AMORE E UBBIDIENZA
Past. Evangelista Heros Ingargiola
Tutti coloro che amano Dio di conseguenza ubbidiscono, perchè l’ubbidienza è una questione di cuore.
I corinzi 12.31Voi, però, desiderate ardentemente i doni maggiori! Ora vi mostrerò una via, che è la via per eccellenza.
Dio in questi versi ricorda che ogni credente deve essere motivato dal Suo amore quando si mettono in funzione i doni dati da Lui.
Perchè Dio deve rivelare ai suoi figli il Suo amore? Perchè tutti i figli di Dio ne hanno di bisogno e perchè se non si riceve la rivelazione del Suo amore è impossibile potere camminare in esso. Il Suo amore ristora, consola e riempie le vite dei suoi figli.
Tutta l’umanità ha bisogno di conoscere l’amore di Dio.
Filippesi 1. 8-11 Infatti Dio mi è testimone come io vi ami tutti con affetto profondo in Cristo Gesù. 9E prego che il vostro amore abbondi sempre più in conoscenza e in ogni discernimento, 10perché possiate apprezzare le cose migliori, affinché siate limpidi e irreprensibili per il giorno di Cristo, 11ricolmi di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio.
Dio non desidera riempire i suoi figli del Suo amore solo per loro stessi ma affinchè il Suo amore possa essere manifestato a chi li circonda. Quindi soltanto attraverso la rivelazione dell’amore agapeo è possibile amarsi a vicenda. Amore non è buonismo, cioè tollerare ogni cosa; Dio è buono ma è anche Santo. L’amore che riempie i figli di Dio deve anche portare rivelazione che è necessario abbandonare stile di vita o attitudini che si avevano prima di conoscere Cristo.
Giovanni 14.15 Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti.
Se si afferma di amare Dio bisogna camminare anche nell’ubbidienza alla verità della Parola di Dio e quando avviene questo Dio purifica l’anima dei suoi preziosi figli.
I Pietro 1.22 Avendo purificato le anime vostre con l’ubbidienza alla verità per giungere a un sincero amor fraterno, amatevi intensamente a vicenda di vero cuore.
Attraverso la purificazione dell’anima ci si rinnova e ciò diventa manifesto a tutti coloro che circondano la vita del credente.
Filippesi 2. 12 -18 Così, miei cari, voi che foste sempre ubbidienti, non solo come quand’ero presente, ma molto più adesso che sono assente, adoperatevi al compimento della vostra salvezza con timore e tremore; 13infatti è Dio che produce in voi il volere e l’agire, secondo il suo disegno benevolo. 14Fate ogni cosa senza mormorii e senza dispute, 15perché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale risplendete come astri nel mondo, 16tenendo alta la parola di vita, in modo che nel giorno di Cristo io possa vantarmi di non aver corso invano, né invano faticato. 17Ma se anche vengo offerto in libazione sul sacrificio e sul servizio della vostra fede, ne gioisco e me ne rallegro con tutti voi; 18e nello stesso modo gioitene anche voi e rallegratevene con me.
In questi versi leggiamo l’incoraggiamento dell’apostolo Paolo, che era un padre per la sua chiesa ed esortava tutti i membri ad essere ubbidienti a Dio e alle autorità preposte. Spesso le autorità vengono viste come delle figure che vogliono togliere qualcosa, questo è un pensiero che si annida nella mente di un membro della chiesa quando per esempio viene corretto in qualcosa che ha sbagliato. I padri sono vicini ai figli per mostrargli l’amore ma anche per guidarli nella giusta strada, anche attraverso le correzioni. L’ubbidienza è sinonimo dell’amore di Dio in azione.
La chiesa non deve svolgere una corsa di competizione ma una corsa verso la dimostrazione dell’amore di Dio. Quando si cresce nella rivelazione del Suo amore e nell’ubbidienza alla Verità è possibile entrare in nuovi territori e prendere un ruolo quindi una funzione che Dio ha stabilito per ogni suo figlio all’interno del corpo di Cristo, questo non sarà finalizzato ad un appagamento personale ma sarà utile per benedire la chiesa.
Analizziamo adesso l’ubbidienza di due personaggi biblici: Abramo e Lot. Lot era nipote di Abramo e partì verso Ur dei caldei con il nonno e lo zio. Dio poi disse ad Abramo di andare nella terra che Lui gli avrebbe mostrato e così egli fece. Lot seguì suo zio, ma ad un certo punto egli scelse di separarsene, così Abramo gli chiese dove preferisse andare. Lot scelse di andare verso la pianura e piantò le sue tende fino alle porte di Sodoma e Gomorra. Questo ci fa comprendere che Lot guardava molto il naturale ed era legato al denaro, infatti a quel tempo la pianura era irrigata e poteva portargli frutto. A causa del peccato e di tutto ciò che vigeva nel territorio di Sodoma, lui fu oppresso. Lot rappresenta il credente salvato per grazia ma che vive ancora nell’immoralità e nel peccato. Abramo invece amava Dio e lo temeva.
II pietro 2.6-8 6se condannò alla distruzione le città di Sodoma e Gomorra, riducendole in cenere, perché servissero da esempio a quelli che in futuro sarebbero vissuti empiamente; 7e se salvò il giusto Lot che era rattristato dalla condotta dissoluta di quegli uomini scellerati 8(quel giusto, infatti, per quanto vedeva e udiva, quando abitava tra di loro, si tormentava ogni giorno nella sua anima giusta a motivo delle loro opere inique).
Lot vivendo in quei territori viveva in una condizione di compromesso e quindi la sua anima stava profondamente male. Il credente è nato per vivere nella santità, nell’ubbidienza e nell’amore di Dio ma quando inizia a vivere nel compromesso come Lot, allora inizia il suo malessere. Il credente è santo posizionalmente in Cristo ma nel cammino cristiano avviene una santificazione progressiva che riguarda il cambiamento, il rinnovamento, lasciando vizi e attitudini che si avevano prima di Cristo.
Abramo era motivato dall’amore incondizionato di Dio e dall’amore verso Lot, questo fa comprendere che è importante che il credente maturo e stabile stia vicino al credente instabile per essere da esempio e guida.
I Giovanni 5.3 Perché questo è l’amore di Dio: che osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.
L’amore che si ha verso Dio deve essere dimostrato attraverso l’ubbidienza, quindi dandogli interamente il cuore. È importante che le orecchie spirituali del credente siano pronte non solo ad ascoltare ma a mattere in pratica ciò che Dio dice, questo farà in modo che il credente entri in nuovi terriori e possa iniziare a camminare nel proposito che Dio ha preparato per la sua vita. Scegliamo oggi di essere dei credenti stabili, fedeli e di camminare nell’amore di Dio ubbidendendo alla Sua Parola.