Worship service 9.02.2020

E’ TEMPO DI RISVEGLIO

Pastore Evangelista Heros Ingargiola

In questa nuova decade ci sarà un grande risveglio e  si aprirà la bocca non solo di Dio ma quella degli uomini per proclamare la Parola, quindi sarà un tempo profetico ed evangelistico. Per gli ebrei siamo entrati nell’anno 5780 e nello specifico il numero 80 rappresenta la bocca. Dobbiamo annunciare la Buona novella, le persone sono stanche della religione e delle parole vuote perché hanno bisogno di una parola viva ed efficace che viene accompagnata e confermata da esperienze pratiche e da segni, prodigi e miracoli.

SALMO 85.6 Non tornerai forse a darci la vita, perché il tuo popolo possa gioire in te?

L’espressione rivivere significa: restaurare, fare rivivere, riportare alla vita. Colui che può riportare alla vita è solo Gesù. Entriamo nel risveglio attraverso tre step:

Primo step:  purificazione e  rinnovamento. Noi siamo il risultato di ciò che pensiamo di noi stessi per questo la mente ha bisogno di essere rinnovata. Quando nasciamo di nuovo e riceviamo Gesù nel nostro cuore, il nostro spirito viene rigenerato ma la nostra anima, che è sede della nostra mente, ha bisogno di un cambiamento. Tutto ciò che non cambieremo nella mente, cambierà la nostra vita e non ci farà adempiere il proposito di Dio. Rinnovarsi è quindi uno step fondamentale nella nostra vita; Dio ci ha dato un’intelligenza naturale ma abbiamo anche un’intelligenza spirituale. Se guardiamo le cose del Regno soltanto con l’intelligenza umana, esse rimarranno una semplice informazione ma Dio ci ha fornito un’intelligenza spirituale per guardare dalla prospettiva spirituale ed avere rivelazione.

Dalla nostra mente nasce l’immaginazione. Per i cristiani il cervello è solo il computer di bordo del nostro corpo perchè la nostra mente risiede nell’anima. La mente ha un ruolo molto importante nel raggiungimento del proposito infatti se non ci accordiamo con quello che Dio dice allora falliremo.

Isaia 55.9-10 Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri. Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, affinché dia seme al seminatore e pane da mangiare.

I pensieri di Dio sono più grandi dei nostri. Il nostro parlare è una conseguenza di ciò che pensiamo. Il nemico attacca i credenti nella mente perché è consapevole che se dichiariamo con la nostra bocca una cosa negativa essa si riprodurrà nella nostra vita, non dobbiamo quindi accordarci con il nemico. Stiamo attenti a cosa ed a come pensiamo quindi proteggiamo la nostra mente. Il primo elemento dell’armatura del credente che viene citato dall’apostolo Paolo in efesini 6 è infatti proprio l’elmo della salvezza perché l’apostolo sapeva l’importanza della nostra mente e che essa non deve essere influenzata dai pensieri del nemico. Quando il credente accetta i pensieri negativi ed inizia a parlare in accordo ad essi creerà altresì un’atmosfera negativa. Come possiamo afferrare i pensieri che Dio ha per noi? dimorando nella Sua Parola ciò significa viverla, stare con essa. Un buon modo per iniziare a  crescere è dedicare ogni giorno tempo alla lettura della Parola, alla meditazione di ciò che è stato letto e poi pregare in accordo a questo.

Giovanni 8.30-36 Mentre egli parlava così, molti credettero in lui. 31 Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; 32 conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». 33 Essi gli risposero: «Noi siamo discendenti d’Abraamo, e non siamo mai stati schiavi di nessuno; come puoi tu dire: “Voi diverrete liberi”?» 34 Gesù rispose loro: «In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato. 35 Ora lo schiavo non dimora per sempre nella casa: il figlio vi dimora per sempre. 36 Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi.

Dimorare è una caratteristica dei figli; il risultato del dimorare è conoscere la Verità. Dimorare significa credere nella Parola,  pensare in accordo ad essa e dichiarare ciò che essa dice e di conseguenza agire. Ricordiamo che i figli sono anche eredi.

Isaia 50.4 4 Il Signore, DIO, mi ha dato una lingua pronta, perché io sappia aiutare con la parola chi è stanco. Egli risveglia, ogni mattina, risveglia il mio orecchio, perché io ascolti, come ascoltano i discepoli. 5 Il Signore, DIO, mi ha aperto l’orecchio e io non sono stato ribelle, non mi sono tirato indietro.

Analizziamo diversi tipi di mentalità che troviamo nella Scrittura:

  • Una mente aperta al Signore. Luca 24.45 Allora aprì loro la mente per capire le Scritture e disse loro:

Ciò che apre la nostra mente è la rivelazione che viene da Dio. Abbiamo bisogno di applicarci alla Scrittura ma soprattutto che il Signore apra la nostra mente. I discepoli avevano Gesù davanti a loro ma non avevano riconosciuto chi era; così possiamo leggere la Scrittura e non comprenderla o essere in una chiesa risvegliata e non vivere il risveglio solo perché la mente non è aperta.

I Cronache 28.9-10 9 E tu, Salomone, figlio mio, riconosci il Dio di tuo padre e servilo con cuore integro e con animo volenteroso; poiché il SIGNORE scruta tutti i cuori e penetra tutti i disegni e tutti i pensieri. Se tu lo cerchi, egli si lascerà trovare da te; ma, se lo abbandoni, egli ti respingerà per sempre. 10 Considera che ora il SIGNORE ha scelto te per costruire una casa, che serva da santuario; sii forte e mettiti all’opera!»

Il Signore apre la nostra mente anche attraverso l’insegnamento degli uomini di Dio. Davide in questi versi impartisce al figlio il proposito di Dio per la sua vita e aprì la sua mente per fargli comprendere ciò che Dio voleva fare. 

  • Una mente perversa. Romani 1.28 Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente;

L’apostolo Paolo in questi versi parla di quelle persone che non si curano di conoscere Dio ma che hanno la convinzione che ciò che loro credono e pensano sia il meglio per la loro vita, questo significa essere guidati da uno spirito di indipendenza. Una mente perversa è una mente che rigetta, rifiuta Dio. Molti cercano Dio per i loro scopi ma pochi lo cercano per conoscerlo realmente; altri ancora dicono a Dio ciò che deve fare e non viceversa, questo significa avere una mente perversa.

  • Una mente carnale. La mente carnale ha desideri illegittimi ed essi risiedono nella vecchia natura adamica. Noi siamo spirito, abbiamo un’anima e viviamo in un corpo quindi se camminiamo con una mente carnale significa siamo guidati dalla carne e non dallo spirito.

Romani 8.5 Infatti quelli che sono secondo la carne, pensano alle cose della carne; invece quelli che sono secondo lo Spirito, pensano alle cose dello Spirito.

I carnali perseguitano sempre gli spirituali e non viceversa. Quando Dio dà un proposito ad un uomo, accordiamoci a ciò che Dio dice. La carne si basa sui sensi naturali ma lo spirito si basa sulla fede e sull’amore. Noi non dobbiamo camminare per visione o per circostanze ma per fede.

La mente carnale desidera e cerca le cose del mondo ovvero porge l’affetto alle cose del mondo. Il problema non è avere le cose ma l’attitudine quindi dobbiamo porci una domanda e sapere a cosa è legato il nostro cuore.

  • Una mente legata alle tradizioni. Questa mente vuole riprodurre le cose che sono state fatte nel passato.

Atti 10.9-16  9 Il giorno seguente, mentre quelli erano in viaggio e si avvicinavano alla città, Pietro salì sulla terrazza, verso l’ora sesta, per pregare. 10 Ebbe però fame e desiderava prender cibo. Ma mentre glielo preparavano, fu rapito in estasi. 11 Vide il cielo aperto, e scenderne un oggetto simile a una gran tovaglia, che, tenuta per i quattro angoli, veniva calata a terra. 12 In essa c’era ogni sorta di quadrupedi, rettili della terra e uccelli del cielo. 13 E una voce gli disse: «Àlzati, Pietro; ammazza e mangia». 14 Ma Pietro rispose: «No assolutamente, Signore, perché io non ho mai mangiato nulla di impuro e di contaminato». 15 E la voce parlò una seconda volta: «Le cose che Dio ha purificate, non farle tu impure». 16 Questo avvenne per tre volte; poi d’un tratto quell’oggetto fu ritirato in cielo.

Pietro ebbe un’esperienza spirituale e vide una grande tovaglia con animali che erano immondi per gli ebrei. Dio gli presenta un’occasione per rompere la tradizione ebraica di quel tempo e gli parlò per ben tre volte ma non ebbe rivelazione di quello che Dio gli stava dicendo infatti era un’opportunità che gli era stata data per aprire la sua mente. Dio voleva fargli comprendere che era arrivato il tempo che la Parola giungesse anche ai gentili. Pietro successivamente riconobbe che gli uomini erano stati mandati da Dio e arrivando poi a casa di Cornelio trovò le persone pronte per ricevere la Parola.

Non possiamo essere legati alle tradizioni perché i cristiani non vivono una religione ma una relazione. Rinnoviamo e purifichiamo la nostra mente, volgiamo ed applichiamo la nostra mente alla Parola perché Dio desidera aprire la nostra mente e farci vedere le cose meravigliose che Lui vuole fare in questo tempo.