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AFFERRARE LA POTENZA DI DIO PER PORTARE FRUTTO 2^ parte
Past.Evangelista Heros Ingargiola
Dio ha dato a ciascuno dei suoi figli un’identità e li ha costituiti per portare frutto. Dio ci rivela la Sua parola per farci camminare nella libertà e ci dà anche l’unzione che è la manifestazione della personalità dello Spirito Santo. Il desiderio del Padre è che possiamo appropiarci della Sua potenza ma per questo è fondamentale avere una relazione intima e quotidiana con Lui e questo ci permetterà di fluire nell’unzione e di vedere quindi il soprannaturale.
Luca 15.11-22 Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane di loro disse al padre: “Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta”. Ed egli divise fra loro i beni. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, messa insieme ogni cosa, partì per un paese lontano e vi sperperò i suoi beni, vivendo dissolutamente. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una gran carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora si mise con uno degli abitanti di quel paese, il quale lo mandò nei suoi campi a pascolare i maiali.Ed egli avrebbe voluto sfamarsi con i baccelli che i maiali mangiavano, ma nessuno gliene dava. Allora, rientrato in sé, disse: “Quanti servi di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Io mi alzerò e andrò da mio padre, e gli dirò: ‘Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te: non sono più degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi servi'”. Egli dunque si alzò e tornò da suo padre. Ma mentre egli era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione; corse, gli si gettò al collo e lo baciò. E il figlio gli disse: “Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te: non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai suoi servi: “Presto, portate qui la veste più bella e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei calzari ai piedi.
Dove non c’è relazione non c’è eredità. Come leggiamo da questo episodio della scrittura il figliol prodigo perse l’eredità a causa della mancata relazione con il padre ma ad un tratto comprese di avere sbagliato e prese la decisione di ritornare a casa e il padre lo stava già aspettando. Dio Padre ogni giorno aspetta con bramosia che possiamo andare a Lui così come siamo, con i nostri peccati, difetti o errori perchè Lui ci ama di un’amore eterno e ha compassione di noi.
Appena il padre vide suo figlio lo rivestì con:
- la veste più bella che rappresenta la giustizia. Non possiamo camminare nel potere di Dio senza la giustizia di Dio e non possiamo altresì compiere le opere di Dio con le nostre forze umane, esperienze o meriti personali ma dobbiamo compierle con la Sua giustizia e questo le renderà opere eterne. Efesini 2.10 Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo.
- un anello al dito che rappresenta l’ autorità regale. Dobbiamo ricordarci che siamo figli del Re dei Re e che ci ha investito della Sua autorità.
- i sandali ai piedi che rappresentano l’inizio di un nuovo cammino. Anche se siamo stati lontani da Dio, Lui ci ridà una nuova identità di figlio/a.
Atti 1.4 E, ritrovandosi assieme a loro, comandò loro che non si allontanassero da Gerusalemme, ma che aspettassero la promessa del Padre: «Che, egli disse, voi avete udito da me.
Nella Parola di Dio ci sono oltre settemila promesse ma la promessa per eccellenza è quella dello Spirito Santo.
Atti 1.8 Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea, in Samaria e fino all’estremità della terra».
La potenza di Dio scende sui discepoli ed essi hanno una caratteristica che li contraddistingue ovvero l’ubbidienza infatti il tralcio deve essere legato alla vite per portare frutto.
Vari significati della parola potenza:
- Dunamis, che significa potenza accumulata. Dio ha posto nei suoi figli la potenza di una dinamite per opera dello Spirito Santo.
- Energheia, che significa potenza integrale esplosiva ed efficace. Gesù usava questa potenza per predicare il Vangelo infatti è una potenza soprannaturale che permette di predicare la Parola con franchezza.
- Cratos, che significa forza, potenza conferita dal re per regnare. Noi siamo stati chiamati a regnare. Un giorno Gesù nella sinagoga lesse il libro d’Isaia. Luca 4.18-21 «Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi, e per predicare l’anno accettevole del Signore».Poi, chiuso il libro e resolo all’inserviente, si pose a sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui. Allora cominciò a dir loro: «Oggi questa Scrittura si è adempiuta nei vostri orecchi». Luca 4.28-30 Nell’udire queste cose, tutti nella sinagoga furono presi dall’ira. E, levatisi, lo cacciarono dalla città e lo condussero fino al ciglio della sommità del monte, su cui la loro città era edificata, per precipitarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.
I religiosi condussero Gesù fuori dalla città ma Egli passò in mezzo a loro in modo soprannaturale e se ne andò, in quel momento usò la potenza cratos cioè una potenza che lo fece regnare su quella circostanza. La potenza delle tenebre e naturale si sottomette quando ci muoviamo sotto l’impulso della potenza del cielo.
- Iskus, che significa equipaggiamento soprannaturale conferito da Dio per farci esercitare l’ufficio sacerdotale e regale. Noi siamo re e sacerdoti in Cristo Gesù. I sacerdoti sono coloro che portano il popolo a Dio e viceversa attraverso le preghiere, l’intercessione e le suppliche. I re hanno autorità non solo per loro stessi ma anche per il popolo che rappresentano, infatti un re cambia le leggi, le circostanze per aiutare gli altri.
I Pietro 2.9 Ma voi siete una stirpe eletta, un regale sacerdozio, una gente santa, un popolo acquistato voi, che un tempo non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio; voi, che non avevate ottenuto misericordia, ma ora avete ottenuto misericordia. per Dio, affinché proclamiate le meraviglie di colui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua mirabile luce.
Dove c’è la presenza di Dio il Suo Spirito ci conduce all’unzione e quindi alla manifestazione della Sua personalità e della Sua potenza. L’unzione non si può vedere fisicamente ma è possibile vedere la manifestazione soprannaturale attraverso le liberazioni o le guarigioni. Quando diamo spazio allo Spirito Santo Lui ci conduce dove vuole.
Giovanni 3.8 Il vento soffia dove vuole e tu ne odi il suono, ma non sai da dove viene né dove va; così è per chiunque è nato dallo Spirito».
I Tessalonicesi 1.5-7 perché il nostro evangelo non è giunto fino a voi soltanto a parole, ma anche con potenza e con lo Spirito Santo, e con molta convinzione; voi sapete come ci siamo comportati fra voi per amor vostro. E voi siete divenuti nostri imitatori e del Signore, avendo ricevuta la parola in mezzo a tanta afflizione con la gioia dello Spirito Santo, così da divenire un esempio a tutti i credenti della Macedonia e dell’Acaia
Le predicazioni di Gesù erano sempre accompagnate dalla potenza attraverso la manifestazione del soprannaturale. Ricordiamoci che siamo re e sacerdoti e che Dio ci ha ha dato autorità per vedere le circostanze cambiate e sottomettere il regno delle tenebre. Scegliamo di ubbidire a Dio e vedremo la Sua potenza muoversi attraverso di noi.