“Le priorità” (6° parte)
Pastore Heros Ingargiola
Come ogni domenica Il Signore ci sorprende e soprattutto ci parla attraverso la Sua Parola, il desiderio del Padre, è che i suoi figli crescono per essere figli maturi.
Dio vuole fare grandi cose per la nostra città; noi che facciamo parte della chiesa in Milano, abbiamo il desiderio di vedere lo stadio di persone che adorino il Signore.
Il Pastore riprende il messaggio sulle priorità, soffermandosi sull’importanza dell’onore verso Dio , ma anche verso gli uomini di Dio, cioè le autorità della chiesa. Quindi è fondamentale sostenere l’opera di Dio attraverso l’onore, affinché l’unzione dello Spirito è su di noi.
Leggiamo: Gen 15:1 Dopo queste cose, la parola dell’Eterno fu rivolta in visione ad Abramo, dicendo: «Non temere, o Abramo, io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà grandissima».
Dopo che Abramo aveva sconfitto dei re in battaglia, Dio appare in visione e parla ad Abramo dicendogli: << non temere>>. Questa parola è per ognuno di noi che stiamo attraversando delle prove o siamo in circostanze sfavorevoli, il Signore ci dice anche a noi: non temere perché io sono il tuo scudo.
Gen.15:17 Or come il sole si fu coricato e scesero le tenebre, ecco una fornace fumante ed una torcia di fuoco passare in mezzo agli animali divisi. 18 In quel giorno l’Eterno fece un patto con Abramo dicendo: «Io do alla tua discendenza questo paese, dal torrente d’Egitto al grande fiume, il fiume Eufrate: 19 i Kenei, i Kenizei, i Kadmonei, 20 gli Hittei, i Perezei, i Refei, 21 gli Amorei, i Cananei, i Ghirgasei e i Gebusei».
Qui leggiamo che Dio ancora parla ad Abramo e sigilla le sue promesse attraverso un patto di sangue.
Il Signore si muove sempre attraverso un patto, anche noi siamo nel patto in Cristo Gesù , quindi dobbiamo avere fiducia che Dio è fedele.
Abramo era stato scelto da Dio per essere una benedizione per tute le famiglie della terra, infatti noi sappiamo che in Cristo Gesù, quel patto è stato definitamente compiuto.
Matteo10: 40 Chi riceve voi, riceve me; e chi riceve me, riceve colui che mi ha mandato. 41 Chi riceve un profeta nel nome di un profeta, riceverà un premio da profeta; e chi riceve un giusto nel nome di un giusto, riceverà un premio da giusto. 42 E chiunque darà da bere anche un solo bicchiere d’acqua fredda a uno di questi piccoli nel nome di un discepolo, in verità vi dico, che egli non perderà affatto il suo premio».
Quando Dio sceglie uomini e li unge e li equipaggia, essi rappresentano Dio sulla terra.
Noi siamo rappresentanti del Signore, quindi facciamo attenzione a come agiamo.
Tutto il bene che gli uomini fanno ai servi di Dio , riceveranno delle benedizioni, perché hanno onorato degli uomini unti dal Signore. Chi onora i servi del Signore stanno onorando Dio; viceversa, chi disonora gli uomini unti da Dio, in realtà stanno disonorando il Signore che li ha mandati.
Nella scrittura in Matteo, leggiamo, che c’è una ricompensa più o meno grande, dipende da come noi riceviamo e onoriamo gli uomini di Dio.
Anche dare un bicchiere d’acqua fresca, è un atto che Dio non dimentica se viene fatto con semplicità di cuore; il Signore non si dimenticherà di nessuna cosa che abbiamo fatto nel suo nome, anche se sono cose semplici, avremo la sua ricompensa.
Tornando in Genesi 17:1 Quando Abramo ebbe novantanove anni, l’Eterno gli apparve e gli disse: «Io sono il Dio onnipotente; cammina alla mia presenza, e sii integro; 2 e io stabilirò il mio patto fra me e te e ti moltiplicherò grandemente».
Dio rinnova il patto con Abramo; lungo questi anni Abramo infatti, non aveva camminato integramente, si era unito ad Agar la schiava di sua moglie, concependo un figlio, chiamato Ismaele, ma questi non era la volontà di Dio.
Così anche noi a volte vogliamo aiutare il Signore per raggiungere la benedizione e facciamo di testa nostra, commettendo degli errori, ma Egli dice: << cammina alla mia presenza e sii integro >>.
Gen 20:1 Abrahamo si spostò di là andando verso il Neghev, e dimorò fra Kadesh e Shur, poi si stabilì a Gherar. 2 Ora Abrahamo diceva di Sara sua moglie: «È mia sorella». Così Abimelek re di Gherar, mandò a prendere Sara. 3 Ma DIO venne da Abimelek in un sogno di notte, e gli disse: «Ecco, tu stai per morire, a motivo della donna che hai preso, perché ella è sposata». 4 Abimelek però non si era accostato a lei, e disse: «Signore, faresti tu perire una nazione, anche quando fosse giusta? 5 Non mi ha egli detto: “È mia sorella”, e lei stessa ha detto: “È mio fratello”? Ho fatto questo nell’integrità del mio cuore e con mani innocenti». 6 E DIO gli disse nel sogno: «Sì, lo so che hai fatto questo nell’integrità del tuo cuore e ti ho quindi impedito dal peccare contro di me; per questo non ti ho permesso di toccarla. 7 Ora dunque restituisci la moglie di quest’uomo, perché è un profeta; ed egli pregherà per te e tu vivrai. Ma se non la restituisci, sappi per certo che tu morrai, tu e tutti i tuoi». 8 Così Abimelek si alzò il mattino presto, chiamò tutti i suoi servi e raccontò loro tutte queste cose. E quegli uomini furono presi da grande paura.
Anche in questi versetti notiamo che ancora Abrahamo agisce di testa propria, dicendo che Sara era solo sua sorella per paura del faraone; ma nonostante tutto Dio interviene a suo favore, in quanto Dio si rivela ad Abimelek e, impedisce che Sara venga toccata.
Abramo viene definito dal Signore suo Profeta , continuando in Genesi20:17 leggiamo che: Abrahamo pregò DIO, e DIO guarì Abimelek, sua moglie e le sue serve, ed esse poterono partorire. 18 Poiché l’Eterno aveva del tutto resa sterile l’intera casa di Abimelek, a motivo di Sara moglie di Abrahamo.
Abimelek onorò Abrahamo come Profeta dell’Eterno e fu guarito.
Questa Parola è profetica per la Chiesa, perché se il nemico si è appropriato le nostre benedizioni, è arrivato il tempo che Dio attraverso i suoi ministri, attraverso l’onore, farà restituire tutto quello che il diavolo ci ha rubato. Amen.
Adesso in 1cronache11:16 Davide si trovava allora nella fortezza, mentre a Betlemme c’era una guarnigione di Filistei. 17 Davide ebbe un forte desiderio e disse: «Oh, se qualcuno mi desse da bere l’acqua del pozzo di Betlemme che è vicino alla porta!». 18 Così i tre si aprirono un varco attraverso il campo filisteo e attinsero l’acqua dal pozzo di Betlemme che era alla porta; quindi la presero e la portarono a Davide. Ma Davide non ne volle bere, ma la versò in libazione davanti all’Eterno, 19 dicendo: «Mi guardi il mio DIO dal fare una cosa simile! Berrei io il sangue di questi uomini, che hanno rischiato la loro vita? Poiché l’hanno portata a rischio della loro vita». E non la volle bere. Questo fecero quei tre prodi.
In questa storia vediamo che Davide fu preso dai ricordi nostalgici della sua giovinezza, questo suo desiderio però, portò a far rischiare la vita dei suoi prodi , solo per un bicchiere d’acqua.
Attenzione ai pensieri nostalgici, attenzione alla malinconia o dai pensieri del passato, perché possono essere causa di malessere per la nostra vita. Il nemico può usare questi ricordi per imprigionarci o per portarti a fare una guerra solo per soddisfare un desiderio futile.
Un altro uomo di Dio il Profeta Elia.
1Re 17: 8 Allora la parola dell’Eterno gli fu indirizzata, dicendo: 9 «Lèvati e va’ a stabilirti a Sarepta dei Sidoni, perché là ho ordinato a una vedova di provvederti da mangiare». 10 Egli dunque si levò e andò a Sarepta; come giunse alla porta della città, ecco lì una vedova che raccoglieva legna. Egli la chiamò e le disse: «Va’ a prendermi un po’ di acqua in un vaso, perché possa bere». 11 Mentre essa andava a prenderla, la chiamò e disse: «Portami anche un pezzo di pane». 12 Ella rispose: «Com’è vero che vive l’Eterno, il tuo DIO, pane non ne ho, ma solo una manciata di farina in un vaso e un po’ di olio in un orcio; ed ora sto raccogliendo due pezzi di legna, per andare a prepararla per me e per mio figlio; la mangeremo e poi moriremo». 13 Elia le disse: «Non temere; va’ e fa’ come hai detto, ma fanne prima una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne farai per te e per tuo figlio. 14 Poiché così dice l’Eterno, il DIO d’Israele: “Il vaso della farina non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà, fino al giorno che l’Eterno manderà la pioggia sulla terra”». 15 Così ella andò e fece secondo la parola di Elia; e mangiarono lei, Elia e la sua famiglia per parecchio tempo. 16 Il vaso della farina non si esaurì e l’orcio dell’olio non calò, secondo la parola che l’Eterno aveva pronunciato per mezzo di Elia.
Elia , a motivo dell’idolatria si presentò davanti al re e pronunciò un decreto da parte di Dio che non avrebbe piovuto per tre anni per il loro peccato. Infatti in quel tempo vi fu una grande siccità tanto che i fiumi si prosciugarono.
Anche il profeta Elia si ritrovò nel bisogno a motivo di questa carestia provocata dalla siccità; allora Elia va da questa vedova a Serepta e come leggiamo nella scrittura, il profeta parla e proferisce un decreto da parte di Dio: “il vaso della farina non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà”, la vedova ubbidì, fece prima una focaccia al Profeta , questo ci parla ancora di onore verso gli uomini di Dio.
Quando noi onoriamo prima gli uomini di Dio, allora il Signore onorerà anche noi.
Quella donna aveva fatto un decreto di morte guardando alle circostanze, ma il Profeta mandato da Dio, cambia tutto in un miracolo, l’olio e la farina non si esaurirono finché non smise la carestia.
Anche il Signore ha per noi dei decreti di vita, di abbondanza, solo accordiamoci con la Sua Parola, ubbidiamo ai conduttori e onoriamo i suoi Ministri per vedere la Sua Gloria. Amen .