Worship Service 15.08.2021

LA SANTA CENA DEL SIGNORE

Pastore Heros Ingargiola

LUCA 22:19-20 Poi prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». 20 Allo stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi.

Ecco che Gesù stava celebrando la Pasqua ebraica con i Suoi dodici. La Pasqua era la festività che Dio aveva comandato a Mosè per ricordare quello che Dio aveva fatto per il popolo d’Israele rendendoli completamente liberi dalla schiavitù dell’Egitto. Il Signore aveva dato istruzioni chiare per la celebrazione: dovevano esserci pane azzimo, un agnello di un anno di età senza difetto e delle erbe amare. Gesù parlò in modo profetico infatti benché ci fosse il pane, non era presente l’agnello perché: era presente l’Agnello di Dio. Il calice a cui si riferisce Luca era un calice specifico. Infatti si soleva rappresentare sette calici di cui uno capovolto. Questo è il calice che prese Gesù per rappresentare il Suo Patto. Ognuno dei sei calici rappresentavano qualcosa:

  1. Il passaggio del Mar Rosso, cioè dalla morte alla vita;
  2. Il patto di Abraamo
  3. Il Patto di Isacco
  4. Il Patto di Giacobbe
  5. Il Patto con il popolo di Israele con Mosè
  6. Il Patto di Davide, quello del Regno Messianico

Il settimo calice era quello del Messia, quello del nuovo Patto. Gesù prendendo quel calice che nessuno mai aveva capovolto sconvolse i Suoi discepoli. Il patto è un impegno reciproco, vincolante, permanente e indissolubile. Il tempo non scioglie il patto, non può essere rovinato da niente. Il Signore ha preso un impegno con noi e ha realizzato questo patto nell’immagine di Cristo Gesù come Dio e come uomo. Infatti Gesù è morto sulla croce come vero Dio e come vero uomo. In Lui noi siamo partecipi di questo patto! Ecco 10 patti di cui parla la Bibbia.

  1. Il Patto dell’Eden, quello fatto con Adamo prima della caduta (Genesi 2:15-22).
  2. Il Patto di Adamo dopo la caduta (Genesi 3:14-21). Quando Dio comanda qualcosa facciamolo per il nostro bene! Adamo fu cacciato fuori dall’Eden, il proposito di Dio!
  3. Il Patto con Caino, quello della maledizione. Dio nella Sua misericordia custodì Caino facendo con lui un patto.
  4. Il Patto con Enoc (Genesi 5:21, Ebrei 11:5)
  5. Il Patto con Noè (Genesi 6:7-9, Genesi 6:17-19)
  6. Il Patto dei Patriarchi, quello di Abraamo, Isacco e Giacobbe, portato di generazione in generazione (Genesi 17:2)
  7. Il Patto Mosaico, quello con il popolo d’Israele. Dio fece un patto con Israele tramite Mosè. Il Signore ha scelto e preparato Mosè e lo ha portato a compiere il suo destino: liberare il Suo popolo (Deuteronomio 5:1-21).
  8. Il Patto Davidico (Salmo 89:3-4). Davide diede inizio a una stirpe regale, la radice che diede la possibilità al Messia di arrivare.
  9. Il Patto matrimoniale. Il Signore ha istituito tre tipi di matrimonio: quello giudaico, quello dei gentili e quello della Chiesa. Quest’ultimo si divide tra il matrimonio dei credenti e le Nozze dell’Agnello cioè quello della Chiesa con Gesù.
  10. Il Patto Messianico. Questo è il nuovo patto, l’eterna Nuova Alleanza. Questo è il compimento e il sigillo di tutti i patti che Dio aveva dato.

EBREI 9:11-15 Ma venuto Cristo, sommo sacerdote dei beni futuri, egli, attraverso un tabernacolo più grande e più perfetto, non fatto da mano d’uomo, cioè, non di questa creazione, 12 è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue. Così ci ha acquistato una redenzione eterna. 13 Infatti, se il sangue di capri, di tori e la cenere di una giovenca sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano, in modo da procurare la purezza della carne, 14 quanto più il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offrì se stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente! 15 Per questo egli è mediatore di un nuovo patto. La sua morte è avvenuta per redimere dalle trasgressioni commesse sotto il primo patto, affinché i chiamati ricevano l’eterna eredità promessa.

La parola “nuovo” non si riferisce a qualcosa di completamente nuovo ma è piuttosto il compimento, il sigillo di ciò che era stato aperto. Infatti il patto che Dio ha fatto con l’umanità è uno solo che però è stato portato avanti di generazione in generazione tramite uomini scelti fino ad arrivare all’Unigenito Figlio. Gesù ha portato nella Sua morte anche la nostra morte facendoci entrare così anche nella Sua resurrezione.

COLOSSESI 3:1-10 Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio. 2 Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra; 3 poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. 4 Quando Cristo, la vita nostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con lui manifestati in gloria. 5 Fate dunque morire ciò che in voi è terreno: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e cupidigia, che è idolatria. 6 Per queste cose viene l’ira di Dio sugli uomini ribelli. 7 E così camminaste un tempo anche voi, quando vivevate in esse. 8 Ora invece deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, malignità, calunnia; e non vi escano di bocca parole oscene. 9 Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati dell’uomo vecchio con le sue opere 10 e vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di colui che l’ha creato.

Con il Patto sigillato da Cristo Egli ci ha trasportato nella resurrezione: non siamo più schiavi del peccato e del sistema di questo mondo, siamo figli di Dio! Noi dovremmo vivere per Cristo! Se ci identifichiamo nella resurrezione in Cristo tutte le cose della carne non ci appartengono più: siamo rivestiti del nuovo uomo, Gesù. Chiediamo con umiltà a Dio di ammaestrarci nel realizzare le cose che sappiamo solo mentalmente per essere rinnovati nella conoscenza di Gesù. La conoscenza è l’identificazione piena nell’essere chi Cristo è.

1 CORINZI 11:23-34 Poiché ho ricevuto dal Signore quello che vi ho anche trasmesso; cioè, che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane, 24 e dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». 25 Nello stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me. 26 Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga». 27 Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà dal calice del Signore indegnamente, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. 28 Ora ciascuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva dal calice; 29 poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro se stesso, se non discerne il corpo del Signore. 30 Per questo motivo molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi muoiono. 31 Ora, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati; 32 ma quando siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, per non essere condannati con il mondo. 33 Dunque, fratelli miei, quando vi riunite per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri. 34 Se qualcuno ha fame, mangi a casa, perché non vi riuniate per attirare su di voi un giudizio. Quanto alle altre cose, le regolerò quando verrò.

L’apostolo Paolo non era presente durante l’ultima cena ma mentre dimorava nel deserto ricevette queste rivelazioni. Se abbiamo detto sì a Gesù, abbiamo fatto un patto con Lui e in questo patto ci sono tre aspetti fondamentali. Il primo è guardare indietro cioè alla croce dove l’Agnello fu flagellato e ucciso per togliere il peccato dal mondo. Gesù disse di celebrare la Santa Cena in memoria di Lui. Secondo la Legge ogni anno bisognava prendere un agnello di un anno di età nel dodicesimo giorno del mese di Abib affinché il sommo sacerdote coprisse i peccati del popolo. Infatti il sangue di animali non poteva togliere il peccato, solo l’Agnello perfetto che non commise peccato, poté farlo. Gesù entro a Gerusalemme proprio il dodici del mese di Abib, tutto esattamente nei tempi del Padre. Come secondo aspetto dobbiamo esaminare noi stessi. Non dobbiamo esaminare la vita degli altri, questo è il ruolo dei pastori. Esaminiamoci e togliamo dalla nostra vita tutto ciò che non va bene. Se non cambiamo a seguito dell’esaminazione, arriverà la correzione. Se poi arrivata la correzione, resistiamo e non ci umiliamo, rischiamo di spezzarci. Rifiutando la correzione arriverà il giudizio, ecco perché Paolo dice che alcuni sono malati e muoiono. Quando non ascoltiamo più la correzione siamo a un passo dallo sviarci e dal cadere nel peccato: ci allontaniamo dal patto, l’impegno preso con Dio. Non prendiamo con superficialità la voce di Dio, se udiamo la Sua voce non induriamo il nostro cuore ma lasciamoci curare e guidare dal Signore. Il terzo aspetto dell’impegno preso con Dio è il guardare avanti. La Chiesa deve guardare anche al ritorno del Signore.

ATTI 1:9-11 Dette queste cose, mentre essi guardavano, fu elevato; e una nuvola, accogliendolo, lo sottrasse ai loro sguardi. 10 E come essi avevano gli occhi fissi al cielo, mentre egli se ne andava, due uomini in vesti bianche si presentarono a loro e dissero: 11 «Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto, ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo».

La nostra salvezza ha avuto un prezzo, Gesù ha pagato con la Sua vita, il Suo Corpo era irriconoscibile per quanto era stato maltrattato. Egli ha spezzato il Suo corpo affinché il nostro corpo potesse ricevere guarigione: il nostro corpo può essere perfetto perché il Suo è stato reso imperfetto. Quando i romani flagellavano qualcuno usavano un manicotto di legno con tre cordicelle di ferro. Queste tre cordicelle avevano alla punta del ferro, dell’osso di pecora e del materiale tagliente. Quando i soldati davano i colpi sul condannato strappavano la carne dal corpo. Il dorso di Gesù subì trentanove di questi colpi. Egli ha dato il Suo corpo come una pecora affinché potessimo ricevere guarigione!