Worship Service 27.02.2022

SEGUI LA FONTE PARTE 2

Pastore Heros Ingargiola

Anche questa  domenica il culto è stato meraviglioso, la presenza di Dio è stata tangibile, tante  persone sono state toccate dallo Spirito Santo. Il Pastore ha continuato la seconda parte del messaggio della volta scorsa, una Parola che ha scosso sicuramente le nostre vite ma, allo stesso tempo ci ha edificato e consolato.

Le fonti principali  della nostra vita non sono il lavoro o le ricchezze ma, il Signore è l’unica e vera fonte di benedizione degli uomini che credono in Lui.

Il Pastore ricorda sempre alla chiesa che per noi il 2022 è un anno di visione, quindi dobbiamo alzare lo sguardo spirituale per vedere le cose che Dio ha preparato per ognuno di noi.

Giovanni 4 : 35 Non dite voi che vi sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Alzate i vostri occhi e mirate le campagne come già biancheggiano per la mietitura.

In questa scrittura il Signore Gesù  insegnava ai suoi discepoli a vedere le cose secondo la Sua Parola, così ancora oggi Dio ci parla dicendoci che, dobbiamo alzare lo sguardo e vedere come Dio vede, nella stessa  Sua prospettiva e direzione, senza basarci sulla logica umana.

Isaia 55:1 «O voi tutti che siete assetati, venite alle acque, e voi che non avete denaro venite, comprate e mangiate! Venite, comprate senza denaro e senza pagare vino e latte! 2 Perché spendete denaro per ciò che non è pane e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia? Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò che è buono, e l’anima vostra gusterà cibi succulenti. 3 Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e la vostra anima vivrà; e io stabilirò con voi un patto eterno, secondo le grazie stabili promesse a Davide. 4 Ecco, io l’ho dato come testimone ai popoli, come principe e comandante dei popoli. 5 Ecco, tu chiamerai una nazione che non conosci, e una nazione che non ti conosce accorrerà a te, a motivo dell’Eterno, il tuo DIO, e del Santo d’Israele perché egli ti ha glorificato».

C’è un fiume che attraversa la Città Santa, cioè la Gerusalemme Celeste; il fiume è la Grazia di Dio che porta vita ad ogni cosa.

Il Signore invita tutti gli assetati  a venire a bere al fiume di Dio, al fiume della Sua Grazia.

Coloro che hanno veramente sete potranno abbeverarsi di quest’acqua, l’invito è gratuito, infatti dice: << venite, comprate senza denaro  e senza pagare vino e latte! >>  nessuno può meritarsi il favore e la grazia di Dio, tutti gli uomini sono mancanti dinnanzi a Dio, ma  Egli nella Sua immensa grazia invita a ricevere tutto il Suo amore.

Tornando alla scrittura troviamo questi ingredienti: latte e vino. Il latte ci parla del puro latte della Parola  di Dio, infatti in  1Pietro 2:2  leggiamo: come bambini appena nati, desiderate ardentemente il puro latte della parola, affinché per suo mezzo cresciate.

Il nutrimento è vitale! Facendo un parallelismo tra la vita naturale e la vita spirituale,  i  bambini necessitano di questo alimento per crescere così anche i  nuovi credenti devono alimentarsi con il latte della Parola.

Il fiume è l’acqua che Gesù dà a bere a coloro che gliela chiedono come disse alla Samaritana al pozzo di Giacobbe.(GV 4:10 Gesù rispose e le disse: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere”, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell’acqua viva».)

L’acqua di Dio è la vera bevanda che toglie la sete per sempre, che soddisfa il nostro cuore. Tanti sono insoddisfatti perché non vanno al fiume di Dio.

Il vino rappresenta la gioia del Signore che ci dà la forza di andare avanti nonostante le difficoltà; il vino ci parla anche d’ intimità e fiducia nel Signore.

Ancora il versetto 2 in Isaia dice: << Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò che è buono, e l’anima vostra gusterà cibi succulenti>>.

La Parola che tu ascolti ti nutre,  infatti Gesù in merito a questo  disse: «Sta scritto: “Luomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio”». (Mt 4:4)

La Parola è nutrimento per il tuo spirito e, quando porgiamo la giusta attenzione, allora ascolteremo ciò che Dio ha da dirci. Oggi più che mai viviamo in una società frenetica dove le persone corrono, sono distratte da tante cose, ma il Signore ci dice di ascoltarlo attentamente;  quindi dobbiamo fermarci, dedicare del tempo, non possiamo trattare con Dio come se Lui fosse un ”distributore automatico”.

 Salmo 37:7  Sta’ in silenzio davanti all’Eterno e aspettalo.

Quindi per ascoltare attentamente e nutrirci bene dobbiamo fermarci e aspettare la Parola  del Signore; attenti a come si ascolta perché tanti si nutrono di altro, da ciò che non viene da parte del Signore e si intossicano.

Impegniamoci per ricevere dal Signore, con la preghiera, dedicando un buon  tempo, affinché discipliniamo il nostro orecchio all’ascolto ma soprattutto a comprendere la Sua voce.

Spesso tanti credenti vogliono dettare a Dio di  come parlagli o guarirli, fanno come Naaman, il Siro (2 Re 5:1). Quest’uomo, capo dell’esercito, era convinto nella sua immaginazione di come Dio doveva agire per guarirlo; infatti leggendo la storia quest’uomo era testardo e risoluto nelle sue vedute, ma solo quando decise di ubbidire a ciò che gli era stato detto guarì dalla lebbra.

Tante volte capita che molti credenti non riescono ad ascoltare Dio, perché la loro preghiera è un monologo, vanno a Dio chiedendo in preghiera solo i loro bisogni, non lasciano spazio per ascoltare la voce del Signore. Ricordiamoci sempre che anche una sola parola da parte del Signore può cambiare tutta la nostra vita.

Il centurione disse a Gesù in Mt 8:8 Il centurione, rispondendo, disse: «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; ma di’ soltanto una parola, e il mio servo sarà guarito.

Il Signore dice che se noi  lo ascoltiamo attentamente mangeremo ciò che buono, quindi se non ascoltiamo, o meglio ascoltiamo tante cose che ci bombardano la mente, rischiamo di nutrirci di cose cattive che ci faranno male.

Ricordiamoci che noi in Cristo siamo cittadini celesti e, apparteniamo al Suo Regno, quindi dobbiamo porgere l’orecchio alle cose di lassù, il nostro spirito ha bisogno di ricevere la Sua Parola che viene dal Cielo, il Signore ogni giorno sa di cosa abbiamo di bisogno e prepara un cibo buono per ognuno di noi.

A volte il Signore ci dà un cibo come le erbe amare che magari non sono gradevoli da mangiare, ma questo “cibo” ci permette di crescere spiritualmente e soprattutto può portare guarigione e liberazione alle nostre anime.

Il pastore conclude il messaggio con una differenza tra udire e ascoltare la Parola di Dio.

Udire la Parola dà un informazione mentale mentre ascoltare ha un significato più profondo.

Per gli Ebrei ascoltare significa molto di più, cioè avere rivelazione della Parola  e  ritenerla nel proprio cuore per poi ubbidire ad Essa.

L’apostolo Giacomo diceva infatti nella sua lettera di non essere un uditore dimentichevole…(Giac.1:25)

Il Signore vuole che noi diventiamo facitori della sua Parola, ascoltiamo attentamente la Sua voce, andiamo alle sue acque, accettiamo il suo grande e amorevole invito per essere benedetti e avere vittoria.