Worship Service 13.10.2024

Pastore Heros Ingargiola: VISIONE E PASSIONE PER UN’EREDITA’ STRAORDINARIA (PT.2)

Dio ha sempre dato una visione ai suoi uomini affinché camminassero per essa con fede e ubbidienza. Senza fede, ubbidienza e determinazione è impossibile adempiere il proposito che Dio ha riversato nella vita dei credenti e della sua Chiesa.

La Bibbia è piena di esempi di uomini audaci che non  hanno ceduto allo scoraggiamento, alle difficoltà: Neemia,Mosè, Noè, Paolo e Gesù.

Neemia 2:15 Allora risalii di notte la valle, sempre osservando le mura; poi, rientrato per la porta della Valle, me ne tornai a casa. 16 Le autorità non sapevano né dove fossi andato né che cosa facessi. Fino a quel momento, io non avevo detto nulla né ai Giudei né ai sacerdoti né ai notabili né ai magistrati né ad alcuno di quelli che si occupavano dei lavori. 17 Allora dissi loro: “Voi vedete in che misera condizione ci troviamo; Gerusalemme è distrutta e le sue porte sono consumate dal fuoco! Venite, ricostruiamo le mura di Gerusalemme, e non saremo più nella vergogna!” 18 Raccontai loro come la benefica mano del mio Dio era stata su di me, e riferii le parole che il re mi aveva dette. Quelli dissero: “Sbrighiamoci e mettiamoci a costruire!” E si fecero coraggio con questo buon proposito.

La storia di Neemia ci insegna che Dio quando deposita una visione nel cuore dei credenti richiede determinazione e risolutezza per adempierla. Di fronte alle macerie, Neemia si mise a lavorare in prima persona, dando l’esempio agli altri di cosa significa credere e camminare per visione. Neemia  era stato riempito dalla forza e dal coraggio del Signore e questa influenzò gli altri a proseguire: la ricostruzione delle mura di Gerusalemme era iniziata.  Dalle  macerie nascono le visioni. Se Dio ti ha dato una visione, prosegui, non mollare e soprattutto fatti riempire del Suo coraggio. La visione per essere adempiuta necessita di coraggio, azione e disponibilità.

Esodo 3:6 E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si velò il viso, perché aveva paura di guardare verso Dio.7 Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dalla mano dell’Egitto e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso, verso un paese dove scorre latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo, l’Hittita, l’Amorreo, il Perizzita, l’Eveo, il Gebuseo. Ora dunque il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto l’oppressione con cui gli Egiziani li tormentano. 10 Ora va’! Io ti mando dal faraone. Fa’ uscire dall’Egitto il mio popolo, gli Israeliti!».

Dio  visita  Mosè  e gli da la visione di essere un liberatore. Per 400 anni, Dio era rimasto in silenzio ma sapeva cosa stava accadendo, aveva ascoltato le grida, i lamenti, le sofferenze degli Israeliti. Se tutto è fermo nella tua vita e senti solo oppressione, come possiamo notare da questi versi, una delle qualità di Dio è l’onniscienza cioè Dio sa cosa stai vivendo e cosa hai subito e come per il popolo di Israele sta provvedendo un liberatore, il “tuo Mosè”. La visione che Dio rilascia spesso nasce dalla sofferenza, per dare un futuro e una speranza a generazioni o semplicemente in quell’area in cui ti senti oppresso. Il tuo riscatto inizia da una visione!

Genesi 6:12 Dio guardò la terra ed ecco essa era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra. 13 Allora Dio disse a Noè: «È venuta per me la fine di ogni uomo, perché la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme con la terra. 14 Fatti un’arca di legno di cipresso; dividerai l’arca in scompartimenti e la spalmerai di bitume dentro e fuori.

A Noè invece fu data la visione di costruire un’ arca per fuggire da un mondo divenuto troppo malvagio, di cui Dio si era stancato. Così Dio gli indicò anche i dettagli su come costruirla perché non ci può essere visione senza guida. Dio non ci da solo la visione ma ci promette anche la Sua guida. Non ci fa camminare da soli e la Sua presenza  da chiarezza alla visione!  In particolare, Dio chiese a Noè di usare il legno di cipresso ( gofer).  Questa particolare tipologia di legno fu usata per la crocifissione di Gesù. La storia di Noè, ci ricollega ad una visione importante fondamentale per il cristiano: “la potenza della croce, della Salvezza.

Su questa visione che Saulo, detto Paolo fonderà la sua missione, quella di testimoniare e predicare l’Evangelo e non già di battezzare come annunciano i versi a seguire.

Atti 9:10 Ora c’era a Damasco un discepolo di nome Anania e il Signore in una visione gli disse: «Anania!». Rispose: «Eccomi, Signore!». 11 E il Signore a lui: «Su, va’ sulla strada chiamata Diritta, e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco sta pregando, 12 e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire e imporgli le mani perché ricuperi la vista». 13 Rispose Anania: «Signore, riguardo a quest’uomo ho udito da molti tutto il male che ha fatto ai tuoi fedeli in Gerusalemme. 14 Inoltre ha l’autorizzazione dai sommi sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». 15 Ma il Signore disse: «Va’, perché egli è per me uno strumento eletto per portare il mio nome dinanzi ai popoli, ai re e ai figli di Israele; 16 e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome».

La conversione di Paolo e la sua chiamata ci ricordano che una delle visioni principali della Chiesa è annunciare l’Evangelo per la Salvezza delle anime perdute. Non basta avere passione, desiderio è necessario agire, collaborare con lo Spirito Santo.

1 Corinzi 1:17 Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare il vangelo; non però con un discorso sapiente, perché non venga resa vana la croce di Cristo. 18 La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio. 19 Sta scritto infatti: Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l’intelligenza degli intelligenti.

La chiesa non può stare in silenzio!  Come sostiene l’Apostolo Paolo la sua chiamata era predicare l’essenza della Croce cioè il morire a se stessi, l’essere perseguitati e il partecipare alle sofferenze per il Vangelo. Oggi, in molte chiese sembra svanita o affievolita questa visione. L’atteggiamento di molti è di considerare la chiesa un “club” dove coltivare i propri interessi, le amicizie, il proprio benessere  spirituale dimenticando di mettere in pratica in modo  integro e  puro la parola.

E’ il compromesso spirituale che annulla l’efficacia e la potenza spirituale del credente e del Vangelo.

Il pericolo è, infatti,  di rendere “relativo “ il cristianesimo cioè di diventare dei credenti che scelgono cosa e come mettere in pratica la parola di Dio. Non solo, un vangelo compromesso è spesso anche egoistico cioè mira ad appagare i propri bisogni dimenticando quelli degli altri. Dobbiamo ritornare ad avere passione per i perduti!!Questo è il vero Vangelo, quello proclamato, condiviso e non più rivolto a noi stessi.

Se tu hai passione per Dio, non puoi non avere passione per i perduti e non puoi guardarli nemmeno con superficialità o indifferenza!Farai qualcosa, parlerai e testimonierai. Paolo viaggiava per predicare l’evangelo. La sua visione era così ampia che lo portò ad agire e ad affrontare ogni tipo di situazioni, spesso scomode, ma con la consapevolezza che Dio era con Lui. La vita di Paolo ci fa comprendere che realizzare una visione comporta un prezzo, un sacrificio. Mentre adempi la tua visione con risolutezza e franchezza sarai perseguitato ma non lasciato solo e sarai accompagnato dalla manifestazione della Sua Presenza.

L’Apostolo ci insegna che  lo Spirito Santo ci aiuta, dando ai credenti non parole di umana sapienza ma  dimostrazione di Spirito e di potenza per raggiungere i perduti. Cosa significa? Quando il Vangelo viene proclamato senza compromessi ma con franchezza allora il soprannaturale si manifesta.

Matteo 9:35 Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità. 36 Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. 37 Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi! 38 Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!».

Gesù è venuto per una chiara visione : portare il regno di Dio sulla Terra. Quando il regno di Dio è vissuto senza compromessi, il soprannaturale si manifesta. Gesù era accompagnato da segni e prodigi ma anche da persecuzioni. Quando è stato l’ultima volta che sei stato perseguitato?Ecco la croce come si manifesta: in salvezza, nel soprannaturale ma anche in persecuzioni e prove. Gesù ci insegna anche un altro aspetto, soprattutto in questi versi, la compassione. Il termine compassione, dal greco significa “passione così forte per qualcuno da sentirne il dolore”. Gesù percepiva il sentimento di smarrimento della folla, che descrive  “come pecore senza pastore”. Era proprio questa profonda conoscenza e  questo dolore intimo che precedeva il soprannaturale. Stiamo amando le persone che non conoscono Gesù? Dobbiamo ritornare ad avere passione per i perduti cioè guardare  le persone come le guarda Gesù.

Sei pronto ad accogliere ed amare  le persone come ha fatto Gesù?Rinnova la tua visione per i perduti!