Worship Service 27.10.2024

APOSTOLO LIRIO PORRELLO: ALLA RICERCA DELL’EQUILIBRIO DIVINO

Nel contesto biblico, l’equilibrio si riferisce all’armonia e alla corretta distribuzione di risorse o responsabilità. La Bibbia fornisce una guida per trovare l’equilibrio in vari aspetti della vita, tra cui relazioni, lavoro e fede. La ricerca dell’equilibrio spirituale implica l’allineamento delle nostre azioni, pensieri ed emozioni con la volontà di Dio. Quando la tua vita personale non è equilibrata, sperimenterai:

  1. frustrazione. Spesso siamo impegnati e ci destreggiamo tra molte cose allo stesso tempo. Inizi a lavorare su un’area della tua vita; e poi si passa a un’altra area della vita. Rimani frustrato perché nel momento in cui riesci ad equilibrare una cosa, l’altra inizia a fallire;
  2. stanchezza. Quando la tua vita è squilibrata, è estenuante, sei costantemente impegnato e stressato. Se non stai attento, passerai più tempo a preoccuparti che a dormire.

Esodo 18:7-27 Mosè andò incontro al suocero, si prostrò davanti a lui e lo baciò; poi si informarono l’uno della salute dell’altro ed entrarono sotto la tenda. 8 Mosè raccontò al suocero quanto il Signore aveva fatto al faraone e agli Egiziani per Israele, tutte le difficoltà loro capitate durante il viaggio, dalle quali il Signore li aveva liberati. 9 Ietro gioì di tutti i benefici che il Signore aveva fatti a Israele, quando lo aveva liberato dalla mano degli Egiziani. 10 Disse Ietro: «Benedetto sia il Signore, che vi ha liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano del faraone: egli ha strappato questo popolo dalla mano dell’Egitto! 11 Ora io so che il Signore è più grande di tutti gli dèi, poiché egli ha operato contro gli Egiziani con quelle stesse cose di cui essi si vantavano». 12 Poi Ietro, suocero di Mosè, offrì un olocausto e sacrifici a Dio. Vennero Aronne e tutti gli anziani d’Israele e fecero un banchetto con il suocero di Mosè davanti a Dio. 13 Il giorno dopo Mosè sedette a render giustizia al popolo e il popolo si trattenne presso Mosè dalla mattina fino alla sera. 14 Allora Ietro, visto quanto faceva per il popolo, gli disse: «Che cos’è questo che fai per il popolo? Perché siedi tu solo, mentre il popolo sta presso di te dalla mattina alla sera?». 15 Mosè rispose al suocero: «Perché il popolo viene da me per consultare Dio. 16 Quando hanno qualche questione, vengono da me e io giudico le vertenze tra l’uno e l’altro e faccio conoscere i decreti di Dio e le sue leggi». 17 Il suocero di Mosè gli disse: «Non va bene quello che fai! 18 Finirai per soccombere, tu e il popolo che è con te, perché il compito è troppo pesante per te; tu non puoi attendervi da solo. 19 Ora ascoltami: ti voglio dare un consiglio e Dio sia con te! Tu sta’ davanti a Dio in nome del popolo e presenta le questioni a Dio. 20 A loro spiegherai i decreti e le leggi; indicherai loro la via per la quale devono camminare e le opere che devono compiere. 21 Invece sceglierai tra tutto il popolo uomini integri che temono Dio, uomini retti che odiano la venalità e li costituirai sopra di loro come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. 22 Essi dovranno giudicare il popolo in ogni circostanza; quando vi sarà una questione importante, la sottoporranno a te, mentre essi giudicheranno ogni affare minore. Così ti alleggerirai il peso ed essi lo porteranno con te. 23 Se tu fai questa cosa e se Dio te la comanda, potrai resistere e anche questo popolo arriverà in pace alla sua mèta».
24 Mosè ascoltò la voce del suocero e fece quanto gli aveva suggerito. 25 Mosè dunque scelse uomini capaci in tutto Israele e li costituì alla testa del popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. 26 Essi giudicavano il popolo in ogni circostanza: quando avevano affari difficili li sottoponevano a Mosè, ma giudicavano essi stessi tutti gli affari minori. 27 Poi Mosè congedò il suocero, il quale tornò al suo paese.

Questo episodio biblico  rappresenta un momento familiare in cui le buone relazioni permettono ad un suocero Jethro e un genero Mosè di confrontarsi anche sui proprio malesseri. In particolare,  Jethro  vide Mosè particolarmente stressato e si interessò alla sua salute.

Nei versi dal 13-27 la narrazione si dispiega in 7 punti fondamentali:

  1. Jethro osservò il sovraccaricò di Mosè. (v. 13)
  2. Si chiede perché fosse così. (v. 14)
  3. Mosè spiega la causa del suo stress cioè il suo lavoro complesso di giudice ed insegnante. (v. 15-16). Ma la vera causa di tale stress  risiedeva nell’indole accentratrice di Mosè cioè di voler avere il controllo su ogni cosa. In altre parole, Mosè era un uomo a cui mancava la capacità di delegare. Questo aspetto coinvolge sempre più ministri e uomini di Dio. La paura che gli altri non sappiamo svolgere dei ruoli come li faremmo noi, implica un sovraccarico di responsabilità. Invece,  nel regno di Dio è importante imparare a delegare. Si cresce facendo esperienza. Tutti hanno bisogno di un processo di apprendimento per diventare dei validi operai nella messe.
  4. Jethro mette in guardia Mosè dalle conseguenze, se continua in questo modo. (v. 17-18)
  5. Jethro dà consigli personali. (v. 19-20)
  6. Jethro propone a Mosè un piano ed esorta a nominare capi di migliaia, centinaia, cinquantine, decine. (v. 21-22). Ciò avrebbe richiesto l’impiego di un totale di 78.600 uomini per questo lavoro.
  7. Jethro crede che i suoi consigli porteranno equilibrio e soluzione alla condizione di Mosè (v. 23).

Nonostante ciò,  Jethro  riconosce che sarebbe meglio assicurarsi che ciò che stava facendo fosse il comando di Dio.

Questo punto ci insegna due principi fondamentali:

  1. a) non dovremmo adottar mai alcuna forma di governo fino a quando non sapremo che è la volontà di Dio;
  2. b) è pericoloso seguire i piani umani, anche dei parenti a noi più cari, piuttosto che i piani di Dio.

Jethro sembrava un suocero mandato  dal Cielo  (v. 24-27) ma non è riportato che abbia consultato Dio. Infatti la soluzione di Jethro era burocratica e non divina anche se non abbiamo dubbi che il consiglio di Jethro era volto al benedì Mosè. Ma quando il popolo si lamentò perché voleva la carne, Mosè andò in crisi e passò dalla condizione di  uomo stressato a depresso, come vedremo nei versi successivi.

Numeri 11:14 Io non posso da solo portare tutto questo popolo; è un peso troppo grave per me. 15 Se è questo il modo con cui mi vuoi trattare, ti prego, uccidimi subito, se ho trovato grazia ai tuoi occhi; ma non permettere che io veda la mia sventura!» 16 Allora l’Eterno disse a Mosè: «Radunami settanta uomini degli anziani d’Israele, conosciuti da te come anziani del popolo e come suoi funzionari; conducili alla tenda di convegno e là rimangano con te. 17 Io scenderò e là parlerò con te; prenderò quindi dello Spirito che è su di te e lo metterò su di loro, perché portino con te il peso del popolo, e tu non lo porti più da solo.

Abbiamo tutti bisogno di rivedere il modo in cui viviamo la nostra vita. Che tipo di priorità abbiamo? Quando siamo sbilanciati è rischioso e può anche essere molto pericoloso perché un’auto con le ruote non equilibrate non solo può tremare, ma può sbandare.

Finora la storia di Mosè ci ha portato dentro anche un po’ alla nostra storia quotidiana,  al nostro modo di fare e di pensare quando ci sovraccarichiamo di responsabilità.  Invece la storia di Gesù, è colui che ci insegna come vivere una vita perfettamente equilibrata. Se vogliamo vivere con equilibrio, dovremmo guardare a Gesù. Era l’unico che viveva in perfetto equilibrio ed era equilibrato in tutte quattro le aree principali per ogni credente,

 Luca 2:52 E Gesù cresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli uomini.

  1. Faceva la volontà di Dio con sapienza
  2. Cresceva fisicamente. Crebbe secondo la sua età. È cresciuto intellettualmente, emotivamente e fisicamente come avrebbe dovuto. Si prendeva cura della sua salute, mangiava cibo sano. Faceva molta strada a piedi per andare alle feste e ritornare impiegando in totale 6 giorni di cammino. Fece oltre 225 Km solo per essere battezzato.

1 Corinzi 6:19 O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Dio è in te!

  1. Cresceva nel favore di Dio. La sua vita era gradita e approvata dal Padre.
  2. Cresceva nel favore degli uomini.  La sua vita era gradita  anche davanti agli uomini, era circondato da fama, stima e rispetto.

Quindi Gesù era perfettamente equilibrato, era cresciuto spiritualmente e continuamente ed è ciò che il Padre vuole per ognuno di noi.

Infatti, in  2Pietro 3:18 Crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo. A lui sia la gloria, ora e in eterno. Amen.

Come posso crescere? Dio ha dato un dono e vuole che ogni suo figlio lo eserciti attraverso il servizio nella chiesa locale in cui lo ha posto. Se hai intenzione di crescere spiritualmente e se vuoi essere equilibrato nella tua vita, allora devi scoprire dove ti ha posto nel corpo di Cristo e devi funzionare in quel posto.

1 Corinzi 12:18 Ma ora Dio ha posto ciascun membro nel corpo, come ha voluto.

Se ci isoliamo e ci occupiamo solo dei nostri bisogni e delle nostre famiglie, non vivremo una vita equilibrata e sprecheremo il dono che Lui ha messo in noi!