Worship service 23 Febbraio 2020

 

FOCALIZZA LA TUA MENTE SULLE COSE SPIRITUALI.

IL DISCERNIMENTO

Pastore Evangelista Heros Ingargiola

I Cronache 12.32 Della mezza tribù di Manasse, diciottomila, che furono designati per nome, per andare a proclamare re Davide.33 Dei figli d’Issacar, capaci di capire i tempi, in modo da sapere quel che Israele doveva fare, duecento capi e tutti i loro fratelli sotto i loro ordini.

Issacar era una delle tribù d’Israele e la Bibbia afferma che come tribù era la meno numerosa ma aveva un meraviglioso dono ovvero quello di sapere discernere i tempi. La chiesa deve entrare nel discernimento spirituale per comprendere i tempi di Dio ed avere quindi un intendimento soprannaturale. La tribù di Issacar aveva uomini abili e  sapeva bene cosa fare e cosa fare svolgere agli altri nel tempo giusto, nella stagione giusta. Un popolo che manca di discernimento è un popolo che vive nella confusione e nella paura. Il discernimento è quindi vitale per la chiesa perché chi ha discernimento non giudica in base all’apparenza esteriore dei fatti ma giudica in base a ciò che Dio dice. Il discernimento ci fa anche vedere il cuore delle persone. Noi non dobbiamo camminare in accordo alle circostanze ma in accordo alla parola di Dio infatti potrebbero esserci delle circostanze che apparentemente ci sembrano buone ma in realtà sono delle trappole.

Il Signore ci ha già avvertito nella Sua Parola circa le vicende che stiamo vivendo: guerre, terremoti, catastrofi, pestilenze ma la chiesa deve alzare il suo sguardo e sapere discernere i tempi in cui ci troviamo.

Cos’è il discernimento? È la facoltà della mente di giudicare, valutare, distinguere rettamente le attitudini. Possiamo vedere qualcuno che sta agendo bene ma la sua attitudine non è buona quindi il discernimento ci fa comprendere questo.

Neemia 6.5-10 Allora Samballat mi mandò a dire la stessa cosa una quinta volta per mezzo del suo servo che aveva in mano una lettera aperta.  6 nella quale stava scritto: “Corre voce fra queste popolazioni, e Gasmu l’afferma, che tu e i Giudei meditate di ribellarvi; e che perciò tu ricostruisci le mura; e, stando a quel che si dice, tu dovresti diventare loro re, 7 e avresti perfino costituito dei profeti per farti proclamare re di Giuda a Gerusalemme. Questi discorsi saranno riferiti al re. Vieni dunque, e parliamone assieme”. 8 Io gli feci rispondere: “Le cose non stanno come tu dici, ma sei tu che le inventi!” 9 Tutta quella gente voleva impaurirci e diceva: “Perderanno il coraggio e il lavoro non si farà più”.Ma ora, o Dio, fortificami!
10 Io andai a casa di Semaia, figlio di Delaia, figlio di Metabeel. Or egli se ne stava rinchiuso là. E mi disse: “Troviamoci assieme nella casa di Dio, dentro il tempio; e chiudiamo le porte del tempio; perché essi verranno a ucciderti, e verranno a ucciderti di notte”.

Il cristiano nella sua vita affronta tempi e stagioni diverse e quindi non si può vivere oggi con la fede di ieri. È necessario che Dio ci doni discernimento e sapienza per affrontare la stagione che stiamo vivendo come Lui dice e non in base alle esperienze del passato. Il cristiano non si muove per esperienza  ma essa ci serve solo per farci crescere nella fiducia verso Dio; non possiamo lasciarci guidare dalle esperienze del passato ma è necessario essere guidati dalla Parola di Dio. Dio ci dà una soluzione per ogni stagione e per ogni tempo che viviamo perché ogni stagione è diversa dall’altra.

C’è un grande lavoro che Dio sta compiendo nella nostra vita. I nemici di Neemia erano nemici del risveglio, il nemico cercherà in tutti i modi di bloccare il lavoro di Dio, il lavoro degli uomini e delle donne di Dio. I nemici dissero a Neemia che lui stava agendo solo per un rendiconto personale, ricordiamo che il diavolo è il padre della menzogna ma Dio è il Padre della Verità e metterà a tacere ogni bugia. L’intento del nemico è quello di farci abbandonare il lavoro che Dio ci ha affidato per il Suo Regno cercando di scoraggiarci ed impaurirci. Il discernimento apre i nostri occhi e ci fa comprendere chi è nella Verità o meno.

Semaia stava ingannando Neemia, apparentemente sembrava che lo volesse aiutare ma  Neemia ebbe discernimento capendo che voleva solo farlo peccare contro Dio, infatti egli non poteva entrare dentro il tempioperchè altrimenti sarebbe morto. Neemia trovò moltissimi ostacoli ma Dio aveva messo nel suo cuore di ricostruire le mura. A volte pensiamo che quando Dio dona un proposito non devono esserci difficoltà ma in realtà non è così perché come afferma la Parola di Dio” chi vuole vivere piamente sarà perseguitato”.

Neemia 6.15-16 le mura furono portate a termine il venticinquesimo giorno di Elul, in cinquantadue giorni. 16 E quando tutti i nostri nemici lo seppero, tutte le nazioni circostanti furono prese da timore, e provarono una grande umiliazione perché riconobbero che questa opera si era compiuta con l’aiuto del nostro Dio.

Se camminiamo nel discernimento, nell’unità e nel pari sentimento vedremo l’opera di Dio realizzarsi in modo soprannaturale e ci sarà un’accelerazione. Quello che compì Neemia fu un’opera soprannaturale e riuscirono a ricostruire in cinquantadue giorni le mura perchè Dio era con loro.

Il discernimento spirituale è la capacità di giudicare le cose in base alla loro visione di Dio e non in base al loro aspetto esteriore. Quindi il discernimento spirituale non permette che le persone ci ingannino.

I Samuele 16.7 Ma il SIGNORE disse a Samuele: «Non badare al suo aspetto né alla sua statura, perché io l’ho scartato; infatti il SIGNORE non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell’uomo: l’uomo guarda all’apparenza, ma il SIGNORE guarda al cuore».

Nelle prime chiese le persone portavano i loro averi ai piedi degli apostoli ed un giorno avvenne che Anania e Saffira portarono un ricavato ai piedi degli apostoli ma Pietro, unto dallo Spirito Santo, ebbe discernimento e comprese che stavano ingannando lo Spirito di Dio. Spesso ci lasciamo ingannare dall’apparenza ma dobbiamo crescere nel discernimento affinchè non ci sia confusione nella nostra vita e possiamo vedere dove c’è luce e dove tenebre. Il discernimento inoltre è la facoltà di vedere il bene dove gli altri non lo vedono, possiamo paragonarla ad una radiografia spirituale.

Oggi tanti cristiani soffrono perché non hanno discernimento e seguono persone che non sono nel proposito di Dio, il discernimento non ci fa perdere tempo con i nemici ma ci permette di investire bene il nostro tempo.

Proverbi 27.6 Fedeli sono le ferite di un amico, ma ingannevoli sono i baci di un nemico.

Chi ci ama sa anche dirci di no, perché dobbiamo comprendere che non tutto quello che pensiamo è giusto o da parte di Dio per questo è importante lasciarci guidare dalle autorità. Le ferite più grandi le riceviamo dalle persone più vicine a noi come avvenne a Gesù con Giuda che non ebbe discernimento e rivelazione di chi era Gesù, questo ci fa comprendere che possiamo essere in una chiesa risvegliata ma non comprendere quello che Dio sta compiendo.

Come possiamo sviluppare il discernimento?

Conoscere la Parola di Dio è fondamentale se vogliamo vedere le cose dal punto di vista di Dio. Tutta la Parola è divinamente ispirata.

Il discernimento arriva attraverso la maturità spirituale. Le persone maturano non in base agli anni ma in base all’esperienze che si fanno con Dio.

  • Il discernimento ci fa comprendere le intenzioni del cuore. Può essere dato dallo Spirito Santo come un dono carismata e viene usato come Lui vuole. L’esperienza del discernimento invece che abbiamo sviluppato attraverso la Parola, la preghiera è qualcosa che è sempre dentro di noi e ci fa comprendere chi parla da Dio o meno e ci fa intendere le intenzioni del cuore.
  • Il discernimento fa sembrare la nostra fede come una presunzione. Tanti non comprendono questo perché non capiscono che il gregge deve essere protetto. Chi ha un cuore umile è consapevole che ciò che dicono le autorità è solo per il bene.
  • Il discernimento ci fa comprendere il tempo di Dio, ci fa capire quindi se quella che è la volontà di Dio è per ora o per dopo, quindi ci fa capire cosa fare in quel tempo specifico della nostra vita. Gesù era in un tempo specifico e perfetto e guardò con il suo sguardo verso Gerusalemme, quando arriva il tempo di Dio dobbiamo guardare dritto verso l’obiettivo di Dio.

Durante l’ultima cena Gesù fece comprendere profeticamente ai suoi discepoli che era arrivato il tempo specifico in cui il Suo corpo doveva essere spezzato e il Suo sangue versato.

I Corinzi 11.23-32 23 Poiché io ho ricevuto dal Signore ciò che vi ho anche trasmesso: che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane 24 e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Prendete, mangiate; questo è il mio corpo che è spezzato per voi; fate questo in memoria di me». 25 Parimenti, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo ogni volta che ne bevete in memoria di me». 26 Poiché ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore, finché egli venga. 27 Perciò chiunque mangia di questo pane o beve del calice del Signore indegnamente, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore. 28 Ora ognuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva del calice, 29 poiché chi ne mangia e beve indegnamente, mangia e beve un giudizio contro se stesso, non discernendo il corpo del Signore. 30 Per questa ragione fra voi vi sono molti infermi e malati, e molti muoiono. 31 Perché se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati. 32 Ma quando siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, affinché non siamo condannati col mondo.

Tre aspetti della cena del Signore:

Il memoriale. Ricordiamoci di ciò che Gesù ha fatto per noi, guardiamo indietro alla croce.

Guardare dentro, esaminarsi. Dobbiamo imparare ad esaminare noi stessi e non gli altri, esaminarci ci aiuta a comprendere i nostri errori ma se non facciamo questo verremo corretti e questo sarà solo per il nostro bene, perché significa che siamo graditi da Dio.

Guadare avanti. Il nemico cerca di distrarci per portarci lontano dal proposito di Dio. Fissiamo il nostro sguardo su Gesù, Lui sta per tornare. Guardare avanti è sinonimo di santificazione. Dio tornerà per una chiesa santa, pura, senza macchia.

Discerniamo i tempi che stiamo vivendo perché la venuta del Signore è vicina e Lui  è pronto per riabbracciare la Sua amata chiesa, non lasciamoci distrarre e continuiamo a mandare avanti il grande progetto che Dio ci ha affidato proprio come fece Neemia.