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AL PADRE VOSTRO E’ PIACIUTO DI DARVI IL REGNO
Apostolo Lirio Porrello
Dio è nostro Padre e noi siamo le Sue pecore e c’è un piccolo gregge che è il rimanente a cui Dio ha dato il Regno.
Salmo 145.13 Il tuo regno è un regno eterno e il tuo dominio dura per ogni età.
Quando c’è stata la caduta, l’uomo non ha perso solo la comunione ma anche il regno. Dio comincia sempre nell’invisibile e poi continua nel visibile. Il Regno di Dio è eterno, non ha un inizio né una fine. Oggi il regno è nella dimensione spirituale e il governatore è lo Spirito Santo.
Luca 12.32 Non temere, piccolo gregge; perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno.
Il piccolo gregge è il rimanente fedele che non si accontenta ma che vuole sempre di più; il rimanente ha la rivelazione del Regno, ha gli occhi aperti dello spirito e vive per fede.
C’è differenza tra paura e preoccupazione. La paura è una falsa evidenza che appare reale. Possiamo uscire fuori dalle situazioni di paura trovando risorse solo in Dio e non in noi stessi. . Leggiamo in II Cronache 20.20 che Giosafat si ritrovò contro un grande esercito di tre popoli, la sua prima reazione fu di paura perché realmente erano molto più numerosi del popolo d’Israele. Così dichiarò una digiuno pubblico e un profeta parlò da parte di Dio. Giosafat ascoltò la parola del profeta che gli aveva detto di presentarsi per combattere davanti a quell’esercito, la cosa che può sembrare strana è che Giosafat schierò in prima fila i leviti( coloro che lodano il Signore). Mentre loro lodavano, l’Eterno tese un’imboscata contro quell’esercito e i tre popoli iniziarono a litigare tra loro. Il popolo d’Israele raccolse così per tre giorni il bottino di quell’esercito senza avere fatto alcun’azione di guerra
La paura è la nostra reazione a qualcosa del presente ma le preoccupazioni riguardano il futuro.
II Timoteo 1.7 Dio infatti ci ha dato uno spirito non di timidezza, ma di forza, d’amore e di autocontrollo.
Dio non può mai metterci paura, Lui vuole che abbiamo solo timore di Lui, cioè rispetto. Quando entriamo nella paura, usciamo fuori dal modo di pensare di Dio. Dio non ci ha creato per avere paura ma fede ed essa si aspetta sempre cose positive e non negative.
Ebrei 11.1 Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.
La fede si poggia su ciò che è reale, la paura invece si poggia su ciò che è irreale e virtuale. Il nemico ci fa apparire le cose reali quando in realtà non esistono. Quando abbiamo rivelazione riusciamo a vedere ciò che non abbiamo mai visto ma che c’è sempre stato perché attraverso la fede entriamo in un territorio soprannaturale, eterno e riusciamo a vederlo.
Luca 12.4-6 4 Ma a voi, che siete miei amici, io dico: non temete quelli che uccidono il corpo ma, oltre a questo, non possono fare di più. 5 Io vi mostrerò chi dovete temere. Temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella geenna. Sì, vi dico, temete lui. 6 Cinque passeri non si vendono per due soldi? Eppure non uno di essi è dimenticato davanti a Dio. anzi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete dunque; voi valete più di molti passeri.
Dio ci conosce meglio di quanto noi conosciamo noi stessi, noi abbiamo un grande valore perché siamo stati creati a Sua immagine e somiglianza. Dio ha tutto sotto controllo e sa tutto ciò che abbiamo vissuto, viviamo o vivremo.
Il nemico controlla il mondo con la paura della morte e quando cediamo alla paura in automatico rinunciamo alla verità della Parola.
Giovanni 10.25-30 25 Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non lo credete; le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me; 26 ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore. 27 Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; 28 e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano. 29 Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre. 30 Io e il Padre siamo uno».
Ascoltare la voce di Dio è un processo di maturità. Quando ascoltiamo la voce di Dio non siamo più gestiti dall’apparenza, siamo gestiti dall’invisibile ovvero non siamo più schiavi delle circostanze. La voce di Dio ci rivela le cose come Lui le vede, non come le vediamo noi o gli altri.
Se ci occupiamo di essere pecore, non avremo nulla da temere. Le pecore devono imparare a dipendere ed ascoltare la voce del pastore affinchè non si perdano e non si smarriscano. Quindi se stiamo crescendo nel processo di diventare pecore, stiamo crescendo nel diventare intoccabili per il nemico.
Giovanni 18.36 Gesù rispose: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori combatterebbero perché io non fossi dato nelle mani dei Giudei; ma ora il mio regno non è di qui». Allora Pilato gli disse: «Ma dunque, sei tu re?» Gesù rispose: «Tu lo dici; sono re; io sono nato per questo, e per questo sono venuto nel mondo: per testimoniare della verità. Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce».
Quando siamo nella Verità siamo liberati da tantissime bugie. Il proposito della chiesa è essere testimoni della Verità affinchè il mondo possa essere illuminato ed essere liberato dalle bugie.
Un giorno il Regno sarà visibile e Gesù stesso disse che il suo regno non era visibile altrimenti avrebbe avuto un esercito. Se Gesù non fosse venuto, le persone non sarebbero state libere di scegliere. Se non predichiamo la Parola, le persone non sapranno la Verità perché rimarranno nell’inganno e non saranno libere di scegliere.
Giovanni 1.8 Egli stesso non era la luce, ma venne per rendere testimonianza alla luce.
Il testimone è colui che afferma la Verità.
Giovanni 3.3-6 3 Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio». 4 Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?» 5 Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito.
La mentalità di chiesa crea divisione e competizione ma la mentalità del regno porta unità ed ubbidienza al re.
In questi versi Gesù parlò a Nicodemo, non gli parlò di salvezza ma della possibilità di entrare nel Regno. Tutti quelli che sono stati salvati nell’Antico Testamento sono stati salvati come servi ma quelli del nuovo testamento sono salvati come figli.
Atti 14.22 fortificando gli animi dei discepoli ed esortandoli a perseverare nella fede, dicendo loro che dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni.
La chiesa è un’agenzia del regno. La chiesa ha un mandato a termine ma il Regno non avrà mai fine perché è eterno.
Il nemico non vuole che scopriamo la realtà del regno perché quando avviene questo, scopriamo la sua totale sconfitta. Chi non è rimanente non ha la rivelazione del regno perché vivrà in modo sufficiente.
Dio ci ha salvati per farci crescere, non per farci rimanere bambini. Il regno è invisibile, e non possiamo comprenderlo con la testa, con i ragionamenti ma dobbiamo averne la rivelazione.
Marco 4.11-12 Egli disse loro: «A voi è dato di conoscere il mistero del regno di Dio; ma a quelli che sono di fuori, tutto viene esposto in parabole, affinché: 12 “Vedendo, vedano sì, ma non discernano; udendo, odano sì, ma non comprendano; affinché non si convertano, e i peccati non siano loro perdonati“».
Quando si parla in parabole ci sono due categorie per chi ascolta: o si è umili e si chiede la spiegazione come facevano i discepoli o si è arroganti come i farisei che non chiedevano nulla.
Se non capiamo il mistero del regno non capiremo tutto il resto. Se abbiamo il regno non avremo nulla da temere.
I Corinzi 2.14 Ma l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente.
Il Regno è per i nati di nuovo nello spirito ed è per il presente.
Le nostre priorità rivelano quanta rivelazione del regno abbiamo. Gesù ci ha ordinato di cercare come priorità il Suo Regno e nel Regno c’è l’autosufficiente e il Pastore e nulla manca. Dobbiamo riportare ogni cosa sotto l’ordine del regno.
Il Regno è un affare del Padre, la chiesa è un affare di Gesù.
Efesini 2.19 Così dunque non siete più né stranieri né ospiti; ma siete concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio.
Se abbiamo questa rivelazione ci identifichiamo nella famiglia di Dio e possiamo entrare nel Regno. Il regno viene menzionato di più nel Nuovo Testamento rispetto alla chiesa. Il Regno è lo scopo, la chiesa è il mezzo.
Marco 1.14-15 14 Dopo che Giovanni fu messo in prigione, Gesù si recò in Galilea, predicando il vangelo di Dio e dicendo: 15 «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo».
La Verità è il più alto livello della realtà e l’Iddio invisibile farà manifestare nel tempo presente le realtà del regno invisibile.
Romani 14.17-18 perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. 18 Poiché chi serve Cristo in questo, è gradito a Dio e approvato dagli uomini.
In questo verso sta parlando del regno presente. Se attingiamo a risorse eterne possiamo vivere nella giustizia, nella pace e nella gioia perché la nostra vita non è poggiata sul visibile ma sull’invisibile e se facciamo questo, saremo graditi a Dio. Non temiamo nulla perché a Dio è piaciuto darci il Regno!