Worship service 19.02.2023

Pastore Heros Ingargiola

LA BENDIZIONE DI ESSERE FIGLI DI DIO – parte 4

MATTEO 9:27-30 Come Gesù partiva di là, due ciechi lo seguirono, dicendo ad alta voce: «Abbi pietà di noi, Figlio di Davide!» 28 Quando egli fu entrato nella casa, quei ciechi si avvicinarono a lui. Gesù disse loro: «Credete voi che io possa far questo?» Essi gli risposero: «Sì, Signore». 29 Allora toccò loro gli occhi dicendo: «Vi sia fatto secondo la vostra fede». 30 E gli occhi loro furono aperti. E Gesù fece loro un severo divieto, dicendo: «Guardate che nessuno lo sappia».

Non abbiamo tutti la stessa misura di fede ma dobbiamo crescere in essa! Quando riceviamo Cristo abbiamo bisogno di essere ammaestrati e nutriti. La fede inizia laddove la volontà di Dio è conosciuta. Se non la conosciamo non possiamo mettere fede in essa!

ROMANI 1:16-17 Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco; 17 poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com’è scritto: «Il giusto per fede vivrà».

C’è un cammino di fede che dobbiamo fare. Abbiamo bisogno di nuove rivelazioni del logos!

ROMANI 12:3 Per la grazia che mi è stata concessa, dico quindi a ciascuno di voi che non abbia di sé un concetto più alto di quello che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo la misura di fede che Dio ha assegnata a ciascuno.

La fede ha la funzione di avvicinarci al Signore, avere una conoscenza intima con Lui. Senza fede non possiamo camminare con Lui. La fede ci permette anche di attirare la Sua attenzione. Infatti Egli non si muove per il nostro bisogno ma per la nostra fede. È sempre attraverso la fede che possiamo afferrare le promesse, attivare i doni e agire nel soprannaturale. Senza fede non possiamo entrare nella dimensione dello spirito. La fede ci permette di vedere adempiuto il Suo proposito nella nostra vita e piacere a Dio.

Ci sono diversi tipi di fede: sensoriale, negativa, passiva, attiva, naturale, mentale o spirituale. La differenza tra la fede mentale e quella spirituale è molto sottile. Possiamo sapere le cose mentalmente ma se non scendono nel cuore tramite la rivelazione, non riusciamo a sperimentarle.

Come abbiamo visto la fede ci permette di afferrare le promesse. Dio è un Padre buono e generoso. Egli non si tirerà mai indietro rispetto a quello che ha promesso. Il Signore non ha nascosto le Sue promesse, sono disponibili e pronte, dobbiamo solo afferrarle!

In Matteo 15 vediamo la storia di una donna fuori dal Patto Abramico, la quale però conosceva che il Dio d’Israele poteva fare miracoli. Lei agì per amore di sua figlia ed ebbe una fede attiva. Questa donna corse dietro a Gesù e gridò a Lui. Inizialmente non ricevette nemmeno una risposta. A volte sembra che Dio non ci stia rispondendo. A un certo punto Gesù le mostra che i figli d’Israele avevano la priorità. Noi non siamo una seconda scelta, noi siamo la priorità perché siamo Suoi figli. Per gli ebrei tutti coloro che non erano dentro il Patto Abramico erano considerati come cani. Lei con grande umiltà rispose che anche i cani mangiano le briciole dei loro padroni. Con una fede del genere Dio può far cadere delle briciole di pane, ma ai figli è stata data la possibilità di mangiare pane fresco ogni giorno. Non dubitiamo mai, Lui ha sempre del pane pronto per noi!

1 RE 17:1-7 Elia, il Tisbita, uno di quelli che si erano stabiliti in Galaad, disse ad Acab: «Com’è vero che vive il SIGNORE, Dio d’Israele, che io servo, non ci sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola». 2 La parola del SIGNORE gli fu rivolta in questi termini: 3 «Parti di qua, va’ verso oriente, e nasconditi presso il torrente Cherit, che è di fronte al Giordano. 4 Tu berrai al torrente, e io ho comandato ai corvi che là ti diano da mangiare». 5 Egli dunque partì, e fece secondo la parola del SIGNORE; andò e si stabilì presso il torrente Cherit, che è di fronte al Giordano. 6 E i corvi gli portavano del pane e della carne la mattina, e del pane e della carne la sera; e beveva al torrente. 7 Ma di lì a qualche tempo il torrente rimase asciutto, perché non pioveva sul paese.

Se vogliamo vivere di un’economia soprannaturale, dobbiamo stare nel posto dove Dio ci ha detto che dobbiamo stare. Fin quando Elia rimase al torrente Cherit i corvi gli portarono da mangiare. Dio è un Dio che provvede, ma talvolta si muove in modo diverso. Per gli ebrei i corvi erano impuri. Eppure Dio si usò di tali animali per provvedere ad Elia. Ci sono tempi e stagioni diverse! Era un tempo di siccità ma ad Elia veniva dato ogni giorno del cibo.

La parola Cherit significa “spezzare”. Il Signore vuole spezzare il nostro modo di ragionare che ci portiamo dal passato. Dio guidò Elia, prima davanti al re e poi nel segreto di un torrente. Il Signore ci porta in alto ma poi ci chiama a stare nel segreto, nell’intimità, per insegnarci qualcosa. In questo modo Elia ha imparato che Lui è l’Eterno che provvede. Elia andò a Cherit solo dopo aver parlato con Acab, come Dio gli aveva detto. Dio guida i Suoi servi! I corvi arrivarono solo dopo che Elia ubbidì. In Israele era appena iniziata una stagione di siccità a causa del suo peccato, ma per Elia c’era una stagione diversa, quella della provvidenza soprannaturale. Questo è quello che Dio farà alla Chiesa se cammina nell’ubbidienza: mai nulla ci mancherà!

Togliamo il passato e il vecchio modo di pensare! Dio è il padrone di ogni cosa, Lui è l’Onnipotente. Dio vuole portarci a Cherit. Non importa come arrivano le Sue promesse ma solo che si realizzino! Dio si muove in modo diverso per ognuno di noi e per ogni situazione, non limitiamolo. Camminiamo con ubbidienza e fedeltà perché questo salirà come un profumo soave davanti al nostro Papà. Elia doveva imparare a fidarsi ogni giorno di Dio.

Israele non ha potuto vivere quello che Elia stava vivendo perché era necessaria una stagione di siccità perché il loro cuore era lontano da Dio. Dobbiamo custodire il nostro cuore. Le Sue promesse sono tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Non guardiamo gli altri e le promesse che stanno realizzando con occhi di invidia e competizione. Guardiamo alle promesse che Dio ha fatto alla nostra vita! Non dobbiamo avere le dispense vuote ma neanche piene di pane duro. Guardiamo alla stagione nuova e non alle promesse non adempiute. Le cose passate ci tengono legati. Questo è il tempo di ubbidire e andare a Cherit. Anche se dovessimo essere da soli, Lui sarà con noi. Dio ha provveduto a tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Le promesse che Dio ha preparato per i Suoi Figli nati di nuovo, sono migliori. Gesù ne è il garante.

ATTI 13:34 Siccome lo ha risuscitato dai morti, in modo che non abbia più a tornare alla decomposizione, Dio ha detto così: “Io vi manterrò le sacre e fedeli promesse fatte a Davide”.

Israele aveva già delle meravigliose promesse ma noi che siamo nel Nuovo Patto sappiamo che sono ancora migliori grazie alla signoria di Gesù.

EBREI 8:6 Ora però egli ha ottenuto un ministero tanto superiore quanto migliore è il patto fondato su migliori promesse, del quale egli è mediatore.

Se Dio ha provveduto ad Elia, quanto più a noi che abbiamo promesse migliori in Cristo! Non siamo più sotto Davide, ma in Cristo. Tutto è stato compiuto sulla croce.

Non distraiamoci a guardare gli altri. Una delle trappole usate dal diavolo è proprio l’invidia. Se vediamo qualcuno prosperare, sia per noi un esempio e uno stimolo per prosperare anche noi. Ognuno di noi è unico e prioritario per Dio così come siamo. Chi è invidioso parla male di chi prospera. Ma se Dio ha benedetto, chi potrà maledire? Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?

Avere le promesse di Dio è bello ma per afferrarle ci vuole coraggio e determinazione. Ecco alcune chiavi:

– Dio ha promesso qualcosa di specifico per la nostra vita: la terra. Dobbiamo quindi sapere qual è la promessa specifica per la nostra vita.

GIOSUE’ 1:4 dal deserto, e dal Libano che vedi là, sino al gran fiume, il fiume Eufrate, tutto il paese degli Ittiti sino al mar Grande, verso occidente: quello sarà il vostro territorio.

Dopo la morte di Mosè, Giosuè doveva prendere le redini del popolo, era una nuova stagione, quella passata era finita.

– La Sua Parola è la garanzia della nostra promessa. Se Lui lo ha detto davvero, si realizzerà. Meditiamo la Sua Parola ogni giorno!

GIOSUE’ 1:8 Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo, giorno e notte; abbi cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai.

– Dio ci promette la Sua Presenza! (Giosuè 1:9)

Ecco tre cose che Giosuè doveva fare: essere coraggioso e non avere paura (Giosuè 1:6-7), essere ubbidiente e fedele (Giosuè 1:7-8), imparare a meditare e imparare la Sua Parola. Dio non potrà mai benedire la disubbidienza, per questo dobbiamo essere ubbidienti anche se ci costa! Stiamo al centro della Sua volontà!

GIOVANNI 15:7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.

Il “se” è ciò che fa la differenza, ciò che condizionerà il risultato della nostra vita. Se dimoreremo nella Sua Parola e quindi cammineremo fedelmente, appena parleremo, Lui ci esaudirà. Facciamo la nostra parte e Dio farà la Sua.

Per afferrare le promesse di Dio dobbiamo arrivare pronti. A volte facciamo tutto quello che vogliamo e poi pretendiamo che Dio intervenga. Questa però è una fede mentale. La fede spirituale ci porta ad avere intimità con Lui, non ci allontana dalla fedeltà e dell’ubbidienza.

ROMANI 8:37 Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati.

In Cristo Gesù potremo vincere tutte le battaglie. Siamo veramente con Lui e Lui con noi? Perché se sarà così ce la faremo!

Quando Pietro si ritrovò a pregare nella terrazza, Dio gli diede la visione di un lenzuolo con degli animali impuri e una voce che gli diceva “ammazza e mangia”. In quanto animali impuri non volle farlo, così per altre due volte Dio gli diede quella visione. La mentalità tradizionalista da ebreo non gli stava facendo comprendere il messaggio del Cielo. Da lì a poco il Signore lo avrebbe usato per aprire la porta della salvezza ai gentili. Qualsiasi cosa Dio voglia usare, lasciamoglielo fare!