Worship service 16.02.2020

RINNOVAMENTO DELLA MENTE: FOCALIZZA L’ATTENZIONE DELLA TUA MENTE SULLE COSE SPIRITUALI

Pastore Evangelista Heros Ingargiola

Il primo passo per vivere il risveglio è il rinnovamento della mente- purificazione. Esistono diversi tipi di mente: mente aperta al Signore, mente perversa, mente carnale e una mente legata alle tradizioni. La nostra mente deve essere focalizzata sulle cose spirituali perché una delle armi più usate dal nemico contro la chiesa, contro i credenti è la distrazione.

Ognuno di noi ha un ruolo importante ed indispensabile all’interno della chiesa, al di là del ruolo che viene svolto e se ognuno di noi non svolge ciò a cui è stato chiamato, crea una sofferenza a tutto il corpo di Cristo. La chiesa non deve essere fatta da visitatori ma da persone che desiderano con tutto il cuore servirlo e questo è un modo per potere onorare il nostro Dio. Avendo questa consapevolezza dobbiamo aprire i nostri occhi e sapere che il nemico cercherà di distrarci attraverso inganni, cattive compagnie, dicerie, buonismo e nemici per allontanarci dall’obiettivo di Dio che è quello di salvare coloro che sono lontani da Lui. Un altro modo in cui il nemico si muove è facendo credere alle persone di essere naturali  ma dobbiamo ricordarci che noi siamo prima di tutto spirito e che siamo figli di Dio.

Colossesi 3.1-2 1 Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio. 2 Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra.

Chi ha ricevuto Cristo Gesù nel proprio cuore come personale Signore e Salvatore non ha più la natura adamica ma la natura divina e diventa figlio di Dio. Se siamo resuscitati in Cristo perché ci preoccupiamo per le faccende della vita? È necessario rinnovare la mente e focalizzarci sulle cose del regno e non sulle cose naturali. L’apostolo Paolo afferma che dobbiamo “cercare” questo implica uno sforzo, significa che dobbiamo applicare la nostra mente e pensare alle cose di lassù ma tante volte questo non avviene perché la nostra mente è prigioniera di pensieri negativi, oppressione anche dovuti a ferite o scandali. Il termine “alle cose di lassù” dall’originale phroneo significa esercitare la mente e il proprio sentimento verso qualcosa di più alto. Spesso i credenti vivono con una mentalità carnale e pensano ancora come il vecchio Adamo ma noi abbiamo ricevuto la mente di Cristo e dobbiamo pensare come Lui.

Filippesi 4.6-9  Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. 7 E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.8 Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri. 9 Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e viste in me, fatele; e il Dio della pace sarà con voi.

Perché tante volte non viviamo nella pace di Dio ma nelle preoccupazioni, nelle ansietà? Perché la mente non cerca e non afferra i pensieri di Dio( pensieri onorevoli, giusti, puri,…) ma i propri pensieri sono rivolti ad altro. Ad esempio tanti dicono di amare Dio ma non amano il fratello che sta accanto a lui.

II corinzi 4.16-18 1 Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno. 17 Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, 18 mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.

La chiesa di Corinto era usata potentemente nel soprannaturale ma la mente non era rinnovata perché governava la filosofia, la saggezza umana. Ogni giorno dobbiamo applicare i nostri pensieri e le nostri ragioni sulla Parola di Dio. E’ fondamentale stare attenti a ciò che guardiamo ed a come lo facciamo, il nostro sguardo deve essere rivolto alle cose eterne.

Romani 8.6 Ma ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama lo Spirito è vita e pace;

Lo Spirito Santo e il nostro spirito possono controllare la mente. Noi non siamo i nostri pensieri infatti la nostra vita non può essere guidata dai nostri pensieri ma dallo Spirito Santo. Molto spesso i nostri pensieri sono quelli che il nemico ci dà perché vuole portarci fuori dal proposito di Dio quindi non dobbiamo accettare i pensieri che il nemico vuole darci ma usiamo l’exousia ovvero l’autorità che abbiamo in Cristo per rifiutarli e cacciarli. È’ fondamentale filtrare i nostri pensieri e discernere quelli che vengono da Dio e quelli che vengono dal nemico. Se la nostra mente è controllata dallo spirito produce vita e pace ma quando si vive nella depressione, nella tristezza, nella lamentela allora significa che sono stati accettati pensieri che vengono dal nemico. 

Il proposito di Dio nella nostra vita nasce da un pensiero e Lui ci ha creati perché siamo l’oggetto dei Suoi pensieri. Non possiamo distrarci dal guardare il proposito di Dio, dobbiamo rimanere fermi nel Signore perché siamo circondati da tante persone che ci osservano ma ad osservarci vi è anche il nemico

Neemia 6.1 «Quando Samballat, Tobia e Ghesem, l’Arabo, e gli altri nostri nemici ebbero udito che avevo ricostruito le mura e che non c’era più rimasta nessuna breccia, sebbene allora non avessi ancora messo i battenti alle porte. 2 Samballat e Ghesem mi mandarono a dire: “Vieni, e troviamoci assieme in uno dei villaggi della valle di Ono”. Essi volevano farmi del male. 3 Io mandai loro dei messaggeri per dire: “Io sto facendo un gran lavoro, e non posso scendere. Il lavoro rimarrebbe sospeso se io lo lasciassi per scendere da voi”. 4 Quattro volte essi mandarono a dirmi la stessa cosa, e io risposi loro allo stesso modo.

Neemia iniziò un progetto per ricostruire le mura e fece un annuncio, la città di Gerusalemme era devastata e questa è l’immagine che ha il mondo con morte, dolore, distruzione; ricordiamoci che  Dio ci ha inseriti in un progetto per questa generazione. Neemia in quel tempo stava servendo il coppiere del re, una figura illegale nel mondo spirituale ma non si lamentava perché sapeva che aveva un progetto che Dio gli aveva affidato. Quello che noi viviamo è un’opportunità che Dio ci dona per crescere e per vedere realizzato il progetto. Neemia ottenne un favore dal re e seguì ogni cosa nell’ordine perché Dio è un Dio d’ordine infatti il re acconsentì a questa richiesta e firmò con il  sigillo affinchè Neemia potesse andare a ricostruire le mura ma non fu tutto facile. Le persone attorno a lui non gli credevano anzi alcuni credevano che lui stesse facendo tutto questo solo perché voleva una posizione da re ma poi tanti lo affiancarono per il bene della città. Neemia rimase fermo e non si fece distrarre dai nemici che per diverse volte cercarono di allontanarlo dal progetto, cercando di distrarlo; i nemici fecero questo in modo sottile e questo ci fa comprendere che dobbiamo stare attenti a chi vuole comprometterci. 

Sanballat significa forza, una forza umana. Il nemico vuole toglierci dalla nostra posizione perché sa che quando siamo nel progetto siamo con la forza di Dio e con l’unzione ma quando ci allontaniamo dal progetto faremo le cose con forza umana e senza unzione. Un aspetto da non sottovalutare che leggiamo nel verso 1 di neemia 6 è che le breccie erano chiuse ma ancora mancavano i battenti nelle porte, questo ci fa pensare che il nemico stava aspettando il momento esatto per distrarre Neemia infatti il nemico ci attacca nel momento in cui siamo vulnerabili. 

Ritorniamo a lavorare al progetto di Dio, non lasciamoci più distrarre dal nemico ma focalizziamo il nostro sguardo alle cose importanti, a quelle eterne e rimaniamo fedeli fino alla fine perché grande è il progetto in cui siamo e lo porteremo avanti per il bene della città proprio come fece Neemia.