che è muto davanti a colui che lo tosa, così egli non ha aperto la bocca. 33Nella sua umiliazione egli fu sottratto al giudizio. Chi potrà descrivere la sua generazione? Poiché la sua vita è stata tolta dalla terra». 34L’eunuco, rivolto a Filippo, gli disse: «Di chi, ti prego, dice questo il profeta? Di se stesso, oppure di un altro?»35Allora Filippo prese a parlare e, cominciando da questo passo della Scrittura, gli comunicò il lieto messaggio di Gesù. 36Strada facendo, giunsero a un luogo dove c’era dell’acqua. E l’eunuco disse: «Ecco dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?»37[Filippo disse: «Se tu credi con tutto il cuore, è possibile». L’eunuco rispose: «Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio».]38Fece fermare il carro, e discesero tutti e due nell’acqua, Filippo e l’eunuco; e Filippo lo battezzò.39Quando uscirono dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo; e l’eunuco, continuando il suo viaggio tutto allegro, non lo vide più.40Poi Filippo si ritrovò in Azot; e, proseguendo, evangelizzò tutte le città, finché giunse a Cesarea.
In questo episodio della scrittura leggiamo che Filippo stava evangelizzando in Samaria, lo Spirito Santo lo conduce dall’eunuco il quale stava leggendo parte della scrittura di Isaia. Filippo gli insegnò ciò che c’era scritto nella Parola e così ricevette Gesù nel suo cuore. Dopo di ciò nel loro cammino videro un luogo dove c’era dell’acqua e l’eunuco venne battezzato. Questo fa comprendere che è necessario essere salvati prima di battezzarsi in acqua.
Dio desidera fare di te un discepolo e tu sei pronto a seguire le sue orme? Lasciati guidare con fedeltà ed umiltà e vedrai Cristo risplendere in te, così farai la differenza in questa generazione.
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DISCEPOLATO E BATTESIMO
Past. Evangelista Heros Ingargiola
Il comando che Gesù ha dato alla chiesa è quello di fare discepoli e di insegnare loro la Parola di Dio affinchè essi possano essere formati e quindi essere anche trasformati.
Matteo 28.18-20 E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra.19Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo,20insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente».
L’insegnamento della Parola di Dio è fondamentale nella chiesa, infatti dovunque Gesù andava insegnava la Parola e ciò si evince da diversi versi nelle sacre scritture.
Matteo 9.35 Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.
La parola discepolo significa allievo, studente ed è colui che studia sotto la guida di un altro, segue e divulga gli insegnamenti di un maestro. In merito a questo argomento ci si può porre una domanda: chi fa discepoli? La chiesa, delegata da Gesù, forma i discepoli.
Nelle scritture di Matteo 28 leggiamo che a Gesù è stata data ogni autorità, infatti Egli ha recuperato l’autorità persa da Adamo a causa del peccato attraverso la sua morte. Gesù ha dato così alla chiesa l’autorità di regnare. Ogni figlio di Dio come re e sacerdote deve esercitare questa autorità e adempiere le opere che Lui ha preparato per ciascuno.
Efesini 2.10 infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.
Il mandato che Gesù ha dato alla chiesa è quello di riconciliare i peccatori e farli diventare discepoli. Una delle caratteristiche che contraddistinguono un discepolo è la fedeltà e cioè l’attitudine a sapere riprodurre fedelmente ciò che è stato insegnato. Nella società in cui viviamo tante persone fondano la propria vita sulle abilità, ma spesso chi è abile è lontano dall’essere fedele. Dio si compiace delle persone fedeli perchè esse possono diventare abili, anche se non lo sono. Gesù è sempre stato fedele al Padre e ha compiuto la sua volontà fino alla morte della croce.
Nella chiesa si possono incontrare alcune tipologie di persone:
-coloro che vogliono essere solo discepoli di Gesù e non si lasciano condurre e correggere dalle autorità.
Efesini 4.12 11È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori,12per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo.
Le autorità sono state istituite da Dio per istruire e guidare ogni figlio per fa sperimentare la benedizione.
-coloro che credono di essere maestri, pur non essendo discepoli. L’ordine istituito da Dio è che un membro diventa discepolo e dopo di ciò se vi è una specifica vocazione diventerà maestro.
-coloro che hanno deciso di camminare con Dio e di essere quindi fedeli ed ubbidienti seguendo le sue orme. Gesù ha sempre seguito le orme del Padre e ciò gli ha permesso di non fallire nessun obiettivo.
Gesù non richiede ai membri e ai discepoli le stesse cose. I membri vengono amati e guidati affinchè possano diventare discepoli, ma il discepolo deve prendere la decisione di pagare un prezzo nel seguire Gesù.
Luca 14.33 Così dunque ognuno di voi, che non rinuncia a tutto quello che ha, non può essere mio discepolo. 34Il sale, certo, è buono; ma se anche il sale diventa insipido, con che cosa gli si darà sapore? 35Non serve né per il terreno, né per il concime; lo si butta via. Chi ha orecchi per udire oda
Cosa siamo disposti a lasciare per seguire Gesù?
Luca 9.23-27 Diceva poi a tutti: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua.24Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la propria vita per amor mio, la salverà.25Infatti, che serve all’uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde o rovina se stesso?26Perché se uno ha vergogna di me e delle mie parole, il Figlio dell’uomo avrà vergogna di lui, quando verrà nella gloria sua e del Padre e dei santi angeli.27Ora io vi dico in verità che alcuni di quelli che sono qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbiano visto il regno di Dio».
Il discepolo deve essere disposto a rinunciare a se stesso e non solo a ciò che possiede.
Galati 2.20 Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me.
Se il discepolo è disposto a morire a se stesso e a lasciare la sua volontà per adempiere quella di Dio, allora Cristo vivrà in lui.
Un’altra caratteristica del discepolo è l’umiltà, essa è l’attitudine a lasciarsi insegnare. Quando un discepolo si lascia insegnare, Dio lo conduce ad un livello superiore. L’umiltà crea unione tra il cuore del discepolo e quello delle autorità. Le correzioni anche se spesso non sono comprese, sono motivo di crescita nella vita del discepolo (Proverbi 9.6-12).
I discepoli devono conformarsi alla verità della Parola di Dio e non al sistema del mondo, infatti essi devono essere luce e fare la differenza dovunque si trovano.
Romani 12.2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.
Conformandosi al sistema di vita di questo mondo, la verità della Parola di Dio non potrà portare trasformazione. Il cambiamento è un processo graduale. Diventare discepoli, attraverso il battesimo in acqua, è solo il primo step che attesta la decisione di volere seguire con fedeltà e umiltà le orme del maestro Gesù.
Ebrei 6.1-2 1Perciò, lasciando l’insegnamento elementare intorno a Cristo, tendiamo a quello superiore e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio,2della dottrina dei battesimi, dell’imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno.
Il battesimo in acqua è parte del fondamento della dottrina cristiana ed è la testimonianza pubblica di ciò che Cristo ha compiuto nella vita del credente. Il credente dopo essere stato salvato sceglie di battezzarsi per diventare discepolo. La parola battesimo dal greco baptizo significa immergere fino al punto di sommergere e rappresenta spiritualmente dei passaggi fondamentali che sono la morte, il seppellimento, la resurrezione in Cristo e il camminare in novità di vita.
Atti 8.29-40 Lo Spirito disse a Filippo: «Avvicìnati e raggiungi quel carro».30Filippo accorse, udì che quell’uomo leggeva il profeta Isaia, e gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?»31Quegli rispose: «E come potrei, se nessuno mi guida?» E invitò Filippo a salire e a sedersi accanto a lui. 32Or il passo della Scrittura che egli leggeva era questo: «Egli è stato condotto al macello come una pecora; e come un agnello che è muto davanti a colui che lo tosa, così egli non ha aperto la bocca. 33Nella sua umiliazione egli fu sottratto al giudizio. Chi potrà descrivere la sua generazione? Poiché la sua vita è stata tolta dalla terra». 34L’eunuco, rivolto a Filippo, gli disse: «Di chi, ti prego, dice questo il profeta? Di se stesso, oppure di un altro?»35Allora Filippo prese a parlare e, cominciando da questo passo della Scrittura, gli comunicò il lieto messaggio di Gesù. 36Strada facendo, giunsero a un luogo dove c’era dell’acqua. E l’eunuco disse: «Ecco dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?»37[Filippo disse: «Se tu credi con tutto il cuore, è possibile». L’eunuco rispose: «Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio».]38Fece fermare il carro, e discesero tutti e due nell’acqua, Filippo e l’eunuco; e Filippo lo battezzò.39Quando uscirono dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo; e l’eunuco, continuando il suo viaggio tutto allegro, non lo vide più.40Poi Filippo si ritrovò in Azot; e, proseguendo, evangelizzò tutte le città, finché giunse a Cesarea.
In questo episodio della scrittura leggiamo che Filippo stava evangelizzando in Samaria, lo Spirito Santo lo conduce dall’eunuco il quale stava leggendo parte della scrittura di Isaia. Filippo gli insegnò ciò che c’era scritto nella Parola e così ricevette Gesù nel suo cuore. Dopo di ciò nel loro cammino videro un luogo dove c’era dell’acqua e l’eunuco venne battezzato. Questo fa comprendere che è necessario essere salvati prima di battezzarsi in acqua.
Dio desidera fare di te un discepolo e tu sei pronto a seguire le sue orme? Lasciati guidare con fedeltà ed umiltà e vedrai Cristo risplendere in te, così farai la differenza in questa generazione.
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Past. Evangelista Heros Ingargiola
Il comando che Gesù ha dato alla chiesa è quello di fare discepoli e di insegnare loro la Parola di Dio affinchè essi possano essere formati e quindi essere anche trasformati.
Matteo 28.18-20 E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra.19Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo,20insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente».
L’insegnamento della Parola di Dio è fondamentale nella chiesa, infatti dovunque Gesù andava insegnava la Parola e ciò si evince da diversi versi nelle sacre scritture.
Matteo 9.35 Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.
La parola discepolo significa allievo, studente ed è colui che studia sotto la guida di un altro, segue e divulga gli insegnamenti di un maestro. In merito a questo argomento ci si può porre una domanda: chi fa discepoli? La chiesa, delegata da Gesù, forma i discepoli.
Nelle scritture di Matteo 28 leggiamo che a Gesù è stata data ogni autorità, infatti Egli ha recuperato l’autorità persa da Adamo a causa del peccato attraverso la sua morte. Gesù ha dato così alla chiesa l’autorità di regnare. Ogni figlio di Dio come re e sacerdote deve esercitare questa autorità e adempiere le opere che Lui ha preparato per ciascuno.
Efesini 2.10 infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.
Il mandato che Gesù ha dato alla chiesa è quello di riconciliare i peccatori e farli diventare discepoli. Una delle caratteristiche che contraddistinguono un discepolo è la fedeltà e cioè l’attitudine a sapere riprodurre fedelmente ciò che è stato insegnato. Nella società in cui viviamo tante persone fondano la propria vita sulle abilità, ma spesso chi è abile è lontano dall’essere fedele. Dio si compiace delle persone fedeli perchè esse possono diventare abili, anche se non lo sono. Gesù è sempre stato fedele al Padre e ha compiuto la sua volontà fino alla morte della croce.
Nella chiesa si possono incontrare alcune tipologie di persone:
-coloro che vogliono essere solo discepoli di Gesù e non si lasciano condurre e correggere dalle autorità.
Efesini 4.12 11È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori,12per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo.
Le autorità sono state istituite da Dio per istruire e guidare ogni figlio per fa sperimentare la benedizione.
-coloro che credono di essere maestri, pur non essendo discepoli. L’ordine istituito da Dio è che un membro diventa discepolo e dopo di ciò se vi è una specifica vocazione diventerà maestro.
-coloro che hanno deciso di camminare con Dio e di essere quindi fedeli ed ubbidienti seguendo le sue orme. Gesù ha sempre seguito le orme del Padre e ciò gli ha permesso di non fallire nessun obiettivo.
Gesù non richiede ai membri e ai discepoli le stesse cose. I membri vengono amati e guidati affinchè possano diventare discepoli, ma il discepolo deve prendere la decisione di pagare un prezzo nel seguire Gesù.
Luca 14.33 Così dunque ognuno di voi, che non rinuncia a tutto quello che ha, non può essere mio discepolo. 34Il sale, certo, è buono; ma se anche il sale diventa insipido, con che cosa gli si darà sapore? 35Non serve né per il terreno, né per il concime; lo si butta via. Chi ha orecchi per udire oda
Cosa siamo disposti a lasciare per seguire Gesù?
Luca 9.23-27 Diceva poi a tutti: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua.24Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la propria vita per amor mio, la salverà.25Infatti, che serve all’uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde o rovina se stesso?26Perché se uno ha vergogna di me e delle mie parole, il Figlio dell’uomo avrà vergogna di lui, quando verrà nella gloria sua e del Padre e dei santi angeli.27Ora io vi dico in verità che alcuni di quelli che sono qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbiano visto il regno di Dio».
Il discepolo deve essere disposto a rinunciare a se stesso e non solo a ciò che possiede.
Galati 2.20 Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me.
Se il discepolo è disposto a morire a se stesso e a lasciare la sua volontà per adempiere quella di Dio, allora Cristo vivrà in lui.
Un’altra caratteristica del discepolo è l’umiltà, essa è l’attitudine a lasciarsi insegnare. Quando un discepolo si lascia insegnare, Dio lo conduce ad un livello superiore. L’umiltà crea unione tra il cuore del discepolo e quello delle autorità. Le correzioni anche se spesso non sono comprese, sono motivo di crescita nella vita del discepolo (Proverbi 9.6-12).
I discepoli devono conformarsi alla verità della Parola di Dio e non al sistema del mondo, infatti essi devono essere luce e fare la differenza dovunque si trovano.
Romani 12.2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.
Conformandosi al sistema di vita di questo mondo, la verità della Parola di Dio non potrà portare trasformazione. Il cambiamento è un processo graduale. Diventare discepoli, attraverso il battesimo in acqua, è solo il primo step che attesta la decisione di volere seguire con fedeltà e umiltà le orme del maestro Gesù.
Ebrei 6.1-2 1Perciò, lasciando l’insegnamento elementare intorno a Cristo, tendiamo a quello superiore e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio,2della dottrina dei battesimi, dell’imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno.
Il battesimo in acqua è parte del fondamento della dottrina cristiana ed è la testimonianza pubblica di ciò che Cristo ha compiuto nella vita del credente. Il credente dopo essere stato salvato sceglie di battezzarsi per diventare discepolo. La parola battesimo dal greco baptizo significa immergere fino al punto di sommergere e rappresenta spiritualmente dei passaggi fondamentali che sono la morte, il seppellimento, la resurrezione in Cristo e il camminare in novità di vita.
Atti 8.29-40 Lo Spirito disse a Filippo: «Avvicìnati e raggiungi quel carro».30Filippo accorse, udì che quell’uomo leggeva il profeta Isaia, e gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?»31Quegli rispose: «E come potrei, se nessuno mi guida?» E invitò Filippo a salire e a sedersi accanto a lui. 32Or il passo della Scrittura che egli leggeva era questo: «Egli è stato condotto al macello come una pecora; e come un agnello che è muto davanti a colui che lo tosa, così egli non ha aperto la bocca. 33Nella sua umiliazione egli fu sottratto al giudizio. Chi potrà descrivere la sua generazione? Poiché la sua vita è stata tolta dalla terra». 34L’eunuco, rivolto a Filippo, gli disse: «Di chi, ti prego, dice questo il profeta? Di se stesso, oppure di un altro?»35Allora Filippo prese a parlare e, cominciando da questo passo della Scrittura, gli comunicò il lieto messaggio di Gesù. 36Strada facendo, giunsero a un luogo dove c’era dell’acqua. E l’eunuco disse: «Ecco dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?»37[Filippo disse: «Se tu credi con tutto il cuore, è possibile». L’eunuco rispose: «Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio».]38Fece fermare il carro, e discesero tutti e due nell’acqua, Filippo e l’eunuco; e Filippo lo battezzò.39Quando uscirono dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo; e l’eunuco, continuando il suo viaggio tutto allegro, non lo vide più.40Poi Filippo si ritrovò in Azot; e, proseguendo, evangelizzò tutte le città, finché giunse a Cesarea.
In questo episodio della scrittura leggiamo che Filippo stava evangelizzando in Samaria, lo Spirito Santo lo conduce dall’eunuco il quale stava leggendo parte della scrittura di Isaia. Filippo gli insegnò ciò che c’era scritto nella Parola e così ricevette Gesù nel suo cuore. Dopo di ciò nel loro cammino videro un luogo dove c’era dell’acqua e l’eunuco venne battezzato. Questo fa comprendere che è necessario essere salvati prima di battezzarsi in acqua.
Dio desidera fare di te un discepolo e tu sei pronto a seguire le sue orme? Lasciati guidare con fedeltà ed umiltà e vedrai Cristo risplendere in te, così farai la differenza in questa generazione.
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DISCEPOLATO E BATTESIMO
Past. Evangelista Heros Ingargiola
Il comando che Gesù ha dato alla chiesa è quello di fare discepoli e di insegnare loro la Parola di Dio affinchè essi possano essere formati e quindi essere anche trasformati.
Matteo 28.18-20 E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra.19Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo,20insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente».
L’insegnamento della Parola di Dio è fondamentale nella chiesa, infatti dovunque Gesù andava insegnava la Parola e ciò si evince da diversi versi nelle sacre scritture.
Matteo 9.35 Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.
La parola discepolo significa allievo, studente ed è colui che studia sotto la guida di un altro, segue e divulga gli insegnamenti di un maestro. In merito a questo argomento ci si può porre una domanda: chi fa discepoli? La chiesa, delegata da Gesù, forma i discepoli.
Nelle scritture di Matteo 28 leggiamo che a Gesù è stata data ogni autorità, infatti Egli ha recuperato l’autorità persa da Adamo a causa del peccato attraverso la sua morte. Gesù ha dato così alla chiesa l’autorità di regnare. Ogni figlio di Dio come re e sacerdote deve esercitare questa autorità e adempiere le opere che Lui ha preparato per ciascuno.
Efesini 2.10 infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.
Il mandato che Gesù ha dato alla chiesa è quello di riconciliare i peccatori e farli diventare discepoli. Una delle caratteristiche che contraddistinguono un discepolo è la fedeltà e cioè l’attitudine a sapere riprodurre fedelmente ciò che è stato insegnato. Nella società in cui viviamo tante persone fondano la propria vita sulle abilità, ma spesso chi è abile è lontano dall’essere fedele. Dio si compiace delle persone fedeli perchè esse possono diventare abili, anche se non lo sono. Gesù è sempre stato fedele al Padre e ha compiuto la sua volontà fino alla morte della croce.
Nella chiesa si possono incontrare alcune tipologie di persone:
-coloro che vogliono essere solo discepoli di Gesù e non si lasciano condurre e correggere dalle autorità.
Efesini 4.12 11È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori,12per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo.
Le autorità sono state istituite da Dio per istruire e guidare ogni figlio per fa sperimentare la benedizione.
-coloro che credono di essere maestri, pur non essendo discepoli. L’ordine istituito da Dio è che un membro diventa discepolo e dopo di ciò se vi è una specifica vocazione diventerà maestro.
-coloro che hanno deciso di camminare con Dio e di essere quindi fedeli ed ubbidienti seguendo le sue orme. Gesù ha sempre seguito le orme del Padre e ciò gli ha permesso di non fallire nessun obiettivo.
Gesù non richiede ai membri e ai discepoli le stesse cose. I membri vengono amati e guidati affinchè possano diventare discepoli, ma il discepolo deve prendere la decisione di pagare un prezzo nel seguire Gesù.
Luca 14.33 Così dunque ognuno di voi, che non rinuncia a tutto quello che ha, non può essere mio discepolo. 34Il sale, certo, è buono; ma se anche il sale diventa insipido, con che cosa gli si darà sapore? 35Non serve né per il terreno, né per il concime; lo si butta via. Chi ha orecchi per udire oda
Cosa siamo disposti a lasciare per seguire Gesù?
Luca 9.23-27 Diceva poi a tutti: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua.24Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la propria vita per amor mio, la salverà.25Infatti, che serve all’uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde o rovina se stesso?26Perché se uno ha vergogna di me e delle mie parole, il Figlio dell’uomo avrà vergogna di lui, quando verrà nella gloria sua e del Padre e dei santi angeli.27Ora io vi dico in verità che alcuni di quelli che sono qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbiano visto il regno di Dio».
Il discepolo deve essere disposto a rinunciare a se stesso e non solo a ciò che possiede.
Galati 2.20 Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me.
Se il discepolo è disposto a morire a se stesso e a lasciare la sua volontà per adempiere quella di Dio, allora Cristo vivrà in lui.
Un’altra caratteristica del discepolo è l’umiltà, essa è l’attitudine a lasciarsi insegnare. Quando un discepolo si lascia insegnare, Dio lo conduce ad un livello superiore. L’umiltà crea unione tra il cuore del discepolo e quello delle autorità. Le correzioni anche se spesso non sono comprese, sono motivo di crescita nella vita del discepolo (Proverbi 9.6-12).
I discepoli devono conformarsi alla verità della Parola di Dio e non al sistema del mondo, infatti essi devono essere luce e fare la differenza dovunque si trovano.
Romani 12.2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.
Conformandosi al sistema di vita di questo mondo, la verità della Parola di Dio non potrà portare trasformazione. Il cambiamento è un processo graduale. Diventare discepoli, attraverso il battesimo in acqua, è solo il primo step che attesta la decisione di volere seguire con fedeltà e umiltà le orme del maestro Gesù.
Ebrei 6.1-2 1Perciò, lasciando l’insegnamento elementare intorno a Cristo, tendiamo a quello superiore e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio,2della dottrina dei battesimi, dell’imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno.
Il battesimo in acqua è parte del fondamento della dottrina cristiana ed è la testimonianza pubblica di ciò che Cristo ha compiuto nella vita del credente. Il credente dopo essere stato salvato sceglie di battezzarsi per diventare discepolo. La parola battesimo dal greco baptizo significa immergere fino al punto di sommergere e rappresenta spiritualmente dei passaggi fondamentali che sono la morte, il seppellimento, la resurrezione in Cristo e il camminare in novità di vita.
Atti 8.29-40 Lo Spirito disse a Filippo: «Avvicìnati e raggiungi quel carro».30Filippo accorse, udì che quell’uomo leggeva il profeta Isaia, e gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?»31Quegli rispose: «E come potrei, se nessuno mi guida?» E invitò Filippo a salire e a sedersi accanto a lui. 32Or il passo della Scrittura che egli leggeva era questo: «Egli è stato condotto al macello come una pecora; e come un agnello che è muto davanti a colui che lo tosa, così egli non ha aperto la bocca. 33Nella sua umiliazione egli fu sottratto al giudizio. Chi potrà descrivere la sua generazione? Poiché la sua vita è stata tolta dalla terra». 34L’eunuco, rivolto a Filippo, gli disse: «Di chi, ti prego, dice questo il profeta? Di se stesso, oppure di un altro?»35Allora Filippo prese a parlare e, cominciando da questo passo della Scrittura, gli comunicò il lieto messaggio di Gesù. 36Strada facendo, giunsero a un luogo dove c’era dell’acqua. E l’eunuco disse: «Ecco dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?»37[Filippo disse: «Se tu credi con tutto il cuore, è possibile». L’eunuco rispose: «Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio».]38Fece fermare il carro, e discesero tutti e due nell’acqua, Filippo e l’eunuco; e Filippo lo battezzò.39Quando uscirono dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo; e l’eunuco, continuando il suo viaggio tutto allegro, non lo vide più.40Poi Filippo si ritrovò in Azot; e, proseguendo, evangelizzò tutte le città, finché giunse a Cesarea.
In questo episodio della scrittura leggiamo che Filippo stava evangelizzando in Samaria, lo Spirito Santo lo conduce dall’eunuco il quale stava leggendo parte della scrittura di Isaia. Filippo gli insegnò ciò che c’era scritto nella Parola e così ricevette Gesù nel suo cuore. Dopo di ciò nel loro cammino videro un luogo dove c’era dell’acqua e l’eunuco venne battezzato. Questo fa comprendere che è necessario essere salvati prima di battezzarsi in acqua.
Dio desidera fare di te un discepolo e tu sei pronto a seguire le sue orme? Lasciati guidare con fedeltà ed umiltà e vedrai Cristo risplendere in te, così farai la differenza in questa generazione.