LA GLORIA DI DIO APRE ANCHE LE ACQUE DEL GIORDANO – parte 2
Pastore Heros Ingargiola
ECCLESIASTE 3:1 Per tutto c’è il suo tempo, c’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo
Dio ha creato i tempi e le stagioni e ha creato ogni cosa in modo specifico, Egli ha tutto sotto controllo. Il Signore ha stabilito per noi una stagione nuova. Spesso non entriamo nel nuovo perché non lo vediamo. Per questo abbiamo bisogno di cambiare prospettiva, non più quella umana ma quella di Dio! Per entrare nel nuovo dobbiamo lasciare il vecchio, quello che stato è già avvenuto. Siamo uomini e donne di fede ma la fede non serve per il passato, è per il nostro presente e futuro! Il popolo d’Israele dopo la liberazione dall’Egitto ha dovuto affrontare il deserto. Ma il deserto non era il luogo finale.
Il Signore vuole farci entrare nella Terra Promessa ma perché questo avvenga dobbiamo collaborare con Lui. La prima cosa che dobbiamo fare è cambiare prospettiva. Il popolo d’Israele non rinnovò la propria mente dopo essere uscito dalla schiavitù e rimase testardo e ribelle. Il Signore voleva dare a Israele frutti migliori di quelli dell’Egitto ma loro non lo compresero perché rimasero legati mentalmente alla cultura degli egiziani. La Chiesa come Israele è il popolo scelto, non possiamo accontentarci delle cipolle d’Egitto, Dio ha preparato cose migliori per noi: la Terra Promessa! Se cammineremo secondo le regole che Dio stabilisce entreremo nel territorio nuovo che Egli ha preparato. È fondamentale comprendere le vie di Dio in questa nuova stagione e sincronizzarci con Lui. Infatti se non svolgeremo la nostra parte rimarrà uno spazio vuoto vulnerabile al nemico.
GIOSUE’ 4:1 Quando tutta la nazione ebbe finito di attraversare il Giordano, il SIGNORE disse a Giosuè:
Domenica scorsa abbiamo visto che Giosuè si trovava davanti al Giordano: il popolo d’Israele si trovava tra il mare, il deserto e il fiume Giordano. Questo ci parla di generazioni: il popolo d’Egitto era una generazione, il deserto un’altra e ora la nuova generazione stava entrando in quella nuova stagione. Anche se le generazioni cambiano il modello di Dio non cambia infatti Egli parlò al Suo servo dandogli direttive chiare da comandare ai suoi collaboratori!
GIOSUE’ 4:2-7 «Scegliete tra il popolo dodici uomini, uno per tribù, 3 e date loro quest’ordine: “Prendete da qui, in mezzo al Giordano, dal luogo dove i sacerdoti si sono fermati, dodici pietre; portatele con voi di là dal fiume, e collocatele nel luogo dove vi accamperete stanotte”». 4 Giosuè chiamò i dodici uomini che aveva designati tra i figli d’Israele, un uomo per tribù, 5 e disse loro: «Passate davanti all’arca del SIGNORE vostro Dio, in mezzo al Giordano, e ognuno di voi porti sulla spalla una pietra, secondo il numero delle tribù dei figli d’Israele, 6 affinché questo sia un segno in mezzo a voi. In avvenire, i vostri figli vi domanderanno: “Che cosa significano per voi queste pietre?” 7 Allora voi risponderete loro: “Le acque del Giordano furono tagliate davanti all’arca del patto del SIGNORE; quand’essa attraversò il Giordano, le acque del Giordano furono tagliate, e queste pietre sono per i figli d’Israele un ricordo per sempre”».
Il dodici rappresenta anche il governo: Dio stava stabilendo il Suo governo sulla terra! I sacerdoti rimasero sulla riva del Giordano per giorni tenendo l’Arca del Patto. Poi secondo il comando di Dio 12 uomini presero una pietra ciascuno affinchè queste fossero un ricordo di quello che Dio aveva fatto per loro! Non dimentichiamo mai il bene che Dio ha fatto nel passato. Non dobbiamo vivere di quei ricordi ma servircene affinchè davanti a una nuova difficoltà l’esperienza della bontà manifestata di Dio accresca la nostra fede per affrontare la prova e ottenere vittoria!
Il popolo aveva attraversato completamente il Giordano ed era nella Terra Promessa giubilante. Ma il luogo della Terra Promessa non è un luogo in cui oziare! Spesso dopo essere entrati in un territorio nuovo ci accomodiamo, ma Dio ci chiama a combattere! Gesù ha compiuto ogni cosa sulla croce ma il diavolo non starà a guardare mentre avanziamo, cercherà di ostacolarci! Se cammineremo con fede e ubbidienza cammineremo di vittoria in vittoria e di gloria in gloria! Spesso i credenti si lasciano stordire e distrarre dai dubbi mentre i nemici sono già pronti e organizzati. Facciamo la nostra parte! Non possiamo vivere dell’ubbidienza passata perché una stagione nuova ha bisogno di una nuova ubbidienza.
Magari noi ci saremmo affrettati a conquistare i nuovi territori ma Dio fece muovere il popolo d’Israele con calma. Non dobbiamo avere fretta, fidiamoci di Dio e dell’uomo di Dio! I dodici principi non discussero con Giosuè, eseguirono il comando del Cielo. Dio fa le cose con il Suo tempo. Egli ordinò a Giosuè di parlare con i sacerdoti, con i dodici principi e con tre delle tribù d’Israele: ognuno il suo comando, ognuno il suo ruolo e la sua posizione.
GIOSUE’ 4:12-13 I figli di Ruben, i figli di Gad e mezza tribù di Manasse attraversarono in armi davanti ai figli d’Israele, come Mosè aveva detto loro. 13 Circa quarantamila uomini, pronti di tutto punto per la guerra, passarono davanti al SIGNORE nelle pianure di Gerico, per andare a combattere.
Questo era l’esercito che doveva prevenire ogni attacco, fermi e concentrati. Questo ci rappresenta le sentinelle e gli intercessori che stanno in posizione di guerra, un ruolo specifico.
GIOSUE’ 4:15-16 Poi il SIGNORE disse a Giosuè: 16 «Ordina ai sacerdoti che portano l’arca della testimonianza di salire dal Giordano».
Era arrivato il tempo che i sacerdoti uscissero dal Giordano: c’è un tempo stabilito per ogni cosa e con la nostra ubbidienza camminiamo nell’orologio di Dio. Prima del comando i sacerdoti non si mossero di un centimetro. Essi videro tutto il popolo passare oltre. Non importa se vediamo altri andare avanti ed entrare nel loro proposito, aspettiamo perché nel tempo stabilito di Dio ognuno di noi entrerà nella Terra Promessa. Quei sacerdoti avevano il grande onore di portare il peso della gloria di Dio. Fu grazie a loro che le acque si divisero perché attraverso di loro la gloria stava toccando il Giordano. C’è un tempo per entrare nel Giordano e un tempo per uscire. Non dobbiamo avere fretta. Giosuè e il popolo avevano bisogno dei sacerdoti, Dio ha dovuto mettere degli uomini accanto a Giosuè. Il Signore poteva parlare direttamente con i sacerdoti ma Egli è un Dio di ordine. I sacerdoti ubbidirono a Giosuè ma stavano ubbidendo al Signore. Quando c’è un comando che scende dal Cielo, Dio peserà il nostro cuore e si vedrà se siamo pronti a portare il peso o meno.
GIOSUE’ 4:18 E appena i sacerdoti che portavano l’arca del patto del SIGNORE furono saliti di mezzo al Giordano e le piante dei loro piedi si furono alzate e posate sull’asciutto, le acque del Giordano tornarono al loro posto, e strariparono dappertutto, come prima.
Sembrava un sogno, potevano vedere al di là del Giordano il tempo antico, Dio stava facendo qualcosa di nuovo, i loro piedi erano sulla Terra Promessa: stavano vedendo il sogno di Dio realizzarsi. Un giorno quello che Dio ci ha detto si realizzerà concretamente! Quelli che non hanno creduto guarderanno e diranno che Dio mantiene le Sue promesse. E noi che magari avremo attraversato quel Giordano con lacrime potremo rallegrarci e dire che Dio è stato fedele!
GIOSUE’ 4:20 E Giosuè fece rizzare in Ghilgal le dodici pietre che essi avevano prese dal Giordano.
C’è un tempo di deserto, un tempo per il Giordano e un tempo per Ghilgal. Questo è il primo step della Terra Promessa. Qui Dio toglie il vituperio e la vergogna, Egli cancella ciò che siamo stati, rimuove una mentalità da schiavi e ci dà una mentalità da liberi perché sta facendo una cosa nuova nella stagione perfetta!