Worship service 15 10 2017
AMORE E GRAZIA 3° parte
Past. Evangelista Heros Ingargiola
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AMORE E GRAZIA
Past. Evangelista Heros Ingargiola
La rivelazione dell’amore di Dio conduce i figli di Dio in un territorio di fede e di conseguenza nel riposo. Nella società odierna la maggior parte delle persone, a causa delle priorità sbagliate che vengono messe nella propria vita( denaro, lavoro, fama di successo), diventano preda dell’ansietà, delle sollecitudini e delle preoccupazioni; a tal proposito i credenti non possono vivere in questo modo ma devono fare la differenza vivendo nel riposo dello spirito, riconoscendo dunque che Dio ha cura della loro vita.
Luca 12.13/21 Uno della folla gli disse: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità».14Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».15E disse loro: «Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni».16Disse poi una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto.17Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti?18E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni.19Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia.20Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà?21Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio».
In questo episodio della scrittura il Maestro Gesù si rivolge a tutti coloro che vivono in funzione del denaro e possiamo quindi comprendere come Egli sottolinei la differenza tra la ricchezza terrena e quella del cielo; infatti il problema non verte sul detenere le ricchezze in sè ma il posto che esse occupano nella vita di una persona. Questo crea uno spunto di riflessione circa l’attitudine che il credente deve avere verso le ricchezze. Non è assolutamente errato essere prosperi, proprio perchè Dio stesso gradisce questo per i suoi figli, ma quando le ricchezze occupano il cuore e si vive solo per esse e in funzione di esse, allora questo fa intendere che ci sono delle priorità da invertire.
Nella parola di Dio troviamo scritto che il giusto vive per la sua fede( Romani 1.17) e quindi non per le ricchezze che possiede. L’argomento del denaro è affontato da Gesù in circa metà delle sue parabole, proprio perchè Dio sa che il cuore dell’uomo è facilmente influenzabile dall’aspetto del denaro.
Luca 12.22/32 Poi disse ai discepoli: «Per questo io vi dico: Non datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete; né per il vostro corpo, come lo vestirete.23La vita vale più del cibo e il corpo più del vestito.24Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre. Quanto più degli uccelli voi valete!25Chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere un’ora sola alla sua vita?26Se dunque non avete potere neanche per la più piccola cosa, perché vi affannate del resto?27Guardate i gigli, come crescono: non filano, non tessono: eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.28Se dunque Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, quanto più voi, gente di poca fede?29Non cercate perciò che cosa mangerete e berrete, e non state con l’animo in ansia:30di tutte queste cose si preoccupa la gente del mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno.31Cercate piuttosto il regno di Dio, e queste cose vi saranno date in aggiunta.32Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno.
In questo episodio Dio si rivolge invece a coloro che vivono nel bisogno economico e nell’ansietà. L’ansietà è una delle malattie più diffuse nel nostro secolo. Si è spesso giudicati in funzione della propria posizione lavorativa o economica ma l’insegnamento di Dio è che l’uomo non è prezioso per ciò che ha o meno, ma è prezioso perchè la sua vita vale il sangue di Gesù.
Quando i figli di Dio ricevono la rivelazione che Dio è un padre e che di conseguenza come tale si prende cura di loro, allora ogni forma di ansietà e di sollecitudine lascierà la loro vita. Dio desidera che i suoi figli siano prosperi, ma cosa si intende per prosperità? Essa è la condizione in cui un credente ha il necessario per sè ed è bendetto per potere benedire anche chi lo circonda.
Non bisogna vivere in funzione del lavoro o del denaro, essi sono solo i mezzi attraverso i quali Dio benedice la vita del credente, perchè Dio stesso è la fonte della benedizione.
Genesi 3.18/19 Spine e cardi produrrà per te e mangerai l’erba campestre.19Con il sudore del tuo volto mangerai il pane;finché tornerai alla terra,perché da essa sei stato tratto:polvere tu sei e in polvere tornerai!».
A causa del peccato di Adamo ed Eva una delle conseguenze generate è stata la maledizione di dovere lavorare con fatica e sforzandosi ma oggi la chiesa non vive più tutto questo perchè Cristo morendo sulla croce ha distrutto questa malezione. Il credente non deve più sforzarsi per ottenere le ricchezze ma deve consapevolizzare che è già benedetto nei luoghi celesti in Cristo e che la benedizione non viene dalla terra bensì dal cielo.
Filippesi 4.6 Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti.
Nel momento in cui il credente inizia a vivere per fede la sua vita cambia e non sarà più preda di preoccupazioni.
Geremia 29.11 Poiché io conosco i pensieri che ho per voi», dice l’Eterno, «pensieri di pace e non di male, per darvi un futuro e una speranza.
Decidi di riporre la tua fiducia in Dio e lascia che Lui sia la sola priorità nel tuo cuore, abbandona ogni forma di sollecitudine, di ansietà e di preoccupazione perchè Dio è l’Iddio della speranza. Entra nel territrio della fede, riconoscendo che la grazia di Dio supplisce ad ogni tuo bisogno ed entrai così nel riposo.