AMORE E GRAZIA
Past. Evangelista Heros Ingargiola
Il desiderio di Dio per i suoi figli è quello di mostrare loro la potenza del suo amore; ciò può avvenire solo sotto l’impulso della dispensazione della grazia. L’amore di Dio nel tempo in cui non vi era la dispensazione della grazia, aveva dei limiti ma oggi con la grazia il suo amore è senza limiti. L’amore di Dio è incondizionato, infatti anche qualora si dovesse sbagliare Lui non smetterà di amare i suoi figli, ciò ci fa comprendere che il suo amore non si può meritare ma bisogna soltanto riceverlo. Il nemico invece cerca di rendere prigionieri i figli di Dio quando peccano con lo scopo di allontanarli così dall’amore di Dio e persuaderli che non possono meritarlo.
Quando il credente vive secondo legge, limita il favore, la benedizione e l’amore di Dio nella sua vita.
La legge porta il popolo nel giudizio ed è come un tutore che accompagna le persone a Cristo ed è proprio quando si riceve Cristo nel proprio cuore che avviene il passaggio dalla dispensazione della legge a quella della grazia.
Chi vive nella grazia diventa generoso come Dio, che ha donato suo figlio Gesù per l’intera umanità.
Giovanni 1.16-17 Infatti, dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia”».17Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo.
Nella legge che Dio ha dato non ci sono soltanto i dieci comandamenti, come comunemente si crede, ma in realtà nella legge troviamo circa seicento ordinamenti. Vivendo secondo la legge si dovrebbero mettere in pratica tutti questi ordinamenti, ma per l’uomo ciò è impossibile infatti l’unico che è riusciuto a mettere in pratica tutta la legge è stato Gesù.
La società in cui viviamo si basa sulla meritocrazia: per ogni obiettivo da raggiungere, si deve sempre fare qualcosa, questo è il concetto della legge che pretende sempre. La grazia invece dona gratuitamente e spinge il credente soltanto a ricevere e credere.
Nella grazia non si è il risultato di uno sforzo ma di un atto d’amore.
Romani 2.12 Infatti, tutti coloro che hanno peccato senza legge periranno pure senza legge; e tutti coloro che hanno peccato avendo la legge saranno giudicati in base a quella legge.
Tutti coloro che sono lontani da Cristo hanno già un giudizio sulla loro vita, a causa della natura adamica perchè Dio ha giudicato Adamo. Per la legge della trasmissione il peccato si è diramato a tutte le generazioni e di conseguenza anche il giudizio. In Cristo siamo giustificati gratuitamnte e usciamo fuori dalla discendenza adamica per entrare in quella di Cristo.
Quando i credenti si allontano dalla grazia perchè credono di essere capaci di fare tutto da soli, si ritrovano di nuovo sotto la legge e quindi sotto un giudizio.
Romani 6.12-14 Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidire alle sue concupiscenze;13e non prestate le vostre membra al peccato, come strumenti d’iniquità; ma presentate voi stessi a Dio, come di morti fatti viventi, e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio;14infatti il peccato non avrà più potere su di voi; perché non siete sotto la legge ma sotto la grazia.
Chi vive sotto la dispensazione della legge vive sotto l’infuenza del peccato, quindi il peccato ha potere e può manifestarsi nella vita delle persone fin quando esse vivono sotto la legge, ma quando arriva Cristo nelle loro vite, li rende liberi.
La grazia dà il potere di essere libero dal peccato, infatti vivere nella grazia non è una licenza per peccare ma la grazia rende libero dal peccato. Se il credente pecca quindi è per sua scelta perchè in realtà Cristo lo ha già liberato da ogni forma di peccato.
Molti cristiani pur essendo liberi credono alle bugie del nemico che vuole fargli credere di essere ancora prigionieri e continuano così a comportarsi da schiavi.
Romani 8.1-2 Non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù,2perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte.
La condanna è una delle conseguenze del peccato. Quando Adamo peccò ci furono diverse conseguenze: il suolo è stato maledetto, è entrata la morte fisica, il serpente è stato maledetto e altre.
Romani 5.20-21 La legge poi è intervenuta a moltiplicare la trasgressione; ma dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata,21affinché, come il peccato regnò mediante la morte, così pure la grazia regni mediante la giustizia a vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.
Il credente non può fare le cose con i propri sforzi e nè tantomeno farle senza l’aiuto di Dio perchè questo lo farà solo allontanare dalla grazia.
Il credente che vive nella grazia viene liberato dalla prigionia delle preoccupazioni. Quando il credente al contrario vive nella legge perchè vuole piacere a Dio per i propri sforzi, entrerà nella dispensazione del merito e allora arriveranno anche le ansietà e le preoccupazioni. Proprio in questo momento il credente diventerà consapevole che da solo non può farcela e che ha bisogno dell’aiuto di Dio.
Matteo 6.31 Non siate dunque in ansia, dicendo: “Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?
Salmo 94.19 Quand’ero turbato da grandi preoccupazioni, il tuo conforto ha alleviato l’anima mia.
Le ansietà e le preoccupazioni nel credente creano un travaglio interiore, come una schiavitù: lasciando spazio a Dio di supportarci nella vita di tutti i giorni, Lui sarà ben felice di alleviare il nostro carico e noi sperimenteremo nella debolezza, nuove tappe da conquistare nel proprio cammino.
Abbandona ogni forma di orgoglio e riconosci che nella debolezza Dio ti fortificherà e la Sua grazia si manifesterà. Oggi puoi scegliere se allontanarti dalla grazia o avvicinarti ad essa. Decidi di vivere nella grazia e l’amore di Dio senza limiti investirà la tua vita ma ricorda che non puoi meritarlo ma devi solo riceverlo.