Worship service 16.08.2020

RESTAURARE IL TABERNACOLO

Pastore Heros Ingargiola

AMOS 9: 11,12 «Quel giorno io rialzerò la capanna di Davide che è caduta, ne riparerò i danni, ne rialzerò le rovine, la ricostruirò com’era nei giorni antichi, 12 affinché possegga il resto di Edom e tutte le nazioni sulle quali è invocato il mio nome», dice il SIGNORE che farà questo.

Questa è una profezia eterna che si è già compiuta nel giorno di Cristo ma che continuerà ad adempiersi attraverso la Chiesa. Il profeta Amos parla del tempio di Davide come una “capanna”, un termine umile che sottolinea la rovina di quel luogo. Ma prosegue dicendo che sarà Dio stesso a rialzare il tabernacolo. Sarà Dio stesso a darti forza e coraggio!

È iniziato un tempo profetico per la Chiesa, un tempo di restaurazione e restituzione. Dio desidera restaurare la capanna di Davide, cioè il tempio, la Sua Chiesa per due motivi.

La prima motivazione è per possedere il resto di Edom ossia la natura adamica. In ogni credente c’è un “Edom”, quello che nella nostra anima ancora non è rigenerato. Infatti noi siamo spirito ma abbiamo un’anima (le emozioni, i pensieri, la volontà…) ed è questa che dobbiamo possedere e far sottomettere all’autorità della Parola di Dio. Fino a quando la nostra anima non verrà guarita e rigenerata, essa influenzerà il nostro spirito facendoci andare fuori strada e impedendoci di fare la perfetta volontà di Dio. Ma quando viene riparato in noi il Tempio di Dio, lo Spirito Santo comincerà a lavorare in ogni area della nostra anima

Il secondo motivo per cui Dio desidera che il Suo tempio sia restaurato è affinché la Sua gloria scenda nel tempio e sia manifestata alle nazioni. Dio non può manifestare la sua gloria fino a quando il tabernacolo non è restaurato.

Gesù sta per tornare ma prima di questo la Terra sarà visitata dalla Sua gloria. E come avverrà? Attraverso la Chiesa, il Suo tempio restaurato, ogni singolo credente. Dio vuole ristabilire i suoi modelli perchè solo su di essi scenderà la gloria di Dio. Purtroppo però, molti iniziano a costruire un modello naturale che non è quello di Dio. La Chiesa però non è un’opera umana, è nata nei Cieli e si è concretizzata sulla Terra.

EBREI 8:5 Essi celebrano un culto che è rappresentazione e ombra delle cose celesti, come Dio disse a Mosè quando questi stava per costruire il tabernacolo: «Guarda», disse, «di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte».

In questo passo leggiamo che Dio disse a Mosè di guardare, non il modello umano, ma il modello del Cielo, quello che Lui gli mostrò. Quando non costruiamo più il modello di Dio non solo non scende la gloria di Dio ma entriamo nell’idolatria perchè costruiamo qualcosa senza il parere di Dio.

La Chiesa è il Corpo di Cristo e Gesù è il modello per eccellenza. Attraverso di noi lo Spirito Santo cammina tra la gente ma se la Chiesa non c’è e non è unita, non ci sarà nemmeno la manifestazione del Regno di Dio. Non possiamo vivere per i nostri sogni, siamo vivi per Cristo. La creazione sta aspettando la manifestazione dei figli di Dio. Il diavolo ha paura di una Chiesa che cammina come un unico esercito e con un unico scopo.

APOCALISSE 1 : 4,7 Giovanni, alle sette chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che sono davanti al suo trono 5 e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, 6 che ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti del Dio e Padre suo, a lui sia la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen. 7 Ecco, egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno lamenti per lui. Sì, amen. 8 «Io sono l’alfa e l’omega», dice il Signore Dio, «colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente».

C’è differenza tra una parola profetica e la profezia eterna. La prima per adempiersi in noi ha bisogno di fede e della nostra volontà. Al contrario la profezia eterna non ha bisogno della nostra fede, è qualcosa che è già stato decretato da Dio e compiuto nell’eternità come il ritorno di Cristo.

In questi versi in Apocalisse ci troviamo davanti a una profezia eterna e vediamo che Giovanni porta i saluti con grazia e pace alle sette chiese da parte di tutta la trinità: Colui che è, Yahweh, Dio Padre, perchè le chiese appartengono a Lui, i sette spiriti ossia le sette manifestazioni dello Spirito Santo e Gesù Cristo.

ISAIA 11: 1,2 Poi un ramo uscirà dal tronco d’Isai, e un rampollo spunterà dalle sue radici. 2 Lo Spirito del SIGNORE riposerà su di lui: Spirito di saggezza e d’intelligenza, Spirito di consiglio e di forza, Spirito di conoscenza e di timore del SIGNORE.

Dio vuole alzare un tabernacolo dove lo Spirito Santo opera in sette modi straordinari. Ecco che qui troviamo un’altra profezia eterna, si sta parlando di Gesù sul quale si poserà lo Spirito Santo. Sappiamo bene che la Chiesa è il corpo di Gesù Cristo per questo riposa su essa lo Spirito del Signore e le sue sette manifestazioni come vediamo in questi versi. Noi siamo l’adempimento della profezia di Amos e della profezia di Isaia.

Le sette operazioni dello Spirito non devono essere attivate nei Cieli ma sulla Terra per questo Dio sta restaurando il Suo tabernacolo e ristabilendo i Suoi modelli. Noi siamo pietre viventi e dobbiamo fare parte del tempio di Dio, una chiesa locale per una generazione specifica; solo così la gloria di Dio si manifesterà!