Worship Service 07.03.2021

L’UNZIONE TI TRASFORMA, MA LA GLORIA RISPLENDE IN TE parte 4 – il processo di Davide

 

Pastore Heros Ingargiola

In queste settimane abbiamo visto che Dio dopo aver chiuso un capitolo con il re Saul, ne inizia un altro con Davide. Con l’unzione ricevuta dal profeta Samuele comincia un processo nella vita del giovane che durò più di 13 anni. Durante il suo processo di cambiamento, Davide si trovò ad affrontare delle prove. Le prove però, non sono per tutta la vita ma per dei periodi affinchè possiamo crescere. La prova di Davide aveva il nome di “Golia” che significa “splendore” cioè tutto ciò che si alza al di sopra di Dio. Le prove non sono mandate da Dio ma sono da Lui permesse per farci maturare. La nostra crescita, infatti non dipende dagli anni in cui andiamo in chiesa, ma dalle esperienze che facciamo con il Signore.

1 SAMUELE 17:15 20a Davide partì da Saul e tornò a Betlemme a pascolare le pecore di suo padre. 16 Intanto il Filisteo si faceva avanti mattina e sera; si presentò così per quaranta giorni. 17 Un giorno Isai disse a Davide suo figlio: «Prendi per i tuoi fratelli quest’efa di grano arrostito e questi dieci pani, e portali presto ai tuoi fratelli nell’accampamento. 18 Porta anche questi dieci formaggi al comandante del loro migliaio; vedi se i tuoi fratelli stanno bene e riportami un segno da parte loro. 19 Saul ed essi, con tutti gli uomini d’Israele, stanno nella valle dei terebinti a combattere contro i Filistei». 20 L’indomani Davide si alzò di buon mattino, lasciò le pecore a un guardiano, prese il suo carico e partì come Isai gli aveva ordinato;

I problemi, la malattia e tutti i nostri giganti parlano alla nostra vita dicendoci che non ce la faremo. Così possiamo decidere di fare due cose: fuggire o scendere nella valle e affrontare il gigante. Golia per 40 giorni si presentava mattina e sera davanti al popolo d’Israele per insultarli. Fino a quando non affronteremo il problema, questo parlerà alla nostra vita. Le prove vanno affrontate perché se fuggiremo ci si ripresenteranno.

Così Isai mandò Davide suo figlio da coloro che erano in guerra, offrendogli una grande opportunità, per supplire ai bisogni dei fratelli guerrieri. Nei versi che abbiamo letto vediamo l’ubbidienza e lo zelo di Davide verso le cose del padre. Infatti, egli non abbandonò il suo vecchio compito ma affidò il gregge a un guardiamo.

1 SAMUELE 17:23, 24 Mentr’egli parlava con loro, ecco uscire dalle file dei Filistei quel campione, quel Filisteo di Gat, di nome Goliat, ripetendo le solite parole; e Davide le udì. 24 Tutti gli uomini d’Israele, alla vista di quell’uomo, fuggirono davanti a lui, presi da gran paura.

Davide era appena arrivato all’accampamento quan e uscì quel campione. Tutti quelli che vivono nella carne hanno paura dei giganti ma quelli che vivono nello spirito no perchè sanno che i giganti sono delle opportunità. La paura muove la mano del diavolo ma la fede muove la mano di Dio. Tutti avevano udito le parole di Golia ma nessuno le aveva udite come lui. Egli le udì con il filtro della fede invece che con quello della paura. Egli si accese di zelo per il Signore. La voce delle prove e dei giganti provoca in coloro che camminano nello spirito una forte passione!

1 SAMUELE 17:26, 32 Davide, rivolgendosi a quelli che gli erano vicini, disse: «Che si farà dunque all’uomo che ucciderà il Filisteo e toglierà questa vergogna a Israele? Chi è questo Filisteo, questo incirconciso, che osa insultare le schiere del Dio vivente?» 27 La gente gli rispose con le stesse parole di prima, dicendo: «Si farà questo e questo a colui che lo ucciderà». 28 Eliab, suo fratello maggiore, avendo udito Davide parlare a quella gente, si accese d’ira contro di lui e disse: «Perché sei sceso qua? A chi hai lasciato quelle poche pecore nel deserto? Io conosco il tuo orgoglio e la malignità del tuo cuore; tu sei sceso qua per vedere la battaglia». 29 Davide rispose: «Che ho fatto ora? Non era che una semplice domanda!» 30 Poi, allontanandosi da lui, si rivolse a un altro, facendo la stessa domanda; e la gente gli diede la stessa risposta di prima. 31 Le parole che Davide aveva dette furono sentite e riportate a Saul, che lo fece venire. 32 Davide disse a Saul: «Nessuno si perda d’animo a motivo di costui! Il tuo servo andrà e si batterà con quel Filisteo».

Spesso le offese dei fratelli fanno in modo che i figli di Dio si chiudano al proposito di Dio rendendoli dei codardi. Eliab si mosse per gelosia contro suo fratello perché egli aveva assistito all’unzione di Davide come re. Alcune delle ragioni per cui Eliab si infuriò contro Davide sono:

  1. Lo vedeva come una persona insignificante. Eliab era uno dei combattenti d’Israele ma Davide non era nulla.
  2. Pensava di conoscere il cuore di Davide e le sue motivazioni. Lui giudicò il cuore di Davide così perché il suo era in quella maniera.
  3. Pensava che il giovane fosse venuto per fare lo spettatore della battaglia.

Non fu il gigante a ferire Davide. Colui che ferì Davide, fu suo fratello maggiore. Quelle offese potevano spingere Davide ad abbandonare quell’opportunità ma lui aveva una passione più grande verso la causa del Dio d’Israele. Stiamo attenti a non reagire nella carne quando qualcuno ci offende. Davide, infatti si allontanò mostrando un grande autocontrollo sulla sua anima. Se egli avesse reagito nella carne avrebbe perso la sintonia con lo Spirito e avrebbe avuto molta poca forza per combattere Golia. Non permettiamo alle offese di destabilizzare la nostra concentrazione verso il proposito di Dio. Servire Dio ci costerà e non sarà solo il prezzo delle rinunce ma anche del passare sopra le offese. Davide imparò a controllare la sua anima.

1 SAMUELE 17:33,37 Saul disse a Davide: «Tu non puoi andare a batterti con quel Filisteo; poiché tu non sei che un ragazzo, ed egli è un guerriero fin dalla sua giovinezza». 34 Davide rispose a Saul: «Il tuo servo pascolava il gregge di suo padre e talvolta veniva un leone o un orso a portar via una pecora dal gregge. 35 Allora gli correvo dietro, lo colpivo, gli strappavo dalle fauci la preda; e se quello mi si rivoltava contro, lo afferravo per le mascelle, lo ferivo e l’ammazzavo. 36 Sì, il tuo servo ha ucciso il leone e l’orso; questo incirconciso, Filisteo, sarà come uno di quelli, perché ha coperto di vergogna le schiere del Dio vivente». 37 Davide soggiunse: «Il SIGNORE, che mi liberò dalla zampa del leone e dalla zampa dell’orso, mi libererà anche dalla mano di questo Filisteo». Saul disse a Davide: «Va’, e il SIGNORE sia con te».

C’è un processo che dobbiamo affrontare, non potremo affrontare Golia se prima non saremo preparati. E Davide si preparò grazie all’ubbidienza al compito che il padre gli aveva assegnato. Saul guardava secondo l’aspetto naturale. Ma il giovane era stato preparato da Dio. Quando ci sono delle prove non fuggiamo e non cerchiamo soluzioni naturali. Piuttosto confidiamo nel Signore e permettiamogli di farci fare esperienze. Se saremo fedeli nella casa in cui il Padre ci sta insegnando e preparando, allora un giorno Egli creerà l’opportunità per poter tagliare la testa ai Golia! La vita cristiana è una vita di esperienze. Molti fanno affidamento alle informazioni che hanno nella mente ma per poter combattere contro Golia dovremo essere prima preparati per combattere contro l’orso e il leone. Questo perché siamo chiamati a camminare di fede in fede, uno step alla volta. Se analizziamo questo passo vediamo come la sua franchezza e la sua fede crescono (1 Samuele 17:26,29).

1 SAMUELE 17: 40,49 Poi prese in mano il suo bastone, si scelse nel torrente cinque pietre ben lisce, le pose nella sacchetta da pastore, che gli serviva da bisaccia, e con la fionda in mano si diresse verso il Filisteo. 41 Intanto avanzava anche il Filisteo, avvicinandosi sempre più a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva. 42 Quando il Filisteo vide Davide, lo disprezzò, perché egli non era che un ragazzo, biondo e di bell’aspetto. 43 Il Filisteo disse a Davide: «Sono forse un cane, ché tu vieni contro di me con il bastone?» E maledisse Davide in nome dei suoi dèi; 44 poi il Filisteo disse a Davide: «Vieni qua, e darò la tua carne in pasto agli uccelli del cielo e alle bestie dei campi». 45 Allora Davide rispose al Filisteo: «Tu vieni verso di me con la spada, con la lancia e con il giavellotto; ma io vengo verso di te nel nome del SIGNORE degli eserciti, del Dio delle schiere d’Israele che tu hai insultate. 46 Oggi il SIGNORE ti darà nelle mie mani e io ti abbatterò; ti taglierò la testa, e darò oggi stesso i cadaveri dell’esercito dei Filistei in pasto agli uccelli del cielo e alle bestie della terra; così tutta la terra riconoscerà che c’è un Dio in Israele, 47 e tutta questa moltitudine riconoscerà che il SIGNORE non ha bisogno di spada né di lancia per salvare; poiché l’esito della battaglia dipende dal SIGNORE ed egli vi darà nelle nostre mani». 48 Appena il Filisteo si mosse e si fece avanti per avvicinarsi a Davide, anche Davide corse verso la linea di battaglia contro il Filisteo; 49 mise la mano nella sacchetta, prese una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte; la pietra gli si conficcò nella fronte ed egli cadde con la faccia a terra.

Non lasciamo l’ultima parola al gigante perchè Dio ci dà la vittoria! Non dobbiamo avere paura dei nostri giganti perché il nostro Dio è più grande dei nostri giganti! Davide servì fedelmente la casa di suo padre. Se non siamo fedeli nella casa non lo saremo nemmeno fuori. Egli non confidava in se stesso. Non abbiamo bisogno di indossare armature di altri.

Davide scelse 5 pietre perché sapeva che il gigante aveva altri 4 fratelli e se questi fossero scesi per vendicare Golia, avrebbe potuto ucciderli ugualmente. Tutte le armi che il diavolo ha preparato contro di noi saranno usate per tagliare la sua testa. Le pietre sono figura delle dichiarazioni ben precise di fede. Quella pietra aspettò il momento perfetto per colpire la fronte di Golia. Infatti questo aveva un elmo che copriva tutto il suo viso ma mentre egli correva, l’elmo iniziò ad alzarsi e ad abbassarsi. Nel momento giusto la pietra arrivò. Non possiamo vincere il gigante con le nostre forze!

Davide non soltanto era audace nel parlare ma ebbe anche il coraggio di scendere in battaglia contro di lui. Per cambiare l’esito della nostra vita abbiamo bisogno di entrare nel territorio della battaglia. Non usciamo dal processo, non fuggiamo davanti ai giganti, confidiamo nel Signore e usiamo la nostra fede. Noi dobbiamo avere anche la fede di Dio cioè quella che parla davanti alle difficoltà e non si ferma. Non importa quale gigante abbiamo di fronte, fissiamo il nostro sguardo sul Signore, e parliamo contro il problema!