Worship service 16.07.2023

Pastore Heros Ingargiola

DALLE SETTANTA SETTIMANE DI DANIELE ALLA RICOSTRUZIONE DEL TEMPIO

La Parola di Dio ci ammaestra ed è importante impararla nella sua interezza.
Ecco che possiamo leggere quello che accadde nella rivelazione delle settanta settimane fino
all’ingresso del popolo d’Israele in Gerusalemme. La tappa più importante non era far entrare il
popolo a Gerusalemme ma la ricostruzione del tempio. Questo perché nel tempio Dio incontra
l’uomo. Geremia aveva profetizzato riguardo a questo ingresso e Daniele ebbe la rivelazione di tale
profezia.

2 Cronache 36:15 Il SIGNORE, Dio dei loro padri, mandò loro a più riprese degli ammonimenti,
per mezzo dei suoi messaggeri perché voleva risparmiare il suo popolo e la sua casa; 16 ma quelli si
beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti, finché l’ira
del SIGNORE contro il suo popolo arrivò al punto che non ci fu più rimedio. 17 Allora egli fece salire
contro di essi il re dei Caldei, che uccise di spada i loro giovani nella casa del loro santuario, e non
risparmiò giovane, né fanciulla, né anziano, né vecchio. Il SIGNORE gli diede nelle mani ogni cosa.

Quando Dio vuole risvegliare una nazione la prima cosa che fa è inviare i Suoi profeti, ma
solitamente, questi non vengono ben accettati. Così i profeti iniziarono ad ammonire il popolo
d’Israele perché stava vivendo una vita doppia. Ma Israele si beffò delle parole che i messaggeri
stavano dando loro, schernì i messaggeri stessi e disprezzò la Parola di Dio. Il Signore parlò al
popolo ma questo non comprese né il messaggio, né il cuore dei messaggeri, né i tempi di Dio.
Quando non comprendiamo il messaggio andiamo fuori dalla volontà di Dio. Dio ama i figli che
corregge in quanto li corregge per portarli nel proposito. Infatti, il Signore stava parlando a Israele
perché voleva che andassero a Gerusalemme in modo da ricostruire il tempio e poter avere
nuovamente comunione con loro.

Ecco qui un’attitudine totalmente diversa: questa è l’attitudine che dobbiamo avere!

Esodo 33:13 Or dunque, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, ti prego, fammi conoscere le tue vie,
affinché io ti conosca e possa trovare grazia agli occhi tuoi. Considera che questa nazione è popolo
tuo».

Quando Dio ci parla non dobbiamo pensare di aver capito subito. Dobbiamo chiedere al Signore di
aiutarci a comprendere quello che ci sta dicendo per intendere i Suoi pensieri e le Sue vie.

2 Cronache 36:22 Nel primo anno di Ciro, re di Persia, affinché si adempisse la parola del SIGNORE
pronunciata per bocca di Geremia, il SIGNORE destò lo spirito di Ciro, re di Persia, il quale a voce e
per iscritto, fece pubblicare per tutto il suo regno questo editto: 23 «Così dice Ciro, re di Persia: “Il
SIGNORE, Dio dei cieli, mi ha dato tutti i regni della terra, ed egli mi ha comandato di costruirgli
una casa a Gerusalemme, che si trova in Giuda. Chiunque fra voi è del suo popolo, sia il SIGNORE, il
suo Dio, con lui, e parta!”»

Dio ha destato un estraneo, un persiano per far costruire il tempio. Un uomo pagano come il re
Ciro comprese ed ebbe la rivelazione di quello che c’era nel cuore di Dio perché ne aveva timore.

Egli si mise subito all’opera facendo mettere per iscritto il suo decreto per far tornare il popolo
d’Israele a Gerusalemme. Ben 50 mila persone tornarono a Gerusalemme. Ma nonostante il re
avesse in cuore di far costruire la casa di Dio, e nonostante Israele avesse visto la mano di Dio che li
fece tornare dalla deportazione, il popolo continuò a opporre resistenza a Dio.

Il Signore oggi ci sta dicendo che abbiamo bisogno di tornare a Lui ma con tutto il nostro cuore.
Quando noi non intendiamo più le intenzioni di Dio iniziamo a vivere un suicidio spirituale. Infatti,
come è vero che se riceviamo la Parola di Dio nel nostro cuore questa porta vita, allo stesso modo
se la rifiutiamo arriva in noi la morte.

La priorità che Dio dà a Ciro è quello di ricostruire la Sua Casa, non la città o le mura, perché questo
era l’unico modo per far tornare il Suo popolo a Lui. Edifichiamo un altare in questa città affinché la
gloria di Dio si manifesti e affinché chiunque possa correre per conoscere il Dio della loro salvezza!

Salmo 84:5 Beati quelli che trovano in te la loro forza, che hanno a cuore le vie del Santuario!

Siamo beati perché siamo pieni della gioia del Signore! Quando camminiamo nelle vie di Dio la
gioia scende in noi! Non c’è gioia più grande di fare la Sua volontà! Mettiamo il nostro cuore nelle
vie d’oro di Dio.

Una barzelletta racconta di un uomo che dopo aver speso tutta la sua vita affaticandosi per
lavorare, un giorno si ammalò. Vista la sua condizione pensò di prendere tutti i suoi soldi e farne un
lingotto d’oro così da poterselo portare in valigia con sé quando sarebbe morto. Quando però
arrivò alle porte del Cielo, Pietro gli chiese cosa stesse portando con sé. L’uomo rispose che in
quella valigia c’erano tutti i suoi sacrifici, la sua fatica, la sua intera vita. Ma Pietro aperta la valigia,
vedendo il lingotto d’oro, esclamò: “tutta questa confusione per un pezzo di marciapiede?!”

Ora vediamo l’ordine che il re Ciro emanò per portare tutto ciò che era stato preso dal tempio
nuovamente a Gerusalemme.

Esdra 1:1 Nel primo anno di Ciro, re di Persia, affinché si adempisse la parola del SIGNORE
pronunciata per bocca di Geremia, il SIGNORE destò lo spirito di Ciro, re di Persia, il quale a voce e
per iscritto fece proclamare per tutto il suo regno questo editto: 2 «Così dice Ciro, re di Persia: “Il
SIGNORE, Dio dei cieli, mi ha dato tutti i regni della terra, ed egli mi ha comandato di costruirgli
una casa a Gerusalemme, che si trova in Giuda. 3 Chiunque tra voi è del suo popolo, il suo Dio sia
con lui, salga a Gerusalemme, che si trova in Giuda, e costruisca la casa del SIGNORE, Dio d’Israele,
del Dio che è a Gerusalemme.

È così che il popolo d’Israele riportò tutto ciò che gli apparteneva a Gerusalemme: questo è
profetico per la chiesa. Ma quando il popolo di Dio inizia a camminare nel proposito di Dio, si
scatena una guerra nel mondo spirituale.

Esdra 4:4 Allora la gente del paese si mise a scoraggiare il popolo di Giuda, a molestarlo per
impedirgli di fabbricare, 5 e a corrompere dei consiglieri perché facessero fallire il suo piano.
Questo durò per tutta la vita di Ciro, re di Persia, e fino al regno di Dario, re di Persia.

C’erano quelli che lavoravano e quelli che scoraggiavano. Questa è una guerra spirituale. Quando
Dio da un comando ci metteremo o a favore oppure, parlando male, contro il progetto di Dio.
Stiamo attenti alla nostra condotta e al nostro modo di parlare. Se una cosa non è come la
vogliamo non vuol dire che non sia la volontà di Dio. Riconosciamo i miracoli che Dio sta facendo.
Non lavoriamo contro l’opera di Dio. Lo spirito religioso si sente minacciato da chi sta facendo una
cosa nuova. I religiosi hanno solo la parvenza della spiritualità, ma non hanno la pietà, né le
intenzioni del cuore di Dio dentro di loro, per questo iniziano a parlare male. Il lavoro della
costruzione del tempio di Dio è stato bloccato per anni. Queste persone riuscirono a scoraggiare i
lavoratori. Una delle armi più potenti che il diavolo usa non è il peccato perché quando pecchiamo
sappiamo cosa stiamo facendo. L’arma più potente è lo scoraggiamento. Se il diavolo scoraggia
l’opera di Dio si ferma. Che ognuno di noi possa riprendere coraggio e armarsi contro il nemico!

Umanamente era impossibile che il popolo d’Israele tornasse dalla deportazione: ma Dio si diverte
a fare cose impossibili!

Nonostante i miracoli che Dio aveva fatto, loro parlarono male perché erano ingrati. Il lavoro nel
tempio rimase fermo per 16 anni a causa dello scoraggiamento. Il piano di Dio rallentò, non perché
il Signore volesse ma perché il popolo di Dio ascoltò le voci di chi voleva scoraggiarli. Stiamo attenti
a chi ascoltiamo, con chi stiamo, con chi camminiamo: non lasciamoci rubare la gioia di servire Dio!
Sosteniamo l’opera con ogni mezzo che ci è possibile, con il servizio, con le preghiere, con
l’incoraggiamento, con le nostre finanze.

I lavori ricominciarono quando il Signore suscitò il profeta Aggeo. Egli iniziò a scuotere l’anima della
gente riguardo allo stato decadente della Casa di Dio. Il Signore vuole dare a ognuno di noi una
bella casa! Ma vuole anche che abbiamo le giuste priorità: prima viene il Suo Regno, poi tutte le
altre cose ci verranno sopraggiunte! Il popolo era entrato nella pigrizia, giustificando il proprio
peccato dicendo che non era il tempo giusto.

Aggeo 1:2 Così parla il SIGNORE degli eserciti: «Questo popolo dice: “Non è ancora venuto il tempo
in cui si deve ricostruire la casa del SIGNORE”».

Questa volta Dio non si presenta più come il Dio dei loro padri, questa volta Dio sta scendendo in
battaglia: nessuno ostacolerà il progetto di Dio. Noi vedremo la nostra nazione salvata! Il vero
risveglio è quando le anime tornano a Gesù!

Aggeo 1:3 Per questo la parola del SIGNORE fu rivolta loro per mezzo del profeta Aggeo, in questi
termini: 4 «Vi sembra questo il momento di abitare nelle vostre case ben rivestite di legno, mentre
questo tempio è in rovina?»

Israele aveva perso la cognizione delle priorità. Tutto quello che mettiamo prima di Dio e del Suo
Regno è idolatria. Dio desidera che ci sia prosperità nella nostra vita. Ma stiamo attenti a tutto ciò
che rischiamo di mettere prima di Dio: il nostro coniuge, i nostri figli, il nostro lavoro, la nostra
professione, la nostra stessa vita. L’idolatria apre le porte ai demoni. Tutto quello che costruiamo
nel nostro cuore prima di Dio diventerà un problema. Non permettiamo a nessun di mettersi tra
noi e Dio. Siamo nati con lo scopo di realizzare il proposito di Dio!

Vivere in belle case rappresenta anche costruirsi un falso equilibrio di vita. Nessuno ci renderà più
sicuri di Dio, nessun luogo è sicuro quanto la casa di Dio e la presenza di Dio.

Lasciamo la causa naturale e afferiamo la causa spirituale. Interessiamoci in modo più serio
dell’opera di Dio. Mentre Israele era contento per le case di lusso, il cuore di Dio era pieno di
tristezza perché il Suo tempio era desolato. Israele si era prostituita con altri. Noi commettiamo
peccato di prostituzione spirituale quando invece che andare da Dio per ogni cosa, ci allontaniamo
da Lui cercando altrove.

Aggeo 1:5 Ora così parla il SIGNORE degli eserciti: «Riflettete bene sulla vostra condotta! 6 Avete
seminato molto e avete raccolto poco; voi mangiate, ma senza saziarvi; bevete, ma senza
soddisfare la vostra sete; vi vestite, ma non c’è chi si riscaldi; chi guadagna un salario mette il suo
salario in una borsa bucata». 7 Così parla il SIGNORE degli eserciti: «Riflettete bene sulla vostra
condotta! 8 Salite nella regione montuosa, portate del legname e ricostruite la casa: io me ne
compiacerò e sarò glorificato», dice il SIGNORE.

Israele pensava che se c’erano ostacoli significava che non era la volontà di Dio. Quando avanziamo
non pensiamo che il diavolo rimanga fermo a guardare, lui cercherà qualcuno da usare per
ostacolare l’opera di Dio. Torniamo a Dio, riconsideriamo la direzione che il Signore sta dando.
Ammettiamo che stavamo sbagliando, parlando male, non essendo disponibili, non provvedendo
con le nostre offerte.

Aggeo 1:9 «Voi vi aspettavate molto ed ecco c’è poco; ciò che avete portato in casa, io l’ho
soffiato via. Perché?» dice il SIGNORE degli eserciti. «A motivo della mia casa che è in rovina,
mentre ognuno di voi si dà premura solo per la propria casa. 10 Perciò il cielo, sopra di voi, è
rimasto chiuso; non c’è stata rugiada e la terra ha trattenuto il suo prodotto. 11 Io ho chiamato la
siccità sul paese, sui monti, sul grano, sul vino, sull’olio, su tutto ciò che il suolo produce, sugli
uomini, sul bestiame e su tutto il lavoro delle mani».
14 Il SIGNORE risvegliò lo spirito di Zorobabele, figlio di Sealtiel, governatore di Giuda, e lo spirito di
Giosuè, figlio di Iosadac, sommo sacerdote, e lo spirito di tutto il resto del popolo; essi vennero e
cominciarono a lavorare nella casa del SIGNORE degli eserciti, loro Dio

Oggi è il giorno di tornare a Lui. Dio ha risvegliato prima il profeta, poi il governatore, poi il Sommo
Sacerdote e poi tutto il popolo. Se le autorità non sono connesse con la direzione e la voce di Dio,
non potrà esserlo neanche il resto del popolo.

Il primo passo per essere risvegliati è chiedere perdono al Signore per allinearci ai pensieri e alla
volontà di Dio!